
di Arai Daniele
- “Per far trionfare il Regno di Dio è necessario innanzi tutto comprendere a fondo le realtà in cui siamo immersi. Il mondo non è altro che la rappresentazione di due forze in conflitto tra loro: Dio, che vuole salvare ogni uomo, e Satana, che vuole impedire tale evento e che cerca con ogni mezzo d’ingannare, fuorviare l’uomo, allontanandolo dalla Verità di Dio”
Sant’Ignazio di Loiola
Mentre la situazione internazionale volge a gran conflitti e l’Europa cova una disgregazione esplosiva, mi concentro sulla nostra identità cristiana, nata dall’intervento divino in terra, oggi presente nella Profezia di Fatima; essa descrive la realtà del momento per aiutare gli uomini a superare i mali presenti. Ecco che pure Il suo rifiuto la conferma.
Il fulcro della questione umana, la ragione per cui l’uomo dotato d’intelletto e volontà liberi è stato creato, è di riconoscere la Verità, per cui deve cercare il Bene, lodare il Bello; amare e rendere il culto a Dio su ogni cosa, riconoscendoLo fine ultimo della vita. Lo spirito contrario spinge alla relatività del bene e dell’amore a Dio, da sostituire con degli amori materiali, che cadono nell’amore dell’io e sfociano in quello dell’«altro», che dispensa conversioni.
Invece, la conversione «scomoda» di Fatima è tanto invisa quanto pienamente profetica. Ignora le convenienze di una gerarchia cattolica “diplomatica”, legata a «ragioni prudenziali» per lasciare in ombra il messaggio della Madre di Dio, con immensi danni per le anime. Si è visto le conseguenze del fatto che pure Pio XII permise che fosse sostituito il nome “Russia”, menzionato esplicitamente, dalla formula: “nazioni nemiche di Dio”. Eppure Fatima fu la profezia per i nostri tempi, portata alla vigilia della rivoluzione bolscevica, che avrebbe fatto di quella nazione l’alfiere dell’ateismo teorico, pratico e assassino, imposto e sparso con ogni mezzo, più o meno subdoli. La Russia, prima nazione dichiaratamente atea, rappresentò l’apostasia di un’umanità presa dalla morsa dello spirito che Pio XII così sintetizzò: “È un “nemico” divenuto sempre più concreto, con una spregiudicatezza che lascia ancora attoniti: Cristo sì, Chiesa no [Luteranesimo]. Poi: Dio sì, Cristo no [illuminismo]. Finalmente il grido empio: Dio è morto; anzi: Dio non è mai stato [marxismo]”. Si può credere che il Papa prevedeva l’attacco seguente, armato all’interno della stessa Chiesa col culto «cristianoide» dell’uomo che si fa dio.
La Madonna a Fatima non parlò di politica ordinaria; venne ricordare a un’accecata umanità l’elementare verità per cui la guerra è il misero frutto della ribellione alla Parola di Dio: nesso inscindibile tra guerra e peccato, tra incombenti guerre apocalittiche e diffuse profanazioni ecumenistiche programmate come religiosità pacifista: sì, ateismo in forma di culti umani! La Madre di Dio venne ad ammonire l’umanità che parla di pace ignorando le condizioni per avere pace. Tutto questo, purtroppo, rimasto incompreso pure da pastori cattolici presi da mosse “diplomatiche”, ora pesa su un’umanità soffocata dal moltiplicarsi di armi d’ogni genere che, con la scusa della deterrenza, creano inevitabilmente guerre, una dopo l’altra. C’è da domandarsi quale sarebbe il male minore rispetto al dominio ideologico conseguente a certe occupazioni della comunicazione, pervertitrice di coscienze.
Intanto, il messaggio di Fatima, ufficialmente riconosciuto, ma praticamente disatteso o osteggiato, fu ed è ignorato. Ciò, come se la «Terza parte del Segreto», del massacro virtuale del Papa con tutto il suo seguito, non rappresentasse a fondo le realtà in cui siamo immersi! A questo punto, si deve tornare al momento precedente gli anni in cui la vita cattolica subì il collasso ovvero dalla fine del 1957 alla morte e successione del Papa Pio XII nel 1958. Da allora, la situazione si è fatta sempre più catastrofica per la Chiesa e, rapportata al «Terzo Segreto», cioè al Terzo Castigo, sarebbe più chiara a tutti dal 1960. Vediamo gli elementi conosciuti, pur se contestati, anzi, da considerare proprio per questo nella nuova mentalità rampante, che contesta quanto è cattolico, a partire dal «Segreto di Fatima».
