Infine, Il Mio Cuore Immacolato Trionferà!

9Il Mese di Maria

Durante il mese di maggio – mese mariano – sentiamo una speciale protezione della Madonna che si estende a tutti i fedeli; sentiamo una gioia speciale che risplende e illumina i nostri cuori esprimendo la certezza universale dei cattolici che l’indispensabile patrocinio della nostra Madre celeste diventa ancora più tenero, più amorevole e più pieno di misericordia visibile e di esordibile condiscendenza durante il suo mese di maggio.

Anche dopo che è passato il mese di maggio, ne rimane un residuo se abbiamo approfittato di quei trentuno giorni particolarmente consacrati alla Madonna. Ci resta una devozione accresciuta, una confidenza più viva e, per così dire, un’intimità così accresciuta con la Madonna che in tutte le vicissitudini della vita sapremo supplicarla con rispettosa insistenza, sperare in lei con invincibile fiducia e ringraziare lei con umile tenerezza per tutto il bene che ci fa.

La Madonna è la Regina del Cielo e della Terra e, allo stesso tempo, nostra Madre. Entriamo nel mese di maggio con questa convinzione, che si radica più profondamente in noi quando lo lasciamo, rafforzando la nostra fede e accrescendo la nostra forza d’animo. Maggio ci insegna ad amare Maria Santissima per la gloria che giustamente possiede e per tutto ciò che rappresenta nei disegni della Divina Provvidenza. Ci insegna anche ad essere più costanti nella nostra unione filiale con Maria.

I figli non sono mai più sicuri dell’amorevole vigilanza delle loro madri come quando soffrono. Tutta l’umanità soffre oggi; tutti i popoli soffrono, e in ogni modo immaginabile.

Tempeste di empietà e di scetticismo attraversano le menti, e turbini folli di tutti i tipi di messianismo le devastano. Idee nebulose, confuse e avventate filtrano in ogni ambiente e fuorviano non solo i miserabili ei tiepidi, ma talvolta anche coloro dai quali ci si attende una maggiore costanza nella Fede.

Coloro che sono tenacemente fedeli al compimento del dovere soffrono di tutte le avversità che incontrano per la loro fedeltà alla Legge di Cristo. Ma anche coloro che trasgrediscono la Legge soffrono, perché senza Cristo ogni piacere non è altro che amarezza e ogni gioia è menzogna.

I cuori soffrono, lacerati dalla guerra psicologica rivoluzionaria, così intensa ai nostri giorni. I corpi soffrono, impoveriti dal lavoro, minati dalla malattia, sopraffatti da necessità di ogni genere.

Il mondo contemporaneo potrebbe essere paragonato al tempo in cui Nostro Signore nacque a Betlemme: la sua bocca martoriata si apre con un gemito forte e straziante, il gemito dei malfattori che vivono lontani da Dio e il gemito dei giusti che vivono tormentati dal malfattori.

Quanto più si fanno cupe le circostanze e quanto più atroci crescono i vari dolori, tanto più dovremmo chiedere alla Madonna di porre fine a tante sofferenze, non solo per il nostro sollievo, ma per il maggior beneficio delle nostre anime. La sacra teologia dice che le preghiere della Madonna hanno anticipato il momento della redenzione del mondo da parte del Messia. In questo momento storico così angoscioso, rivolgiamo con fiducia il nostro sguardo alla Madonna, chiedendole di affrettare il grande momento che tutti attendiamo, quando una nuova Pentecoste accenderà in queste tenebre fari di luce e di speranza e ripristinerà il regno della Nostra Signore Gesù Cristo sulla terra.

Dovremmo essere come Daniele, che la Sacra Scrittura descrive come il “ desideriorum vir ”, cioè un uomo pieno di grandi desideri. Desideriamo molte cose grandi per la gloria di Dio. Chiediamo sempre tutto alla Madonna. E chiediamole soprattutto ciò che la sacra liturgia supplica da Dio: «Emitte Spiritum tuum et creabuntur, et renovabis faciem terrae» (Manda il tuo Spirito e saranno creati e rinnoverai il volto la terra).

Dovremmo chiedere, attraverso la mediazione della Madonna, che Dio ci mandi ancora una volta lo Spirito Santo con la pienezza dei suoi doni affinché il suo regno possa essere creato di nuovo e sia purificato da un rinnovamento della faccia della terra. Nella Divina Commedia, Dante scrive che pregare senza il patrocinio della Madonna è come voler volare senz’ali. Confidiamo allora alla Madonna questo accorato anelito e desiderio. Le mani di Maria saranno per la nostra preghiera un paio di ali purissime che la porteranno con certezza al trono di Dio.

Plinio Corrêa de Oliveira 17 dicembre 2007

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