Infine, Il Mio Cuore Immacolato Trionferà!

3Perché la religione organizzata nella Chiesa cattolica è necessaria per la salvezza

Apologetica cattolica n. 37

Il Primo Comandamento richiede una religione organizzata.

Molte persone hanno l’errata opinione che la religione organizzata non sia necessaria. Credono nella “comunione con Dio” con mezzi personali e indipendenti, solo qui e ora. Rifiutano la chiamata di Dio a vivere come un solo Corpo di fede, in comunione insieme, che include coloro che sono venuti prima di noi. Le persone che pensano di poter essere “spirituali ma non religiose” vivono un’illusione.

L’intero scopo della Chiesa cattolica è quello di essere il mezzo di salvezza per il mondo intero. La Chiesa è stata istituita da Gesù Cristo stesso (cfr Mt 16,18) e fondata su San Pietro, il primo Papa. Fr. John Laux in Catholic Apologetics Book IV ( in inglese ) spiega:

“L’opera della Redenzione consisteva nell’adempimento di questo triplice ufficio (di Sacerdote, Profeta e Re). Alla vigilia della Sua dipartita da questo mondo Cristo delegò i Suoi poteri ai Suoi Apostoli: ‘Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra: andate dunque, ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio, e per mezzo dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandato: ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla consumazione del mondo» (Matteo 28:18-20).

“Da questo incarico di Cristo, è evidente che i Suoi seguaci formano una società organizzata sotto la guida e la guida degli Apostoli e dei loro successori, con il diritto di insegnare e di comandare da un lato, e il dovere di essere istruiti e di obbedire dall’altra…

“Tutto è visibile della Sua grande istituzione: il Battesimo, necessario per l’adesione, gli altri Sacramenti che Egli comandò di ricevere ai Suoi seguaci, i governanti e i legislatori ai quali i fedeli devono obbedire, il tribunale davanti al quale i fedeli sono giudicati e davanti al quale ha il diritto di presentare ricorso”.

Non è possibile essere spirituali e non religiosi. (1) Gesù Cristo, Dio fatto uomo, ha istituito una religione visibile e organizzata. Non è possibile seguirlo senza religione. E non è possibile essere graditi a Dio in nessuna religione diversa da quella cattolica. (2)

Il Primo Comandamento condanna tutte le false religioni. I non cattolici possono essere salvati?

La Chiesa ha sempre insegnato che non c’è salvezza al di fuori della Chiesa cattolica ( Extra Ecclesiam nulla salus). Pertanto, tutti i popoli possono essere salvati solo essendo membri della Chiesa cattolica. Naturalmente devono essere in stato di grazia anche al momento della morte. Alcuni possono essere salvati al momento della morte dove ai nostri occhi possono sembrare morti come acattolici ma per una grazia straordinaria concessa da Dio sono diventati cattolici nei loro ultimi momenti terreni. Tuttavia, la Chiesa insegna anche che questo è raro e nessuno dovrebbe mai presumere di fare affidamento sulla ricezione di una grazia così eccezionale. Infatti, senza una rivelazione di Dio, non potremmo mai sapere chi ha ricevuto una tale grazia – fino al Giudizio Generale, quando Dio mostrerà chiaramente a chi, perché e come sono state concesse tali misteriose grazie. Tuttavia, rimane un dogma infallibile al quale dobbiamo aderire sotto pena di peccato, che nessuno che muore fuori della Chiesa può essere salvato.(3)

Papa Innocenzo III: “Non c’è che una Chiesa universale dei fedeli, fuori della quale nessuno si salva”. (Concilio Lateranense IV, 1215)

Papa Bonifacio VIII: “Noi dichiariamo, diciamo, definiamo e pronunziamo che è assolutamente necessario per la salvezza di ogni creatura umana essere sottomessa al Romano Pontefice”. ( Unam Sanctam , 1302)