L’intervista della Veggente di Fatima a un autorevole Sacerdote dovrebbe rappresentare la testimonianza finale di Suor Lucia alla fine del Pontificato di Pio XII. Essa suscitò clamore, sia per i suoi termini, sia per il fatto di essere «disdetta» poi dalla Suora a richiesta del Vescovo di Coimbra. E si può dire che fu proprio da quel momento in poi che Lucia passò ad avere un atteggiamento di auto censura, perfino su quanto aveva già svelato sul Messaggio.
È emblematico come pure in questo ci sia una coincidenza di date. Infatti, se il Terzo Segreto sarebbe ‘più chiaro’ nel 1960, come ha confermato la Suora al Cardinal Ottaviani nel 1955, tale data non è casuale, ma profetica, inspirata da Chi è Signore del tempo e della storia. Intorno a questo Segreto è passato a convergere ogni attenzione. Dei cattolici per conoscere la volontà divina; del mondo per specularci su e meglio votarla al pubblico ludibrio.
Rivediamo l’intervista della Suora al sacerdote messicano Agostino Fuentes, vice-postulatore della causa per la beaficazione dei pastorelli Francisco e Jacinta. Il Padre in funzione del suo incarico ha interrogato la Suora nel Convento di clausura di Coimbra, dove viveva Lucia da quanto è divenuta carmelitana scalza. L’incontro è avvenuto il 26 dicembre 1957. Egli racconta che suor Lucia quando l’ha ricevuto era molto triste, magra e afflitta, facendolo partecipe delle sue meditate preoccupazioni:
- “Padre, la Madonna è molto triste perché non si è fatto caso al suo Messaggio del 1917. Né i buoni né i cattivi vi hanno fatto attenzione. I buoni vanno per la loro strada senza preoccuparsi con le norme celestiali; i cattivi, seguono nella via larga della perdizione, non tenendo in nessun conto i castighi che li minacciano.
Il Messaggio di Fatima portato da Maria Vergine non poteva essere meno che un estremo aiuto divino per evitare grandi mali incombenti in un cruciale momento della storia umana. Ciò è riconoscibile dai suoi termini. A questa luce dalla gravità del suo rifiuto si misura la stessa marea di mali che l’umanità ha conosciuto dal 1917 alla 2ª GG e le sue conseguenze fino ad allora, fine degli anni ’50. In quell’epoca si delineava l’accelerato accumulo di moti distruttivi della vita spirituale e morale dell´essere umano, come creato da Dio. Eppure, il rifiuto del Messaggio, a partire delle cupole clericali, subiva un ulteriore aggravamento.
- Mi creda, Padre, il Signore castigherà il mondo molto presto. Il castigo è imminente, verrà presto un castigo materiale; il Padre può immaginare quante anime andranno all’inferno e ciò perché non si prega e non si fa penitenza. Questa è la causa della tristezza della Madonna.
- Padre, dica a tutti che la Madonna ha detto tante volte: Molte nazioni spariranno dalla faccia della terra. Nazioni senza Dio saranno il flagello permesso da Dio per castigare l’umanità se noi, per mezzo dell’orazione e dei santi sacramenti, non otterremo la grazia della loro conversione. Lo dica Padre, che il demonio sta attaccando la battaglia decisiva contro la Madonna. E quello che affligge il Cuore Immacolato di Maria e di Gesù, è la caduta delle anime religiose e sacerdotali. Egli sa che i Religiosi e i Sacerdoti, abbandonata la loro eccelsa vocazione, trascinano molte anime nell’inferno. Siamo appena in tempo per trattenere il castigo del Cielo.
“Il castigo è imminente, verrà presto un castigo materiale”
Nel dicembre 1957 il castigo, che non era ancora quello materiale, era imminente e dopo si è capito dalla stessa suor Lucia, che esso sarebbe più chiaro nel 1960. Quindi, se si tratta di un evento molto grave per la Chiesa in quel periodo, si deve considerare la morte di Pio XII e la successiva successione nel conclave. Questo ha eletto Roncalli, un chierico modernista e filo massone che ha preso il nome dell’antipapa Giovanni XXIII e ha censurato tutto di Fatima. E da allora la vita religiosa ha subito un cambiamento nel senso dell’apertura al mondo, che ha trascinato molti nell’indifferenza e nel relativismo religioso, specialmente dopo il Vaticano II; ha bloccato perfino la Veggente di Fatima.
