Infine, Il Mio Cuore Immacolato Trionferà!

3La poco conosciuta Santa Teresa

Il 1° ottobre la liturgia della Chiesa celebra la memoria di santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, “la più grande santa dei tempi moderni”, secondo le parole di papa san Pio X. Il fascino della sua “Piccola Via ”, con tutta la sua dolcezza e misericordia, si armonizza mirabilmente con i tratti di un vero guerriero, “Morirei in un campo di battaglia, con le armi in mano”, ha affermato una volta.

La sua anima aveva aspirazioni infinite: voleva essere guerriera, sacerdote, apostola, dottore della Chiesa e martire; sentiva il coraggio di un crociato, di uno zuavo papale; voleva morire sul campo di battaglia difendendo la Chiesa; voleva predicare il Vangelo ai quattro continenti e alle isole più remote. “’Gesù, Gesù’ – diceva – ‘se dovessi scrivere tutti i miei desideri, dovrei prendere in prestito il tuo libro di vita; Volevo aver compiuto tutte queste azioni per Te….’”

Un ammiratore di Santa Giovanna d’Arco

Questo aspetto guerriero dell’anima di Santa Teresa è dominante nel suo profilo morale. Eppure, anche chi la ama di più, tende a dimenticare questo tratto.

“Nella mia infanzia sognavo di combattere sul campo di battaglia. Quando ho iniziato a conoscere la storia della Francia, sono rimasto incantato dalle gesta di Giovanna d’Arco; Ho sentito nel mio cuore il desiderio e il coraggio di imitarli”.

La poco conosciuta Santa Teresa
Santa Teresa ha scritto l’opera teatrale, Giovanna d’Arco compie la sua missione , che l’intera comunità religiosa ha messo in scena. Santa Teresa ha interpretato il ruolo di Giovanna d’Arco.

Santa Teresa prese gradualmente coscienza delle profonde analogie tra la sua vita e quella della Vergine di Domrémy. Così, il 21 gennaio 1894, 101° anniversario del martirio dello sfortunato re Luigi XVI, scrisse uno spettacolo teatrale intitolato La missione di Giovanna d’Arco. L’anno successivo, mentre Papa Leone XIII la dichiarava “Venerabile” e la Francia celebrava la sua santa martire e guerriera, santa Teresa scrisse la commedia Giovanna d’Arco compie la sua missione , messa in scena dall’intera comunità religiosa. Santa Teresa ha interpretato il ruolo di Giovanna d’Arco.

La commedia presentava la conquista di Orleans, l’incoronazione del re Carlo VII, ma soprattutto il rogo di Santa Giovanna d’Arco, che per Santa Teresa significava l’apice del compimento della missione dell’eroina.

Santa Teresa firmò il suo Cantico per ottenere la canonizzazione di Santa Giovanna d’Arco come “Un soldato francese, difensore della Chiesa e ammiratrice di Giovanna d’Arco”.

Santa Giovanna, la Vergine d’Orleans, e Santa Teresa, la Vergine di Lisieux, sono due modelli di combattenti cattolici militanti contro i nemici della Chiesa e della civiltà cristiana. Due grandi santi, pur conducendo vite così diverse – una strettamente militare e l’altra contemplativa – hanno tuttavia profonde affinità tra loro.

Santa Teresa non visse abbastanza per vedere la canonizzazione di santa Giovanna, ed era ben lontana dall’immaginare che, il 18 maggio 1925, papa Pio XI l’avrebbe presentata, santa Teresa, al mondo cattolico come “una nuova Giovanna d’Arco”; e che durante la seconda guerra mondiale papa Pio XII l’avrebbe dichiarata, come la Vergine d’Orléans, “patrona secondaria di tutta la Francia!”

Un’anima crociata; Apparizioni; il Combattente

L’idea della lotta alimentava costantemente l’anima forte del santo della “Pioggia di rose”.

“Durante la preghiera mi sono addormentata qualche istante”, raccontava a Madre Agnese. “Ho sognato che non c’erano abbastanza soldati per una guerra contro i prussiani. Hai detto: dobbiamo mandare Suor Teresa di Gesù Bambino. Ho risposto che ero d’accordo, ma che avrei preferito combattere in una guerra santa. Ma alla fine sono andato lo stesso.

La poco conosciuta Santa Teresa
La virtù di santa Teresa si impone con incredibile maestà.

“Oh no, non avrei paura di andare in guerra. Con quale gioia, ad esempio, al tempo delle crociate, sarei andato a combattere gli eretici. SÌ! Non avrei avuto paura di essere fucilato; Non avrei temuto il fuoco!

“Quando penso che sto morendo a letto! Vorrei morire in un’arena!

Lo stesso spirito combattivo la animava nelle lotte della vita spirituale: “ Santità! Dobbiamo conquistarlo con la punta della spada… dobbiamo combattere!

Tale è il coraggio di quest’anima guerriera attivissima ed energica, secondo le testimonianze di chi l’ha conosciuta: “Sotto un aspetto soave e grazioso [ella] rivelava ad ogni istante, nelle sue azioni, un carattere forte e un’anima virile; non si sarebbe scoraggiata nella sua dedizione agli interessi della Chiesa”.

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“Questa è un’anima virile, un grande uomo”, disse in seguito Papa Pio XI. Santa Teresa di Gesù Bambino ha così seguito il consiglio della grande Santa Teresa d’Avila alle sue figlie: “Voglio che non siate donne in nulla, ma uguali a uomini forti in tutto!”

Così scriveva il cardinale Vico a proposito della Vergine di Lisieux: “La virtù di Teresa si impone con incredibile maestà: il bambino diventa un eroe; una vergine con le mani piene di fiori provoca stupore per il suo coraggio virile”.

Un’analisi calligrafica dell’Atto di Professione di Santa Teresa ne dà questa mirabile testimonianza: “Qui si esprimono una ferrea risoluzione, una grande volontà di lotta, un’energia indomita. Questi tratti mostrano allo stesso tempo la paura di un bambino e la risolutezza di un guerriero”.

Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, santa Teresa appare una quarantina di volte in vari campi di battaglia, a volte con in mano una croce , a volte una sciabola! I soldati la vedono; parla loro con concretezza, risolve i loro dubbi, vince le loro tentazioni e placa le loro paure. Li protegge, li consola e li converte.

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I soldati francesi la invocavano come “la mia sorellina delle trincee”, “la mia protettrice della guerra”, “lo scudo dei soldati”, “l’angelo delle battaglie” e “il mio caro piccolo capitano”. Un soldato ha scritto: “In effetti, quel gentile santo sarà la grande eroina di questa guerra”. Un altro ha commentato: “Penso a lei quando il cannone tuona con grande ruggito”.

Innumerevoli erano le artiglierie e gli aerei che portavano il nome di suor Thérèse; interi reggimenti le furono consacrati. Nel suo convento di Lisieux si trovano innumerevoli reliquie della santa che fermò miracolosamente i proiettili dei fucili come veri e propri scudi, salvando la vita ai soldati che le portavano, a testimonianza dei grandi prodigi di colei che, infatti, “morì con le armi in la sua mano.”

Luis Azevedo 20 agosto 2009

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