Infine, Il Mio Cuore Immacolato Trionferà!

5Elogio della logica di San Giuseppe

Elogio della logica di San Giuseppe
Elogio della logica di San Giuseppe

Tratto da un’intervista al Prof. Plinio Corrêa de Oliveira

Domanda : Qual è stata l’occasione nella vita di San Giuseppe in cui ha praticato la logica in misura eroica?

Risposta: Fu il famoso episodio in cui vide che la Madonna aveva concepito un figlio di cui non era il padre. Il Vangelo accenna alla questione. Si trovava di fronte a una situazione assurda. Da una parte gli era evidente che la Madonna era santa perché la sua santità risplendeva in ogni modo. Tuttavia, d’altra parte, ha affrontato una situazione che non poteva né spiegare né convivere.

Invece di denunciarla come richiedeva la legge ebraica, giunse all’unica conclusione logica: “La persona superflua in questa casa non è né questa madre, che è la padrona e la regina di questo luogo, né il bambino che ha concepito. Io sono quello inutile. Mi congederò e scomparirò. Non capisco questo mistero, ma non mi alzerò contro di esso. Passerò i miei giorni lontano, venerando il mistero che non comprendo».

Decise così che, giunta la mezzanotte, avrebbe abbandonato la casa e sarebbe fuggito, lasciando la Madonna sola con il suo mistero.

San Giuseppe, martire della grandezza

Consideriamo per un momento la calma di San Giuseppe. Solo le persone logiche hanno questo tipo di calma. Ha dovuto abbandonare il tesoro più grande della terra: la Madonna. Questa fu per lui una sofferenza immensa e inimmaginabile. Il Vangelo racconta che stava dormendo quando un angelo gli apparve in sogno e gli spiegò l’enigma:

“Ma mentre rifletteva su questo, ecco, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: ‘Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere Maria come tua moglie, perché ciò che è concepito in lei è del Spirito Santo: partorirà un figlio e tu gli porrai nome Gesù, perché salverà il suo popolo dai suoi peccati.’ Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che il Signore aveva detto per mezzo del profeta: ‘Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio, che sarà chiamato Emmanuele (Mt 1,20-21)’».

Notiamo che, in mezzo a questa incredibile prova, san Giuseppe dormì. Stava per mettersi in viaggio e quindi si riposava per il viaggio. Sopraffatto da un’enorme sofferenza, dormì ugualmente. L’angelo gli apparve spiegando la situazione. Continuò a dormire. All’alba si svegliò e la vita continuò normalmente. Questo era il massimo della normalità, il massimo della coerenza, il massimo della logica!

Plinio Corrêa de Oliveira 16 marzo 2009

Vedi anche:
La nobiltà della Sacra Famiglia e la preghiera a San Giuseppe

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