- Abbiamo a nostra disposizione due mezzi efficacissimi: l’orazione ed il Sacrificio. Ma il demonio fa tutto per distrarci e toglierci il gusto della preghiera: ci salveremo o ci danneremo insieme. Però bisogna dire alle persone che non devono attendere un richiamo alla preghiera e alla penitenza, né dal Sommo Pontefice, né dai vescovi, né dai parroci, né dai superiori generali; è già tempo che ognuno di sua iniziativa compia opere sante e riformi la sua vita secondo i richiami della Madonna.
- Il demonio vuole impadronirsi di anime consacrate; lavora per corromperle, per indurre molti all’impenitenza finale. Usa tutte le astuzie perfino suggerendo di aggiornare la vita religiosa. Ne proviene sterilità alla vita interiore e freddezza nei secolari, circa la rinuncia ai piaceri e la totale immolazione a Dio. Lo dica, Padre, che due cose furono a santificare Giacinta e Francesco: l’afflizione della Madonna e la visione dell’inferno… “La Madonna si trova come tra due spade: da una parte vede l’umanità ostinata ed indifferente davanti ai castighi minacciati, dall’altra vede che si calpesta i Sacramenti e si disprezza l’avviso del castigo che si avvicina! rimanendo increduli, sensuali e materialisti.
- La Madonna ha detto espressamente: “Ci avviciniamo agli ultimi tempi” – me lo ha detto tre volte. Prima affermò che il demonio ha ingaggiato una lotta decisiva, cioè finale, dalla quale uno dei due uscirà vittorioso o sconfitto: o siamo con Dio o siamo col demonio. La seconda volta mi ha ripetuto che i rimedi ultimi dati al mondo sono: il Santo Rosario e la devozione al Cuore Immacolato di Maria.
- La terza volta mi disse che, esauriti gli altri mezzi disprezzati dagli uomini, ci offre con tremore l’ultima ancora di salvezza: la SS. Vergine in Persona, Sue numerose apparizioni, lacrime, messaggi di veggenti ovunque nel mondo; che, se non l’ascoltiamo e continueremo l’offesa, non saremo più perdonati, perché sarà come rifiutare coscientemente la salvezza che ci viene offerta, ciò che è denominato nel Vangelo peccato contro lo Spirito Santo…
Collegando queste, alle parole iniziali sul disprezzo per il Messaggio divino, si capisce in pieno i tempi che viviamo: la Profezia di Fatima è l’aiuto divino per lenire le gravi malattie del mondo, ma il mondo civile e religioso è guidato da quanti coltivano la decadenza morale e mentale dei popoli, disprezzando sempre più tutto quanto è sacro e d’origine divina.
A questo punto uno si potrebbe domandarsi quanto sia da prendere come certa l’origine divina delle parole della Profezia di Fatima, fino a rischiare il rifiuto di un mezzo certo di salvezza, quando, allo stesso tempo, per questa certezza non si possa più ricorrere ai superiori. Il Miracolo del sole fu un segno unico del Volere di Dio, affiché “tutti possano credere”.
Riguardo alle parole di suor Lucia, Padre Fuentes portò la relazione scritta dell’Intervista prima al Vescovo di Leiria e poi al suo Arcivescovo in Messico per essere approvata.
In Messico, il Sacerdote, in una conferenza il 22 maggio 1958 ha raccontato la sua intervista con la Veggente di Fatima, che è stata poi pubblicata nella rivista spagnola ‘La Inmaculada’, del gennaio-febbraio 1959. Questo messaggio è stato pubblicato e diffuso nelle versioni inglese e spagnola, con la garanzia di autenticità e l’approvazione episcopale. In seguito, però, erano i tempi di G 23, il suo senso è servito a un sensazionalismo che ha suscitato allarme su gravi eventi per il 1960.
A questo punto il Vescovado di Coimbra (mandato dal Vaticano) è intervenuto con una dichiarazione ufficiale che condannava la “campagna di profezie che scatenano una tempesta di ridicolo”, Ad essa si aggiungeva la smentita pubblica di suor Lucia, dichiarando di ignorare la minaccia di castighi falsamente a lei attribuiti. E a Padre Fuentes venne tolto il suo incarico di vice postulatore della causa di beatificazione di Giacinta e Francisco.
