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Apologetica cattolica n. 1
Un errore fondamentale del modernismo e di coloro che vi aderiscono è che rifiutano di abbracciare extra ecclesiam nulla salus (fuori della Chiesa non c’è salvezza). Papa Innocenzo III dichiarò al IV Concilio Lateranense nel 1215: “Non c’è che una sola Chiesa universale dei fedeli, al di fuori della quale nessuno si salva”. Sua Santità Innocenzo III dichiarò inequivocabilmente che tutti gli uomini devono appartenere alla Chiesa fondata da Nostro Signore Gesù Cristo per essere salvati.
Successivamente papa Bonifacio VIII chiarì ancora di più la questione quando nel 1302 dichiarò inequivocabilmente: “Noi dichiariamo, diciamo, definiamo e pronunziamo che è assolutamente necessario per la salvezza di ogni creatura umana essere sottomessi al Romano Pontefice” ( Unam Santom, 1302). Leggi attentamente quelle parole: assolutamente necessario.
E queste osservazioni non sono le uniche pronunciate dalla Santa Chiesa Cattolica. La Chiesa continua ad insegnare che al di fuori della Chiesa non c’è salvezza. Periodo. La Chiesa è immutabile in materia di Fede e Dottrina. Se è vero che in passato la salvezza era possibile solo per i cattolici e se questo non è vero ora, allora la Fede è cambiata. Ma la Fede non può cambiare perché Dio non cambia. Come affermano le Scritture: “Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno” (Ebrei 13:8).
La semplice risposta è che la Chiesa nella Sua gloria e perfetta Verità non è cambiata. La salvezza è ancora possibile solo per coloro che sono all’interno della barca di Pietro. Il Nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica (2a edizione), al paragrafo 1260, afferma: “Ogni uomo che ignora il Vangelo di Cristo e della sua Chiesa, ma cerca la verità e fa la volontà di Dio secondo la sua comprensione di esso , può essere salvato”. Alcuni usano falsamente questo linguaggio ambiguo per sostenere l’idea errata che la salvezza possa essere possibile vivendo come “persone buone” apparentemente in altre fedi. Ma non è così.
Diamo un’occhiata a cosa intendiamo per “verità” e “ignoranza”. Quid est veritas? ( vedi anche qui ) Noi, se siamo fondati su una solida catechesi, dichiareremo che Gesù Cristo è l’unica via, verità e vita (cfr Gv 14,6). E che cos’è “l’ignoranza?” La Chiesa ha chiarito questo per descrivere “ignoranza invincibile”, che a differenza di “ignoranza” ha un significato piuttosto preciso.
L’ignoranza invincibile si riferisce allo stato delle persone (come pagani e bambini) che ignorano il messaggio evangelico perché non hanno ancora avuto l’opportunità di ascoltarlo. Il primo Papa ad usare ufficialmente il termine sembra essere stato il Beato Pio IX nell’allocuzione Singulari Quadam (9 dicembre 1854) e nelle encicliche Singulari Quidem (17 marzo 1856) e Quanto Conficiamur Moerore (10 agosto 1863). Il termine, tuttavia, è molto più antico di quello. San Tommaso d’Aquino usa il termine “ignoranza invincibile” nella sua Summa Theologica, che è stato un fondamento per la filosofia tomista su cui si basano gli insegnamenti della Chiesa. In breve, l’ignoranza invincibile si applica solo a coloro che, non per colpa loro, ignoravano l’esistenza della Chiesa – persone che ignoravano il fatto che esisteva un Gesù Cristo.
Eppure, nella nostra era moderna, con i missionari che predicano in tutto il mondo e con una globalizzazione del mondo, le persone in luoghi diversi sono state collegate attraverso la tecnologia in modi mai prima possibili. Le persone in tutto il mondo hanno la possibilità di leggere sulla Fede solo con una connessione a Internet. Cosa significa questo? Significa che con l’accesso a una così ampia varietà di informazioni, è altamente improbabile che esistano anche molte persone che sono invincibilmente ignoranti e non hanno mai sentito parlare di Nostro Signore o della Chiesa.
Fu l’arcivescovo Sheen a dire: “Non ci sono cento persone negli Stati Uniti che odiano la Chiesa cattolica, ma ce ne sono milioni che odiano ciò che credono erroneamente che sia”. Alcuni ribatterebbero che, poiché questi milioni ignorano cosa sia veramente la Chiesa, possono ancora essere salvati. Piuttosto, ora che abbiamo chiarito l’ignoranza invincibile, possiamo affermare che queste persone – sebbene ignoranti – non sono invincibilmente ignoranti perché hanno accesso al Vangelo.