Papa Eugenio IV:“La Santissima Chiesa Romana crede fermamente, professa e predica che nessuno di coloro che esistono al di fuori della Chiesa cattolica, non solo pagani, ma anche ebrei ed eretici e scismatici, può avere parte alla vita eterna; ma che andranno nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli, a meno che prima della morte non si uniscano a lei; e che è così importante l’unità di questo corpo ecclesiastico che solo coloro che rimangono in questa unità possono beneficiare dei sacramenti della Chiesa per la salvezza, e solo loro possono ricevere una ricompensa eterna per i loro digiuni, le loro elemosine, le loro altre opere di pietà cristiana e i doveri di un soldato cristiano. Nessuno, per quanto grande sia la sua elemosina, nessuno, anche se versasse il suo sangue per il nome di Cristo, può essere salvato, a meno che non rimanga nel seno e nell’unità della Chiesa cattolica”. (Cantate Domino , 1441)

Papa Pio IX: “È da ritenersi di fede che nessuno può essere salvato al di fuori della Chiesa Apostolica Romana … ma tuttavia è altrettanto certo che coloro che ignorano la vera religione, se tale ignoranza è invincibile, non saranno ritenuti colpevoli in materia agli occhi del Signore» (Allocuzione solenne Singulari Quadam , 9 dicembre 1854). “Sappiamo tutti che coloro che sono invincibilmente ignoranti della nostra religione e che tuttavia conducono una vita onesta e retta, possono, sotto l’influenza della luce divina e della grazia divina, raggiungere la vita eterna; perché Dio che conosce e vede la mente, il cuore, i pensieri e le disposizioni di ogni uomo, non può nella sua infinita bontà e clemenza permettere a nessuno di subire la punizione eterna che non è colpevole per propria colpa. ( Quanto Conficiamur, 1863) (4)

Ora quei documenti affermano tutti chiaramente che la Chiesa è l’unico mezzo di salvezza. Quindi coloro che rifiutano la Chiesa cattolica rifiutano anche Gesù Cristo e quindi rifiutano la salvezza. Nessuno può cambiare questi insegnamenti – né le opinioni personali del Papa, né le interpretazioni dei documenti del Vaticano II, né i sermoni del vostro pastore. Nulla può cambiare ciò che la Chiesa ha autorevolmente e infallibilmente insegnato sin dalla sua fondazione: solo la Religione Cattolica è l’Unica Vera Religione.

Dichiarazioni dei Dottori della Chiesa sulla salvezza:

Sant’Agostino: “Quando si parla di dentro e fuori in relazione alla Chiesa, è la posizione del cuore che dobbiamo considerare, non quella del corpo” ( Trattato sul Battesimo ). “Tutti coloro che sono interiori nel cuore sono salvati nell’unità dell’arca”.

Sant’Agostino: “Nessuno può trovare la salvezza se non nella Chiesa cattolica. Fuori dalla Chiesa puoi trovare tutto tranne la salvezza. Potete avere dignità, potete avere Sacramenti, potete cantare ‘Alleluia’, rispondere ‘Amen’, avere i Vangeli, avere fede nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, e anche predicarlo. Ma non puoi mai trovare la salvezza se non nella Chiesa cattolica”.

San Tommaso d’Aquino: “… un uomo riceve l’effetto del Battesimo per opera dello Spirito Santo, non solo senza Battesimo d’Acqua, ma anche senza Battesimo di Sangue: poiché il suo cuore è mosso dallo Spirito Santo a credere e amare Dio e pentirsi dei propri peccati: per questo anche questo si chiama Battesimo di Penitenza” ( Summa Theologica , Parte II, Domanda 66, Articolo 11). “Gli altri due Battesimi sono compresi nel Battesimo d’Acqua, che trae la sua efficacia, sia dalla Passione di Cristo che dallo Spirito Santo. Di conseguenza, per questo motivo, l’unità del Battesimo non viene distrutta”.

Conclusione

Facciamo tutto ciò che facciamo in termini di lavoro missionario perché le anime dipendono da esso. Non vogliamo conversioni semplicemente per aumentare il nostro numero. Non facciamo lavoro missionario perché qualcun altro ha la maggior parte della verità e vogliamo solo aiutarlo a raggiungere una verità più completa. Lo facciamo per la sola ragione che Cristo stesso ci ha comandato di diffondere la Fede perché da essa dipende la salvezza delle anime. San Paolo scriveva che la fede viene dall’ascolto (cfr Rm 10,17) e “Come dunque invocheranno colui nel quale non hanno creduto? O come crederanno a colui di cui non hanno sentito parlare? E come ascolteranno, senza un predicatore? (Romani 10:14). Dopo tutto, «non c’è altro nome sotto il cielo [se non il nome di Gesù Cristo] dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati» (Atti 4:12).