Padre Alonso, che è stato il principale esperto designato sugli eventi di Fatima, la cui opera in venti volumi, pure è censurata nella sua pubblicazione postuma dal Santuario di Fatima, giustamente nota nel suo libro ‘Segredo de Fátima, fatos e lenda’: “Ciò che padre Fuentes dice nel testo originale della sua conferenza in Messico corrisponde, senza dubbio, a un sunto di quanto ha sentito nel corso delle sue visite a suor Lucia, poiché, se nel rapporto i testi sono stati stilisticamente migliorati con mezzi oratori e altre risorse letterarie, essi non dicono niente che la Veggente non abbia detto nei suoi numerosi scritti resi pubblici. Forse il solo sbaglio sia stato di aver classificato come un messaggio al mondo quanto aveva sentito.
Comunque, in quell’ora della storia della Chiesa, dopo la morte di Pio XII e la convocazione del Vaticano II, non era il solo testo di Padre Fuentes ad essere censurato, ma il Terzo Segreto e tanto di Dottrina della Tradizione. Giovanni XXIII prese apertamente distanza da ogni ‘profezia di disgrazia’, come dichiarato nel discorso di apertura della seduta conciliare nell’ottobre del 1962. La datazione dettata a Suor Lucia diveniva fondamentale e a qualsiasi cattolico poteva essere più chiaro che quanto avveniva in Vaticano era possibile perché, così come la visione del Terzo Segreto ci fa conoscere oggi, l’ultimo papa cattolico fu tolto di mezzo (2Ts 2, 8).
Soluzione per alcune obiezioni all’autenticità del testo pubblicato
Le condizioni per riconoscere l’autenticità di una rivelazione, che non è quella pubblica, completa alla morte dell’ultimo Apostolo e affidata alla Chiesa, sono principalmente le seguenti: – l’accordo con la Fede, quindi con la Rivelazione pubblica e quanto da essa decorre secondo l’insegnamento della Chiesa; – la sua opportunità per il bene della Fede in quel dato momento storico; – i suoi frutti salutari per la Fede e per la Chiesa.
Quanto al primo punto, che si accordi con la Rivelazione e la Fede, si dovrebbe aggiungere, per la terza parte del Messaggio di Fatima: che si accordi con le altre due parti. Tale accordo sarebbe incerto se la terza parte seguisse le parole: “In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede, ecc”, dato che ecc. si riferisce ad altre spiegazioni orali e non ad una visione. La risposta è che questa frase è stata annessa da Lucia nella quarta memoria in una posizione che aggiunge quest’idea, ma non si presta alla continuazione poiché prima di essa la Madonna dice: “Alla fine il Mio Cuore Immacolato trionferà…”, che è chiaramente una chiusura su quanto dovrà ancora avvenire in futuro. Dunque Suor Lucia ha aggiunto quella frase con la preoccupazione di evitare speculazioni sul «Segreto», anzi, confondendole – una preoccupazione costante per la Suora. Ma non solo per lei. Si pensi che tante di quelle frasi sul «Segreto», per dire che esso riguarda la crisi della Fede e della Chiesa, sono state dette quando predominava la tendenza di dire che esso riguardava una terza grande guerra con pericoli nucleari, o altri conflitti. Ma le parole di Maria Vergine erano di prudenza:
- Non si vuole spaventare le anime, ma è urgente, Padre, richiamarle perché ci si renda conto della terribile realtà. Da quando la SS. Vergine ha dato grande efficacia al Santo Rosario, non c’è problema né materiale né spirituale, personale, famigliare o anche della vita dei popoli o nazioni, che non si possa risolvere col Santo Rosario e coi nostri sacrifici. Suor Lucia mi disse: “I due strumenti che ci sono stati dati per salvare il mondo sono la preghiera e il sacrificio. Recitato con amore e devozione consolerà Maria, ci salveremo, ci santificheremo, consoleremo Nostro Signore e otterremo la salvezza di molte anime.” Nella devozione all’Immacolato Cuore di Maria, saremo presso il Trono della clemenza, della serenità e del perdono e troveremo la via sicura verso il Cielo.”
Fonte: Christus Rex