Infatti, la Chiesa ha sempre e continua a professare che queste anime di invincibili ignoranti sono spiritualmente unite alla Chiesa, quindi, tuttavia, sono ancora salvate attraverso la Chiesa. Fuori dalla Chiesa non c’è salvezza. Coloro che non condividono questa verità fanno un grande danno alle anime e forse hanno impedito alle anime di convertirsi, rifiutando così la salvezza.
Sostenere l’indifferentismo religioso viola il Primo Comandamento poiché, con tale sostegno, neghiamo che esiste un solo Dio, attraverso il quale solo viene la salvezza. Come scrive san Luca nel libro degli Atti, perché non c’è altro nome sotto il cielo dato agli uomini [se non il nome di Gesù Cristo], per mezzo del quale dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12).
La vera inculturazione è la risposta. Non costringiamo Nostro Signore e la Fede a conformarsi alle nostre culture. Piuttosto, ci conformiamo tutti a Nostro Signore Gesù Cristo. Viviamo le nostre tradizioni uniche in modo conforme alle verità salvifiche della Fede. E in tal modo, preserviamo la bellezza delle diverse esperienze e culture umane, ma lo facciamo solo se conformi alla religione stabilita da Dio stesso.
Fonte: Il Centro di Fatima
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Pubblicato da gianluca05
Pace: l’altra condizione della Madonna
di Julio Loredo
Da quando Papa Francesco ha annunciato che consacrerà la Russia (e l’Ucraina) al Cuore Immacolato di Maria, insieme a tutti i vescovi del mondo – ai quali ha rivolto un preciso appello in questo senso – tutto il mondo cattolico vive nell’attesa di questo storico evento.
C’è chi, mosso da spirito pio, vede nel gesto pontificio una soluzione definitiva che metterà fine alla guerra, porterà alla conversione della Russia e al risanamento morale del mondo moderno. Altri, invece, mossi da spirito critico, vi segnalano possibili omissioni e contraddizioni. In ogni caso, bisogna rimarcare come l’annuncio di Papa Francesco – mettendo Fatima al centro degli avvenimenti contemporanei – abbia toccato una fibra profonda nell’opinione pubblica mondiale.
L’atto di Francesco si collega a una precisa richiesta fatta dalla Madonna a Fatima nel 1917.
Parlando ai pastorelli, la Madonna volle parlare al mondo intero, esortando tutti gli uomini alla preghiera, alla penitenza, all’emendazione della vita. In modo speciale, Ella parlò al Papa e alla sacra Gerarchia, chiedendo loro la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato.
Queste richieste, la Madre di Dio le fece di fronte alla situazione religiosa in cui si trovava il mondo intero all’epoca delle apparizioni. La Madonna indicò tale situazione come estremamente pericolosa. L’empietà e l’impurità avevano a tale punto preso possesso della terra, che per punire gli uomini sarebbe esplosa quella autentica ecatombe che fu la Grande Guerra 1914-1918.
Questa conflagrazione sarebbe terminata rapidamente, e i peccatori avrebbero avuto il tempo di emendarsi, secondo il richiamo fatto a Fatima. Se questo richiamo fosse stato ascoltato, l’umanità avrebbe conosciuto la pace. Nel caso non fosse stato ascoltato, sarebbe venuta un’altra guerra ancora più terribile. E, nel caso che il mondo fosse rimasto sordo alla voce della sua Regina, una suprema ecatombe, di origine ideologica e di portata universale, implicante una grave persecuzione religiosa, avrebbe afflitto tutti gli uomini, portando con sé grandi prove per i cattolici: “La Russia diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa (...) I buoni saranno martirizzati. Il Santo Padre dovrà soffrire molto”.
“Per impedire tutto questo – continua la Madonna – verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace”. Dopo un periodo di estrema tribolazione e di terribili castighi “come non si sono mai visti” (santa Giacinta di Fatima), la Madonna promette il trionfo finale: “Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace”.