Dobbiamo rifiutare l’indifferentismo religioso (5) e cercare di strappare al diavolo quante più anime possibile.

(1)Nota del redattore: se ti ritrovi a parlare con qualcuno di questo problema, è molto utile definire i termini. Altrimenti potresti parlare di realtà diverse anche se stai usando le stesse parole. Il nostro corpo è la parte materiale della nostra esistenza, che può essere rilevata attraverso i cinque sensi, mentre lo spirito è la parte immateriale della nostra esistenza umana, compresa la mente e la volontà. Lo scopo della mente è conoscere la verità e lo scopo della volontà è scegliere il bene. Date queste definizioni di base, ha senso dire che una ‘persona spirituale’ è una persona che si sforza di far fiorire il proprio spirito – cioè, si sforza di raggiungere la verità e la bontà. In definitiva, Dio è la fonte di ogni verità e bontà. Dio è infatti puro spirito. Quindi, quando l’uomo cerca l’intimità con Dio, lottando per la verità e la bontà, è ‘spirituale’. La religione, invece, è la virtù per cui l’uomo rende a Dio ciò che gli è dovuto. Quando l’uomo riconosce la sua completa dipendenza da Dio, rende a Dio un culto adeguato, che include adorazione, ringraziamento, supplica e impetrazione. L’uomo che lo fa bene, secondo il disegno di Dio, è detto religioso. Con questa comprensione, ha perfettamente senso che chi è spirituale (si sforza per l’intimità con Dio) debba necessariamente essere religioso (rende a Dio ciò che gli è dovuto). Se uno sceglie di non essere religioso (rifiuta a Dio ciò che gli è dovuto), allora non potrà mai essere spirituale, perché sarà sempre lontano da Dio. secondo il disegno di Dio, si dice che sia religioso. Con questa comprensione, ha perfettamente senso che chi è spirituale (si sforza per l’intimità con Dio) debba necessariamente essere religioso (rende a Dio ciò che gli è dovuto). Se uno sceglie di non essere religioso (rifiuta a Dio ciò che gli è dovuto), allora non potrà mai essere spirituale, perché sarà sempre lontano da Dio. Secondo il disegno di Dio, si dice che sia religioso. Con questa comprensione, ha perfettamente senso che chi è spirituale (si sforza per l’intimità con Dio) debba necessariamente essere religioso (rende a Dio ciò che gli è dovuto). Se uno sceglie di non essere religioso (rifiuta a Dio ciò che gli è dovuto), allora non potrà mai essere spirituale, perché sarà sempre lontano da Dio.

(2) Nota del redattore: ancora una volta, le definizioni sono molto utili. San Paolo insegna chiaramente: “Senza fede è impossibile piacere a Dio” (Ebrei 11,6). Eppure molte persone non sanno cosa sia veramente la fede. Pensano erroneamente che sia un sentimento interno, o una fiducia cieca, o una specie di speranza personale. Il Concilio Vaticano I definisce chiaramente questo termine: La fede è «una virtù soprannaturale, per mezzo della quale, con la grazia di Dio che ci ispira e ci assiste, crediamo essere vero ciò che Egli ha rivelato, non perché ne percepiamo la verità intrinseca mediante lume naturale della ragione, ma per l’autorità di Dio stesso, che fa la rivelazione e non può né ingannare né essere ingannato» ( Costituzione dogmatica sulla fede cattolica , cap. 3, 24 aprile 1870 ).

