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6Re Magi e pastori: la santa concordia sociale ai piedi del Dio-bambino

Gli uomini medievali avevano una meravigliosa devozione per i Re Magi. Sebbene questa devozione sia basata sui Vangeli, essi l’hanno sviluppata con tale forza che sopravvive ancora oggi.

Oltre ad alcuni pastori, la Provvidenza volle che il Bambino Gesù ricevesse la visita di tre saggi che, secondo una venerabile tradizione, furono anche re.

Le qualità di questi visitatori rappresentano due estremi nella scala dei valori umani. Da un lato ci sono i re, che si trovano di diritto all’apice del prestigio sociale, dell’autorità politica e del potere economico, mentre il fatto di essere anche uomini saggi conferisce loro la qualità di rappresentare la massima espressione della capacità intellettuale.

Il pastore è invece al pianterreno dal punto di vista del prestigio, del potere e della scienza.

Ma la grazia divina, che ha chiamato i Re Magi alla mangiatoia dal profondo dei loro paesi lontani, ha chiamato anche i pastori dal fondo della loro ignoranza su tali cose.

Grace non fa nulla di sbagliato o incompleto. Se ha chiamato e mostrato loro come arrivarci, deve aver insegnato loro anche come presentarsi davanti al Figlio di Dio.

E come si sono presentati? Abbastanza caratteristicamente, per così dire.

I pastori sono arrivati ​​prendendo il loro bestiame e senza prima passare per Betlemme per vestirsi in modo da mascherare la loro umile condizione.

I Re Magi si presentavano con i loro tesori – oro, incenso e mirra – senza cercare di nascondere la loro grandezza, che contrastava con l’ambiente sommamente umile in cui si trovava il Divin Bambino.

Per molti secoli, con abbondante iconografia, la pietà cristiana ha espresso la convinzione che i Re Magi si recassero alla grotta adorni di tutte le loro insegne.

Ciò significa che ai piedi del presepe ognuno deve presentarsi così com’è, senza travestimenti o attenuanti.

Perché c’è posto per tutti, grandi e piccoli, forti e deboli, saggi e ignoranti.

Si tratta solo che ognuno conosca se stesso e poi trovi il suo posto accanto a Gesù.

Luis Dufaur 5 gennaio 2015

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