“Il velo del Tempio si squarciò alla morte di Cristo perché alla Sua morte la religione ebraica cessò di essere la vera religione, e Dio non manifestò più la Sua presenza nel Tempio” (Catechismo di Baltimora n. 3, Domanda 390).
La gente potrebbe erroneamente pensare che, poiché Gesù Cristo è stato un ebreo praticante per tutta la sua vita, il giudaismo può ancora essere “una” vera religione, gradita a Dio e capace di portare i suoi praticanti alla salvezza. Ci sono altri cristiani che affermano che la pratica dell’ebraismo oggi è in qualche modo meritoria, spesso giustificandola suggerendo che gli ebrei di oggi sono i “fratelli maggiori nella fede” dei cristiani. Ma queste nozioni sono completamente false.
La religione ebraica degli israeliti dell’Antico Testamento era stata divinamente rivelata e quindi era la vera religione in quel momento. Tuttavia, fu portato a termine definitivamente con la morte di Nostro Signore Gesù Cristo, la Seconda Persona della Santissima Trinità. Con il Suo sacrificio perfetto ed eterno sulla Croce, il Dio-uomo stabilì la Sua Nuova Alleanza e rese obsoleta l’Antica Alleanza. Poiché la nostra osservanza dei doveri religiosi è dovuta alla loro istituzione da parte di Dio, essi cessano se e quando Dio sceglie di porvi fine. E questo fece riguardo all’Antica Alleanza. Seguiamo le usanze e le regole religiose solo perché Dio desidera che siano osservate. Farlo per qualsiasi altra ragione costituirebbe superstizione.
Mentre nel tempo prima di Cristo, il tempio era il luogo in cui il sacrificio veniva offerto a Dio e la remissione dei peccati era ottenuta mediante sacrifici animali, quella realtà cessò con l’adempimento da parte di Cristo dell’Antica Legge e la Sua istituzione della Nuova Legge.
Il Catechismo di Baltimora spiega parimenti: “La religione ebraica, che fino alla morte di Cristo era stata la vera religione, cessò in quel momento di essere la vera religione, perché era solo una promessa di redenzione e figura del cristiano religione, e quando la redenzione fu compiuta e la religione cristiana stabilita dalla morte di Cristo, la promessa e la figura non furono più necessarie” (Catechismo di Baltimora n. 3, Domanda 391).
Inoltre, il Catechismo di Baltimora chiarisce ciò che è stato abolito: “Le leggi morali della religione ebraica non sono state abolite dall’istituzione del cristianesimo, poiché Cristo non è venuto per distruggere queste leggi, ma per renderle più perfette. Le sue leggi cerimoniali furono abolite quando il Tempio di Gerusalemme cessò di essere la Casa di Dio… Per leggi morali intendiamo le leggi riguardanti il bene e il male. Per leggi cerimoniali intendiamo le leggi che regolano il modo di adorare Dio nel tempio o nella chiesa” (Catechismo di Baltimora n. 3, Domande 392 – 393).
Quindi, mentre abbiamo ragione – e dobbiamo! – osservate i Dieci Comandamenti, perché sono la base della moralità, sbaglieremmo a insistere nell’osservare le leggi alimentari dell’Antico Testamento. Affermare che il consumo di carne di maiale è peccaminoso, che carne e formaggio non dovrebbero essere mangiati insieme, o che si applicano le regole sull’agricoltura delineate nell’Antico Testamento, è falso. Infatti insegnare ad altri ad osservare queste leggi abolite è peccato.
Il giudaismo moderno non è il giudaismo dell’Antico Testamento
Dopo la distruzione del Tempio nel 70 dC, profetizzata da Cristo stesso (cfr Lc 21,20-24), gli ebrei rimasti che non furono uccisi nel massacro si accinsero a ristabilire le loro comunità etniche e religiose. Tuttavia, senza il tempio, ripiegarono su una pratica che era stata sviluppata durante la cattività babilonese, dove le loro usanze e riti religiosi erano incentrati sulla sinagoga. Non potevano più offrire i sacrifici prescritti, poiché questi potevano essere offerti solo nel tempio. Non essendo in grado di adempiere ai precetti della Legge mosaica tramandati dai patriarchi e dai profeti, inventarono invece una nuova religione con numerose somiglianze con la loro religione ancestrale.
Pertanto, la distruzione del Tempio portò all’istituzione del giudaismo rabbinico, che alla fine sostituì il giudaismo farisaico intorno al VI secolo. Il suo testo centrale era il Talmud. Il Talmud contiene numerose orrende bestemmie su Nostro Signore e la Sua Beata Madre, tra cui chiamare Cristo uno stregone, attribuire i Suoi miracoli alla magia, chiedere che il Suo nome venga cancellato e deriderlo per la Sua vergognosa morte.