(3Nota del redattore: Il Credo Atanasiano , che è uno dei quattro maggiori credi della Chiesa, è stato accettato dalla Chiesa con la sua infallibile autorità e professato pubblicamente dai Padri al Concilio di Firenze (1438). Si legge in parte: “Chi vuole essere salvato deve prima di tutto aderire alla fede cattolica. Deve conservare questa fede intera e senza macchia; altrimenti perirà sicuramente per sempre… Questa è la fede cattolica, e chiunque non vi creda pienamente e fermamente non può essere salvato. (In latino: “Quicúmque vult salvus esse, ante ómnia opus est, ut téneat cathólicam fidem: Quam nisi quisque íntegram inviolatámque serváverit, absque dúbio in ætérnum períbit… Hæc est fides cathólica quam nisi quisque fidéliter firmitérque credíderit, salvus esse non póterit.” )

(4) N.d.R.: Pio IX guidò anche tutti i Padri del Concilio Vaticano I a professare la vera Fede Cattolica, al termine della quale proclamò: “…questa vera Fede Cattolica al di fuori della quale nessuno può essere salvato , che io ora professare liberamente e sostenere veramente, è ciò che sosterrò e confesserò fermamente, con l’aiuto di Dio, in tutta la sua completezza e purezza fino al mio ultimo respiro, e farò del mio meglio per assicurarmi che tutti gli altri facciano lo stesso…” ( Sessione 2, 6 gennaio 1870 ).