Ancor oggi gli esperti discutono sulla validità o meno delle varie consacrazioni fatte da Pio XII e da Giovanni Paolo II. La Madonna aveva posto tre condizioni: che la consacrazione fosse fatta dal Sommo Pontefice, che menzionasse la Russia, e che fosse fatta in unione con tutti i vescovi del mondo. In un modo o nell’altro, a tutte le consacrazioni – 1942, 1952, 1982, 1984 – mancava almeno una di delle condizioni. Dopo aver affermato perentoriamente che la consacrazione del 1984, fatta da Giovanni Paolo II, non era valida, la veggente suor Lucia aveva cambiato opinione, attestando invece la sua conformità a quanto richiesto dalla Madonna. Questa è la posizione più diffusa negli ambienti della Chiesa e fra i fedeli in generale.
Non vogliamo entrare in un tema tanto complesso. Facciamo però notare che, alla Cova da Iria, la Madonna indicò due condizioni, entrambe indispensabili, perché si allontanassero i castighi con cui ci minacciava.
Una di queste condizioni era la consacrazione. Supponiamo che sia stata fatta nel modo richiesto dalla santissima Vergine. Rimane la seconda condizione: la divulgazione della pratica della comunione riparatrice dei primi cinque sabati del mese. Ci sembra evidente che questa devozione non si è propagata fino a oggi nel mondo cattolico nella misura desiderata dalla Madre di Dio.
E vi è ancora un’altra condizione, implicita nel messaggio ma anch’essa indispensabile: è la vittoria del mondo sulle mille forme di empietà e di impurità che oggi, molto più che nel 1917, lo stanno dominando. Tutto indica che questa vittoria non è stata ottenuta, e, al contrario, che in questa materia ci avviciniamo sempre più al parossismo. Così, un mutamento di indirizzo dell’umanità sta diventando sempre più improbabile. E, nella misura in cui avanziamo verso questo parossismo, diventa più probabile che avanziamo verso la realizzazione dei castighi.
A questo punto bisogna fare una osservazione, e cioè che, se non si vedessero le cose in questo modo, il messaggio di Fatima sarebbe assurdo. Infatti, se la Madonna affermò nel 1917 che i peccati del mondo erano giunti a un tale livello da richiedere il castigo di Dio, non parrebbe logico che questi peccati siano continuati ad aumentare per più di mezzo secolo, che il mondo si sia rifiutato ostinatamente e fino alla fine di prestare ascolto a quanto gli fu detto a Fatima, e che il castigo non arrivi. Sarebbe come se Ninive non avesse fatto penitenza e, nonostante tutto, le minacce del profeta non si fossero realizzate.
Per di più, la stessa consacrazione richiesta dalla Madonna non avrebbe l’effetto di allontanare il castigo se il genere umano dovesse restare sempre più attaccato alla empietà e al peccato. Infatti, fintanto che le cose staranno così, la consacrazione avrà qualcosa di incompleto.
Insomma, siccome non si è operato nel mondo l’enorme trasformazione spirituale richiesta alla Cova da Iria, stiamo sempre più avanzando verso l’abisso. E, nella misura in cui avanziamo, tale trasformazione sta diventando sempre più improbabile.
Applaudiamo l’atto di Papa Francesco e ci sommiamo toto corde a esso se seguirà i requisiti posti dalla Madonna a Fatima. Tuttavia, finché a questo atto non seguirà una vera e propria crociata spirituale contro l’immoralità dilagante – aborto, omosessualità, LGBT, mode indecenti, pornografia, gender e via dicendo – la semplice consacrazione della Russia – per quanto gradita alla Divina Provvidenza – non allontanerà il castigo.
Mi sia permesso di sollevare un’altra perplessità, e non di piccolo peso.
A Fatima la Madonna indicò, come l’elemento allora più dinamico del processo rivoluzionario che portava l’umanità verso l’abisso, gli “errori della Russia”, ossia il comunismo, che proprio nell’Unione Sovietica trovò la sua sede e fuoco di espansione. Non ci sarà una vera conversione finché questa ideologia non sarà rigettata in ogni sua manifestazione.
Ora, proprio in questo campo il pontificato di Papa Francesco si è contraddistinto per la sua prossimità all’estrema sinistra: dalla vicinanza alla dittatura cubana, al sostegno ai “movimenti popolari” latinoamericani di matrice marxista, senza dimenticare i contatti col patriarca Kiryll, che della dittatura sovietica fu fedele servitore e propagandista.
Anche qui, salvo miglior giudizio, ci sembra che, finché all’atto di venerdì a San Pietro non seguirà una vera e propria crociata spirituale contro il comunismo e i suoi epigoni, la sola consacrazione della Russia non fungerà da toccasana per risparmiare una catastrofe alla civiltà contemporanea.
Fonte: TFP - Tradizione Famiglia Proprietà -
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