L’ebraismo moderno, che si basa sulla Torah e sul Talmud, è una nuova religione creata dall’uomo destinata ad attaccare il cristianesimo. Il giudaismo dell’Antico Testamento, che fu abolito da Nostro Signore, non esiste più nel nostro mondo. Quindi, quando senti parlare di ebraismo, non confondere le pratiche ebraiche moderne per essere in linea con quelle del tempo di Nostro Signore. Sebbene entrambi i gruppi siano generalmente indicati come “ebrei”, sono molto diversi.
È nostro dovere come cattolici cercare di convertire e salvare le anime di tutti i non cattolici, compresi gli ebrei, poiché non possono essere salvati nelle loro false religioni. Coloro che affermano il contrario – siano pure sacerdoti o vescovi – cadono oggettivamente nell’eresia materiale. Solo la Chiesa Cattolica è l’unica Vera Religione al mondo. Fu istituito da Dio stesso per perfezionare e sostituire il culto religioso e la fede che aveva precedentemente rivelato proprio come preparazione alla pienezza della sua rivelazione:il Verbo incarnato, Dio stesso, assumendo una natura umana e dimorando in mezzo a noi.
Preghiera per la conversione degli ebrei:
O Dio, che manifesti la tua misericordia e compassione verso tutti i popoli, abbi pietà della razza ebraica, un tempo tuo popolo eletto. Li hai scelti solo tra tutte le nazioni del mondo per essere i custodi dei Tuoi sacri insegnamenti. Da loro hai suscitato Profeti e Patriarchi per annunciare la venuta del Redentore. Tu hai voluto che il tuo unico Figlio, Gesù Cristo, nostro Signore e Salvatore, fosse ebreo secondo la carne, nato da una fanciulla ebrea nella terra promessa. Ascolta le preghiere che ti offriamo oggi per la conversione del popolo ebraico. Concedi loro di giungere sani e salvi alla conoscenza e all’amore di Nostro Signore Gesù Cristo, il Messia preannunciato dai loro Profeti, e di camminare con noi sulla via della salvezza. Amen.
Preghiera della Congregazione di Nostra Signora di Sion:
Dio di ogni bontà e Padre misericordioso, ti preghiamo, per mezzo del Cuore Immacolato di Maria e per intercessione dei Patriarchi e dei santi Apostoli, di gettare uno sguardo di compassione sui figli d’Israele, affinché siano portati alla conoscenza del nostro unico Salvatore, Gesù Cristo, e possa prendere parte ai preziosi frutti della Redenzione. Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno. Amen.
Pace: l’altra condizione della Madonna
di Julio Loredo
Da quando Papa Francesco ha annunciato che consacrerà la Russia (e l’Ucraina) al Cuore Immacolato di Maria, insieme a tutti i vescovi del mondo – ai quali ha rivolto un preciso appello in questo senso – tutto il mondo cattolico vive nell’attesa di questo storico evento.
C’è chi, mosso da spirito pio, vede nel gesto pontificio una soluzione definitiva che metterà fine alla guerra, porterà alla conversione della Russia e al risanamento morale del mondo moderno. Altri, invece, mossi da spirito critico, vi segnalano possibili omissioni e contraddizioni. In ogni caso, bisogna rimarcare come l’annuncio di Papa Francesco – mettendo Fatima al centro degli avvenimenti contemporanei – abbia toccato una fibra profonda nell’opinione pubblica mondiale.
L’atto di Francesco si collega a una precisa richiesta fatta dalla Madonna a Fatima nel 1917.
Parlando ai pastorelli, la Madonna volle parlare al mondo intero, esortando tutti gli uomini alla preghiera, alla penitenza, all’emendazione della vita. In modo speciale, Ella parlò al Papa e alla sacra Gerarchia, chiedendo loro la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato.
Queste richieste, la Madre di Dio le fece di fronte alla situazione religiosa in cui si trovava il mondo intero all’epoca delle apparizioni. La Madonna indicò tale situazione come estremamente pericolosa. L’empietà e l’impurità avevano a tale punto preso possesso della terra, che per punire gli uomini sarebbe esplosa quella autentica ecatombe che fu la Grande Guerra 1914-1918.
Questa conflagrazione sarebbe terminata rapidamente, e i peccatori avrebbero avuto il tempo di emendarsi, secondo il richiamo fatto a Fatima. Se questo richiamo fosse stato ascoltato, l’umanità avrebbe conosciuto la pace. Nel caso non fosse stato ascoltato, sarebbe venuta un’altra guerra ancora più terribile. E, nel caso che il mondo fosse rimasto sordo alla voce della sua Regina, una suprema ecatombe, di origine ideologica e di portata universale, implicante una grave persecuzione religiosa, avrebbe afflitto tutti gli uomini, portando con sé grandi prove per i cattolici: “La Russia diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa (...) I buoni saranno martirizzati. Il Santo Padre dovrà soffrire molto”.
“Per impedire tutto questo – continua la Madonna – verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace”. Dopo un periodo di estrema tribolazione e di terribili castighi “come non si sono mai visti” (santa Giacinta di Fatima), la Madonna promette il trionfo finale: “Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace”.
