Infine, Il Mio Cuore Immacolato Trionferà!

4Un invito ad amare la Santa Croce di Nostro Signore Gesù Cristo

Un invito ad amare la Santa Croce di Nostro Signore Gesù Cristo

Nel commemorare i quaranta giorni di digiuno di Nostro Signore nel deserto, dovremmo ricordare una grande e suprema verità che dovrebbe illuminare tutte le meditazioni quaresimali.

I santi Vangeli mostrano chiaramente quanto il nostro misericordioso Salvatore avesse pietà delle nostre pene spirituali e fisiche. Quindi, ha compiuto miracoli spettacolari per mitigarli. Tuttavia, non immaginiamo che queste guarigioni siano state il dono più grande che ha fatto all’umanità.

Questo non prenderebbe in considerazione l’aspetto centrale della vita di Nostro Signore: Egli era il nostro Redentore, che sopportò volentieri le sofferenze più crudeli per compiere la sua missione.

Anche al culmine della sua passione, Nostro Signore avrebbe potuto porre fine istantaneamente a tutte le sue pene con un semplice atto della sua volontà divina. Dal primo momento fino all’ultimo della Sua Passione, avrebbe potuto ordinare alle Sue ferite di guarire, al Suo prezioso sangue di cessare di sgorgare e alle lacerazioni del Suo corpo divino di scomparire senza cicatrice. Avrebbe potuto vincere la persecuzione che lo stava trascinando alla morte e ottenere una brillante e giubilante vittoria.

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Tuttavia, non ha voluto questo. Voleva essere condotto lungo la Via Dolorosa fino all’altezza del Golgota. Volle vedere la sua santissima Madre sprofondata nel profondo del dolore e volle gridare con parole penetranti che risuoneranno fino alla consumazione dei secoli: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” ( Matteo 27:4 6).

Comprendiamo che chiamando ognuno di noi a patire una parte della sua passione, ha chiaramente indicato il ruolo ineguagliato della croce nella storia del mondo, la sua glorificazione e l’intera vita degli uomini. Pertanto, dobbiamo ancora pronunciare il nostro consummatum est alla morte, nonostante i dolori e le sofferenze della vita.

Un invito ad amare la Santa Croce di Nostro Signore Gesù Cristo
Comprendiamo che chiamando ciascuno di noi a patire una parte della sua Passione, Nostro Signore Gesù Cristo ha chiaramente indicato il ruolo senza rivali della croce nella storia del mondo, la sua glorificazione e l’intera vita degli uomini.

Se fraintendiamo il ruolo della croce, rifiutiamo di amarla e non riusciamo a percorrere la nostra Via Dolorosa, eviteremo i disegni della Provvidenza per noi. Non potremo, con i nostri ultimi respiri, ripetere la sublime esclamazione di San Paolo: “Ho combattuto un buon combattimento, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Quanto al resto, mi è riservata una corona di giustizia, che il Signore, giusto giudice, mi renderà in quel giorno” ( 2 Tim. 4:7-8 ).

Qualsiasi qualità, per quanto esaltata, sarà vana, se non fondata sull’amore per la croce di Nostro Signore, con la quale otteniamo tutto, sebbene appesantiti dal santo fardello della purezza e di altre virtù, incessanti attacchi e scherni dei nemici della Chiesa e tradimenti di falsi amici.

Il più grande fondamento della civiltà cristiana è un amore generoso per la Santa Croce di Nostro Signore Gesù Cristo in ogni persona.

Maria ci aiuti e, per la sua onnipotente intercessione, riconquistiamo per il suo Divin Figlio, il regno di Dio che aleggia così debolmente nel cuore degli uomini.

Plinio Corrêa de Oliveira 7 gennaio 2008

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