(5)https://www.ilregnodimaria.it/3apologeticacattolica1

Fonte: Il Centro di Fatima

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Pubblicato da gianluca05

Pace: l’altra condizione della Madonna di Julio Loredo Da quando Papa Francesco ha annunciato che consacrerà la Russia (e l’Ucraina) al Cuore Immacolato di Maria, insieme a tutti i vescovi del mondo – ai quali ha rivolto un preciso appello in questo senso – tutto il mondo cattolico vive nell’attesa di questo storico evento. C’è chi, mosso da spirito pio, vede nel gesto pontificio una soluzione definitiva che metterà fine alla guerra, porterà alla conversione della Russia e al risanamento morale del mondo moderno. Altri, invece, mossi da spirito critico, vi segnalano possibili omissioni e contraddizioni. In ogni caso, bisogna rimarcare come l’annuncio di Papa Francesco – mettendo Fatima al centro degli avvenimenti contemporanei – abbia toccato una fibra profonda nell’opinione pubblica mondiale. L’atto di Francesco si collega a una precisa richiesta fatta dalla Madonna a Fatima nel 1917. Parlando ai pastorelli, la Madonna volle parlare al mondo intero, esortando tutti gli uomini alla preghiera, alla penitenza, all’emendazione della vita. In modo speciale, Ella parlò al Papa e alla sacra Gerarchia, chiedendo loro la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato. Queste richieste, la Madre di Dio le fece di fronte alla situazione religiosa in cui si trovava il mondo intero all’epoca delle apparizioni. La Madonna indicò tale situazione come estremamente pericolosa. L’empietà e l’impurità avevano a tale punto preso possesso della terra, che per punire gli uomini sarebbe esplosa quella autentica ecatombe che fu la Grande Guerra 1914-1918. Questa conflagrazione sarebbe terminata rapidamente, e i peccatori avrebbero avuto il tempo di emendarsi, secondo il richiamo fatto a Fatima. Se questo richiamo fosse stato ascoltato, l’umanità avrebbe conosciuto la pace. Nel caso non fosse stato ascoltato, sarebbe venuta un’altra guerra ancora più terribile. E, nel caso che il mondo fosse rimasto sordo alla voce della sua Regina, una suprema ecatombe, di origine ideologica e di portata universale, implicante una grave persecuzione religiosa, avrebbe afflitto tutti gli uomini, portando con sé grandi prove per i cattolici: “La Russia diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa (...) I buoni saranno martirizzati. Il Santo Padre dovrà soffrire molto”. “Per impedire tutto questo – continua la Madonna – verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace”. Dopo un periodo di estrema tribolazione e di terribili castighi “come non si sono mai visti” (santa Giacinta di Fatima), la Madonna promette il trionfo finale: “Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace”. Ancor oggi gli esperti discutono sulla validità o meno delle varie consacrazioni fatte da Pio XII e da Giovanni Paolo II. La Madonna aveva posto tre condizioni: che la consacrazione fosse fatta dal Sommo Pontefice, che menzionasse la Russia, e che fosse fatta in unione con tutti i vescovi del mondo. In un modo o nell’altro, a tutte le consacrazioni – 1942, 1952, 1982, 1984 – mancava almeno una di delle condizioni. Dopo aver affermato perentoriamente che la consacrazione del 1984, fatta da Giovanni Paolo II, non era valida, la veggente suor Lucia aveva cambiato opinione, attestando invece la sua conformità a quanto richiesto dalla Madonna. Questa è la posizione più diffusa negli ambienti della Chiesa e fra i fedeli in generale. Non vogliamo entrare in un tema tanto complesso. Facciamo però notare che, alla Cova da Iria, la Madonna indicò due condizioni, entrambe indispensabili, perché si allontanassero i castighi con cui ci minacciava. Una di queste condizioni era la consacrazione. Supponiamo che sia stata fatta nel modo richiesto dalla santissima Vergine. Rimane la seconda condizione: la divulgazione della pratica della comunione riparatrice dei primi cinque sabati del mese. Ci sembra evidente che questa devozione non si è propagata fino a oggi nel mondo cattolico nella misura desiderata dalla Madre di Dio. E vi è ancora un’altra condizione, implicita nel messaggio ma anch’essa indispensabile: è la vittoria del mondo sulle mille forme di empietà e di impurità che oggi, molto più che nel 1917, lo stanno dominando. Tutto indica che questa vittoria non è stata ottenuta, e, al contrario, che in questa materia ci avviciniamo sempre più al parossismo. Così, un mutamento di indirizzo dell’umanità sta diventando sempre più improbabile. E, nella misura in cui avanziamo verso questo parossismo, diventa più probabile che avanziamo verso la realizzazione dei castighi. A questo punto bisogna fare una osservazione, e cioè che, se non si vedessero le cose in questo modo, il messaggio di Fatima sarebbe assurdo. Infatti, se la Madonna affermò nel 1917 che i peccati del mondo erano giunti a un tale livello da richiedere il castigo di Dio, non parrebbe logico che questi peccati siano continuati ad aumentare per più di mezzo secolo, che il mondo si sia rifiutato ostinatamente e fino alla fine di prestare ascolto a quanto gli fu detto a Fatima, e che il castigo non arrivi. Sarebbe come se Ninive non avesse fatto penitenza e, nonostante tutto, le minacce del profeta non si fossero realizzate. Per di più, la stessa consacrazione richiesta dalla Madonna non avrebbe l’effetto di allontanare il castigo se il genere umano dovesse restare sempre più attaccato alla empietà e al peccato. Infatti, fintanto che le cose staranno così, la consacrazione avrà qualcosa di incompleto. Insomma, siccome non si è operato nel mondo l’enorme trasformazione spirituale richiesta alla Cova da Iria, stiamo sempre più avanzando verso l’abisso. E, nella misura in cui avanziamo, tale trasformazione sta diventando sempre più improbabile. Applaudiamo l’atto di Papa Francesco e ci sommiamo toto corde a esso se seguirà i requisiti posti dalla Madonna a Fatima. Tuttavia, finché a questo atto non seguirà una vera e propria crociata spirituale contro l’immoralità dilagante – aborto, omosessualità, LGBT, mode indecenti, pornografia, gender e via dicendo – la semplice consacrazione della Russia – per quanto gradita alla Divina Provvidenza – non allontanerà il castigo. Mi sia permesso di sollevare un’altra perplessità, e non di piccolo peso. A Fatima la Madonna indicò, come l’elemento allora più dinamico del processo rivoluzionario che portava l’umanità verso l’abisso, gli “errori della Russia”, ossia il comunismo, che proprio nell’Unione Sovietica trovò la sua sede e fuoco di espansione. Non ci sarà una vera conversione finché questa ideologia non sarà rigettata in ogni sua manifestazione. Ora, proprio in questo campo il pontificato di Papa Francesco si è contraddistinto per la sua prossimità all’estrema sinistra: dalla vicinanza alla dittatura cubana, al sostegno ai “movimenti popolari” latinoamericani di matrice marxista, senza dimenticare i contatti col patriarca Kiryll, che della dittatura sovietica fu fedele servitore e propagandista. Anche qui, salvo miglior giudizio, ci sembra che, finché all’atto di venerdì a San Pietro non seguirà una vera e propria crociata spirituale contro il comunismo e i suoi epigoni, la sola consacrazione della Russia non fungerà da toccasana per risparmiare una catastrofe alla civiltà contemporanea. Fonte: TFP - Tradizione Famiglia Proprietà -