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3Il libro mostra che papa Francesco favorisce una società senza classi

Il libro mostra che papa Francesco favorisce una società senza classi
Il libro mostra che papa Francesco favorisce una società senza classi

Nel suo libro Il “cambio di paradigma” di papa Francesco: continuità o rottura nella missione della Chiesa? Una valutazione dei primi cinque anni di pontificato , José Antonio Ureta spiega molte ragioni per i fedeli cattolici di essere preoccupati per la direzione in cui Papa Francesco sta portando la Chiesa. In questo passaggio del secondo capitolo, considera il sostegno del Papa ai movimenti marxisti e globali, che agiscono in modi contrari all’insegnamento della Chiesa. Descrive in particolare la difesa di Papa Francesco di un’importante idea marxista: una società senza classi. L’estratto recita:

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Per papa Francesco l’ideale cristiano è una società senza classi sociali. Parlando a un ragazzo della Ong The Peace Factory che gli ha chiesto: “Ma secondo te, papa, un giorno saremo tutti uguali?” il pontefice ha risposto: «A questa domanda si può rispondere in due modi: siamo tutti uguali — tutti! più felice degli altri. Ma questo non è un diritto! Abbiamo tutti gli stessi diritti! Quando questo non viene riconosciuto, quella società è ingiusta [ sic ]. Non è secondo giustizia”.

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Nella sua Esortazione apostolica Evangelii gaudium , nella sezione intitolata “No alla disuguaglianza che genera violenza”, Papa Francesco ha affermato: “Fino a quando l’esclusione e la disuguaglianza nella società e tra i popoli non saranno invertite, sarà impossibile eliminare la violenza”. Ha poi aggiunto: “Questo non è il caso semplicemente perché la disuguaglianza provoca una reazione violenta da parte degli esclusi dal sistema, ma perché il sistema socioeconomico è ingiusto alla radice”. Inoltre, ha detto: “La disuguaglianza alla fine genera una violenza che il ricorso alle armi non può e non potrà mai risolvere”. Insomma, secondo Papa Francesco, «la disuguaglianza è la radice dei mali sociali». Ciò è in contrasto con la dottrina sociale cattolica, la quale insegna che il peccato è la radice di tutti i mali (compresi i mali sociali), e l’essenziale uguaglianza di tutti i battezzati come figli di Dio ed eredi del Cielo non contraddice l’accidentale disuguaglianza risultante dalla varia talenti, diligenza, educazione e condizione.

Il libro mostra che papa Francesco favorisce una società senza classi

Favorendo una società senza classi, non c’è da meravigliarsi che papa Francesco simpatizzi con la teologia della liberazione e in particolare la sua versione argentina, nota come “Teologia del popolo”. Quest’ultimo è stato concettualizzato da p. Lucio Gera e p. Juan Carlos Scannone. La differenza tra questo e altri ceppi di questa errata teologia è che la forza motrice che costruisce ilRegnonon sono i gruppi politici o i sindacati di sinistra, generalmente i laici. Invece, la forma argentina di teologia della liberazione ha una matrice gramsciana e un pregiudizio peronista del terzo mondo. Attribuisce il ruolo di fomentare la rivoluzione ai latinoamericani nella loro lotta contro gli anglosassoni imperialismo e considera il dinamismo delle loro credenze religiose come il più grande elemento potenziale per far avanzare la rivoluzione.

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Il libro di José Antonio Ureta è una valutazione sorprendente e inquietante che dovrebbe essere letta da ogni persona preoccupata per i cambiamenti che Papa Francesco sta cercando di imporre alla Chiesa.

José Antonio Ureta 14 novembre 2018

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