Ancor oggi gli esperti discutono sulla validità o meno delle varie consacrazioni fatte da Pio XII e da Giovanni Paolo II. La Madonna aveva posto tre condizioni: che la consacrazione fosse fatta dal Sommo Pontefice, che menzionasse la Russia, e che fosse fatta in unione con tutti i vescovi del mondo. In un modo o nell’altro, a tutte le consacrazioni – 1942, 1952, 1982, 1984 – mancava almeno una di delle condizioni. Dopo aver affermato perentoriamente che la consacrazione del 1984, fatta da Giovanni Paolo II, non era valida, la veggente suor Lucia aveva cambiato opinione, attestando invece la sua conformità a quanto richiesto dalla Madonna. Questa è la posizione più diffusa negli ambienti della Chiesa e fra i fedeli in generale.
Non vogliamo entrare in un tema tanto complesso. Facciamo però notare che, alla Cova da Iria, la Madonna indicò due condizioni, entrambe indispensabili, perché si allontanassero i castighi con cui ci minacciava.
Una di queste condizioni era la consacrazione. Supponiamo che sia stata fatta nel modo richiesto dalla santissima Vergine. Rimane la seconda condizione: la divulgazione della pratica della comunione riparatrice dei primi cinque sabati del mese. Ci sembra evidente che questa devozione non si è propagata fino a oggi nel mondo cattolico nella misura desiderata dalla Madre di Dio.
E vi è ancora un’altra condizione, implicita nel messaggio ma anch’essa indispensabile: è la vittoria del mondo sulle mille forme di empietà e di impurità che oggi, molto più che nel 1917, lo stanno dominando. Tutto indica che questa vittoria non è stata ottenuta, e, al contrario, che in questa materia ci avviciniamo sempre più al parossismo. Così, un mutamento di indirizzo dell’umanità sta diventando sempre più improbabile. E, nella misura in cui avanziamo verso questo parossismo, diventa più probabile che avanziamo verso la realizzazione dei castighi.
A questo punto bisogna fare una osservazione, e cioè che, se non si vedessero le cose in questo modo, il messaggio di Fatima sarebbe assurdo. Infatti, se la Madonna affermò nel 1917 che i peccati del mondo erano giunti a un tale livello da richiedere il castigo di Dio, non parrebbe logico che questi peccati siano continuati ad aumentare per più di mezzo secolo, che il mondo si sia rifiutato ostinatamente e fino alla fine di prestare ascolto a quanto gli fu detto a Fatima, e che il castigo non arrivi. Sarebbe come se Ninive non avesse fatto penitenza e, nonostante tutto, le minacce del profeta non si fossero realizzate.
Per di più, la stessa consacrazione richiesta dalla Madonna non avrebbe l’effetto di allontanare il castigo se il genere umano dovesse restare sempre più attaccato alla empietà e al peccato. Infatti, fintanto che le cose staranno così, la consacrazione avrà qualcosa di incompleto.
Insomma, siccome non si è operato nel mondo l’enorme trasformazione spirituale richiesta alla Cova da Iria, stiamo sempre più avanzando verso l’abisso. E, nella misura in cui avanziamo, tale trasformazione sta diventando sempre più improbabile.
Applaudiamo l’atto di Papa Francesco e ci sommiamo toto corde a esso se seguirà i requisiti posti dalla Madonna a Fatima. Tuttavia, finché a questo atto non seguirà una vera e propria crociata spirituale contro l’immoralità dilagante – aborto, omosessualità, LGBT, mode indecenti, pornografia, gender e via dicendo – la semplice consacrazione della Russia – per quanto gradita alla Divina Provvidenza – non allontanerà il castigo.
Mi sia permesso di sollevare un’altra perplessità, e non di piccolo peso.
A Fatima la Madonna indicò, come l’elemento allora più dinamico del processo rivoluzionario che portava l’umanità verso l’abisso, gli “errori della Russia”, ossia il comunismo, che proprio nell’Unione Sovietica trovò la sua sede e fuoco di espansione. Non ci sarà una vera conversione finché questa ideologia non sarà rigettata in ogni sua manifestazione.
Ora, proprio in questo campo il pontificato di Papa Francesco si è contraddistinto per la sua prossimità all’estrema sinistra: dalla vicinanza alla dittatura cubana, al sostegno ai “movimenti popolari” latinoamericani di matrice marxista, senza dimenticare i contatti col patriarca Kiryll, che della dittatura sovietica fu fedele servitore e propagandista.
Anche qui, salvo miglior giudizio, ci sembra che, finché all’atto di venerdì a San Pietro non seguirà una vera e propria crociata spirituale contro il comunismo e i suoi epigoni, la sola consacrazione della Russia non fungerà da toccasana per risparmiare una catastrofe alla civiltà contemporanea.
Fonte: TFP - Tradizione Famiglia Proprietà -
Mostra altri articoli