Infine, Il Mio Cuore Immacolato Trionferà!

8L’apparizione a Tuy (1929)

Nel 1926 Suor Lucia lasciò il convento di Pontevedra per entrare nel noviziato doroteo di Tuy, una città spagnola vicino a Pontevedra. Vestì l’abito il 26 ottobre 1926 e pronunciò i primi voti il ​​3 ottobre 1928. È qui a Tuy che si adempie la promessa della Madonna contenuta nel Segreto del 13 luglio 1917: «Verrò a chiedere la consacrazione della Russia…”

Suor Lucia descrive la comunicazione:

13 giugno 1929). Avevo chiesto e ottenuto dai miei superiori e dal mio confessore il permesso di celebrare l’ora santa dalle 23:00 a mezzanotte, dal giovedì al venerdì di ogni settimana.
Trovandomi solo una notte, mi sono inginocchiato vicino alla balaustra della Comunione, in mezzo alla cappella, a recitare le preghiere dell’Angelo, disteso prostrato… Sentendomi stanco, mi sono alzato e ho continuato a recitarle con le braccia in forma di attraverso. L’unica luce era quella della lampada [del santuario].
Improvvisamente, l’intera cappella si illuminò di una luce soprannaturale e sull’altare apparve una croce di luce che raggiunse il soffitto. In una luce più chiara, sulla parte superiore della croce, si vedeva il volto di un uomo con il corpo fino alla cintola, sul petto una colomba, ugualmente luminosa; e inchiodato alla croce il corpo di un altro uomo. Poco sotto la vita [di Cristo in croce], sospesi in aria, si vedevano un Calice e una grande Ostia, sulla quale cadevano delle gocce di Sangue, che sgorgavano dal volto del Crocifisso e dalla ferita nel Suo petto. Scorrendo sull’Ostia, queste gocce caddero nel Calice.
Sotto il braccio destro della croce c’era la Madonna con il suo Cuore Immacolato in mano… (Apparve come Nostra Signora di Fatima, con il suo Cuore Immacolato nella mano sinistra, senza spada né rose, ma con una corona di spine e fiamme) sotto il braccio sinistro [della croce], a caratteri cubitali, come acqua cristallina che scorreva sopra l’altare, formando queste parole: “Grazia e Misericordia”. Ho compreso che mi si è mostrato il mistero della Santissima Trinità e ho ricevuto luci su questo mistero che non mi è permesso rivelare.
Allora la Madonna mi ha detto: ‘E’ giunto il momento in cui Dio chiede al Santo Padre di fare, in unione con tutti i Vescovi del mondo, la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato, promettendo di salvarla con questo mezzo. Così numerose sono le anime che la giustizia di Dio condanna per i peccati commessi contro di Me, che vengo a chiedere riparazione. Sacrifica te stesso per questa intenzione e prega.’
Ne ho reso conto al mio confessore, il quale mi ha ordinato di scrivere ciò che Nostro Signore ha voluto che fosse fatto.

La richiesta di Tuy si è distinta soprattutto per il ruolo che i Vescovi della Chiesa, e in particolare il Santo Padre, dovevano avere nel progetto di pace di Dio. I fedeli erano stati istruiti sul loro ruolo di preghiera e sacrificio nelle apparizioni di Fatima. A Tuy, invece, al Papa è affidata la responsabilità primaria per la pace futura: «Dio chiede al Santo Padre…». Nel 1917 il Santo Padre aveva chiesto alla Madonna di ottenere la pace del mondo e, come una madre amorevole, ha prontamente acconsentito, ma a condizione della fedele collaborazione del Santo Padre e della Chiesa al suo progetto.

