
“Lunga vita a Cristo Re!”
Giovane messicano, martire del comunismo, autentico modello di eroe cattolico
“Lunga vita a Cristo Re!” Tale fu il grido che aprì le porte del Paradiso e della gloria eterna a tanti beati durante la resistenza cattolica nel Messico degli anni Venti.
Lo gridarono i martiri Cristero mentre venivano giustiziati dal regime comunista che avevano combattuto: un regime tirannico che chiuse le loro chiese, perseguitò la religione e diffuse disgrazia sul Messico, la grande nazione guantata di Nostra Signora di Guadalupe.
Lo ha gridato anche Luis Segura Vilchis, ucciso a colpi di arma da fuoco dal plotone di esecuzione, senza processo né preavviso. L’accusa contro di lui: Aver complottato contro la vita del dittatore Obregon.
Nelle fotografie vediamo il giovane ingegnere incamminarsi verso il luogo della sua esecuzione. È sereno come se stesse percorrendo la navata di una chiesa per la Santa Comunione. La sua serenità è tale che possiamo facilmente immaginarlo nei tempi passati sul punto di ricevere il Dio per il quale ora sta per morire.
Incredibilmente puro, mascolino e di aspetto nobile, ben vestito e visibilmente dotato di buona educazione, questo eroe può essere giustamente considerato un giovane cattolico modello; una gioventù seria, generosa e piena di fede e coraggio. Con quanta facilità avrebbe potuto usare le sue numerose qualità in modo egoistico, costruendosi uno stile di vita confortevole con una carriera tranquilla! Tutto quello che doveva fare era collaborare con il regime illegittimo o almeno non opporsi ad esso. Ma la coscienza di questo devoto della Santa Chiesa non poteva accettare una cosa del genere. Segura Vilchis aderì al movimento Cristero , e grazie alla sua personalità vigorosa, fervore e intelligenza ne divenne presto uno degli ispiratori.
Testimoni attestano che solo mentre veniva allontanato dalla sua cella Segura Vilchis venne informato della sua imminente esecuzione. Ha prontamente risposto che i suoi assassini lo avrebbero mandato in paradiso. Anche il capitano e i soldati del plotone di esecuzione si commossero nel vederlo.

Eppure non notiamo la minima contrazione dei lineamenti di Vilchis. Non mostra paura, né orrore…niente! La sua espressione rimane immutata mentre contempla la cruda realtà presentata così crudamente davanti ai suoi occhi. Egli è la sua prossima vittima, tuttavia i cronisti dell’epoca attestano di non aver notato alcuna reazione. Il suo autocontrollo è totale. Non può che derivare da una grazia straordinaria di affrontare il martirio e da una speciale forza d’animo. La sua anima è forte perché già da molto tempo si è preparata a questa sofferenza. Attraverso una dura riflessione e meditazione, ha contemplato il peggio che poteva accadere.
L’uomo contemporaneo odia prepararsi al peggio. Ama sognare il meglio, fantasticare per sé su una situazione idilliaca in cui accade tutto il bene e nulla di male interferisce. Lo fa per evitare di riconoscere l’importanza della sofferenza per la sua santificazione. E qual è la conseguenza? Quando accade il peggio, il morale della persona crolla. Il giovane Vilchis no. Era preparato alla realtà più crudele, come dimostrano queste fotografie. La santità del suo martirio è accresciuta dalla sua preparazione eroica.

“Signori, sono pronto!” – disse guardando i suoi carnefici e guardando al cielo. Pochi secondi dopo – e con quale sicurezza! – stava entrando in un altro Paradiso, di cui il nostro non è che un simbolo. Quale gloria ha nel portarlo dagli angeli al trono stesso di Dio per il suo incontro, il suo vero incontro, con Cristo Re, per il quale ha appena donato la sua vita terrena, e con Maria, che sorride dolcemente a questo eroico figlio che durante tutta la sua vita è stato un devoto così fedele!
L’articolo precedente è stato originariamente pubblicato su Catolicismo, n. 535, nel maggio 1995. È stato tradotto e adattato per la pubblicazione senza la revisione dell’autore. –Ed.
Juan Gutiérrez, un Cristero sopravvissuto, ha scritto l’inno dei Cristeros, “Inno di battaglia dei Cristeros”, che si basa sulla musica della canzone in lingua spagnola, “Marcha Real”.
Spagnolo
La Virgen María es nuestra protettora y nuestra defensora cuando hay que temer
Vencerá a todo el demonio gritando “¡Viva Cristo Rey!” (x2)
Soldados de Cristo: ¡Sigamos la bandera, que la cruz enseña el ejército de Dios!
Sigamos la bandera gritando, “¡Viva Cristo Rey!”
Traduzione in inglese
La Vergine Maria è la nostra protettrice e difesa quando c’è da temere.
Sconfiggerà tutti i demoni al grido di “Lunga vita a Cristo Re!” (x2)
Soldati di Cristo: Seguiamo la bandiera, perché la croce indica l’esercito di Dio!
Seguiamo la bandiera al grido di “Viva Cristo Re!”
Plinio Corrêa de Oliveira 17 ottobre 2016