Fonte: Il Centro Di Fatima

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Pubblicato da gianluca05

Pace: l’altra condizione della Madonna di Julio Loredo Da quando Papa Francesco ha annunciato che consacrerà la Russia (e l’Ucraina) al Cuore Immacolato di Maria, insieme a tutti i vescovi del mondo – ai quali ha rivolto un preciso appello in questo senso – tutto il mondo cattolico vive nell’attesa di questo storico evento. C’è chi, mosso da spirito pio, vede nel gesto pontificio una soluzione definitiva che metterà fine alla guerra, porterà alla conversione della Russia e al risanamento morale del mondo moderno. Altri, invece, mossi da spirito critico, vi segnalano possibili omissioni e contraddizioni. In ogni caso, bisogna rimarcare come l’annuncio di Papa Francesco – mettendo Fatima al centro degli avvenimenti contemporanei – abbia toccato una fibra profonda nell’opinione pubblica mondiale. L’atto di Francesco si collega a una precisa richiesta fatta dalla Madonna a Fatima nel 1917. Parlando ai pastorelli, la Madonna volle parlare al mondo intero, esortando tutti gli uomini alla preghiera, alla penitenza, all’emendazione della vita. In modo speciale, Ella parlò al Papa e alla sacra Gerarchia, chiedendo loro la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato. Queste richieste, la Madre di Dio le fece di fronte alla situazione religiosa in cui si trovava il mondo intero all’epoca delle apparizioni. La Madonna indicò tale situazione come estremamente pericolosa. L’empietà e l’impurità avevano a tale punto preso possesso della terra, che per punire gli uomini sarebbe esplosa quella autentica ecatombe che fu la Grande Guerra 1914-1918. Questa conflagrazione sarebbe terminata rapidamente, e i peccatori avrebbero avuto il tempo di emendarsi, secondo il richiamo fatto a Fatima. Se questo richiamo fosse stato ascoltato, l’umanità avrebbe conosciuto la pace. Nel caso non fosse stato ascoltato, sarebbe venuta un’altra guerra ancora più terribile. E, nel caso che il mondo fosse rimasto sordo alla voce della sua Regina, una suprema ecatombe, di origine ideologica e di portata universale, implicante una grave persecuzione religiosa, avrebbe afflitto tutti gli uomini, portando con sé grandi prove per i cattolici: “La Russia diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa (...) I buoni saranno martirizzati. Il Santo Padre dovrà soffrire molto”. “Per impedire tutto questo – continua la Madonna – verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace”. Dopo un periodo di estrema tribolazione e di terribili castighi “come non si sono mai visti” (santa Giacinta di Fatima), la Madonna promette il trionfo finale: “Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace”. Ancor oggi gli esperti discutono sulla validità o meno delle varie consacrazioni fatte da Pio XII e da Giovanni Paolo II. La Madonna aveva posto tre condizioni: che la consacrazione fosse fatta dal Sommo Pontefice, che menzionasse la Russia, e che fosse fatta in unione con tutti i vescovi del mondo. In un modo o nell’altro, a tutte le consacrazioni – 1942, 1952, 1982, 1984 – mancava almeno una di delle condizioni. Dopo aver affermato perentoriamente che la consacrazione del 1984, fatta da Giovanni Paolo II, non era valida, la veggente suor Lucia aveva cambiato opinione, attestando invece la sua conformità a quanto richiesto dalla Madonna. Questa è la posizione più diffusa negli ambienti della Chiesa e fra i fedeli in generale. Non vogliamo entrare in un tema tanto complesso. Facciamo però notare che, alla Cova da Iria, la Madonna indicò due condizioni, entrambe indispensabili, perché si allontanassero i castighi con cui ci minacciava. Una di queste condizioni era la consacrazione. Supponiamo che sia stata fatta nel modo richiesto dalla santissima Vergine. Rimane la seconda condizione: la divulgazione della pratica della comunione riparatrice dei primi cinque sabati del mese. Ci sembra evidente che questa devozione non si è propagata fino a oggi nel mondo cattolico nella misura desiderata dalla Madre di Dio. E vi è ancora un’altra condizione, implicita nel messaggio ma anch’essa indispensabile: è la vittoria del mondo sulle mille forme di empietà e di impurità che oggi, molto più che nel 1917, lo stanno dominando. Tutto indica che questa vittoria non è stata ottenuta, e, al contrario, che in questa materia ci avviciniamo sempre più al parossismo. Così, un mutamento di indirizzo dell’umanità sta diventando sempre più improbabile. E, nella misura in cui avanziamo verso questo parossismo, diventa più probabile che avanziamo verso la realizzazione dei castighi. A questo punto bisogna fare una osservazione, e cioè che, se non si vedessero le cose in questo modo, il messaggio di Fatima sarebbe assurdo. Infatti, se la Madonna affermò nel 1917 che i peccati del mondo erano giunti a un tale livello da richiedere il castigo di Dio, non parrebbe logico che questi peccati siano continuati ad aumentare per più di mezzo secolo, che il mondo si sia rifiutato ostinatamente e fino alla fine di prestare ascolto a quanto gli fu detto a Fatima, e che il castigo non arrivi. Sarebbe come se Ninive non avesse fatto penitenza e, nonostante tutto, le minacce del profeta non si fossero realizzate. Per di più, la stessa consacrazione richiesta dalla Madonna non avrebbe l’effetto di allontanare il castigo se il genere umano dovesse restare sempre più attaccato alla empietà e al peccato. Infatti, fintanto che le cose staranno così, la consacrazione avrà qualcosa di incompleto. Insomma, siccome non si è operato nel mondo l’enorme trasformazione spirituale richiesta alla Cova da Iria, stiamo sempre più avanzando verso l’abisso. E, nella misura in cui avanziamo, tale trasformazione sta diventando sempre più improbabile. Applaudiamo l’atto di Papa Francesco e ci sommiamo toto corde a esso se seguirà i requisiti posti dalla Madonna a Fatima. Tuttavia, finché a questo atto non seguirà una vera e propria crociata spirituale contro l’immoralità dilagante – aborto, omosessualità, LGBT, mode indecenti, pornografia, gender e via dicendo – la semplice consacrazione della Russia – per quanto gradita alla Divina Provvidenza – non allontanerà il castigo. Mi sia permesso di sollevare un’altra perplessità, e non di piccolo peso. A Fatima la Madonna indicò, come l’elemento allora più dinamico del processo rivoluzionario che portava l’umanità verso l’abisso, gli “errori della Russia”, ossia il comunismo, che proprio nell’Unione Sovietica trovò la sua sede e fuoco di espansione. Non ci sarà una vera conversione finché questa ideologia non sarà rigettata in ogni sua manifestazione. Ora, proprio in questo campo il pontificato di Papa Francesco si è contraddistinto per la sua prossimità all’estrema sinistra: dalla vicinanza alla dittatura cubana, al sostegno ai “movimenti popolari” latinoamericani di matrice marxista, senza dimenticare i contatti col patriarca Kiryll, che della dittatura sovietica fu fedele servitore e propagandista. Anche qui, salvo miglior giudizio, ci sembra che, finché all’atto di venerdì a San Pietro non seguirà una vera e propria crociata spirituale contro il comunismo e i suoi epigoni, la sola consacrazione della Russia non fungerà da toccasana per risparmiare una catastrofe alla civiltà contemporanea. Fonte: TFP - Tradizione Famiglia Proprietà -