
Dopo aver descritto la società organica, rimangono domande su come potremmo costruire una tale società.
La risposta è abbastanza semplice. Dobbiamo farlo nello stesso modo in cui lo fecero i nostri antenati all’alba di questa civiltà. Dobbiamo capire, come hanno capito loro, che non basta seguire i Dieci Comandamenti e rispettare i diritti della Chiesa con tutta la dovuta intransigenza e severità. Soprattutto, dobbiamo permettere alle istituzioni della società di camminare gradualmente con le proprie gambe.
Nel nostro caso, ciò significa liberare la società dal guanto di ferro della dittatura statalista (sia essa nella sua forma legislativa o esecutiva). Alla famiglia deve essere permesso di ritornare alla pienezza dell’azione e di influenzarla una volta raggiunta. I gruppi professionali, sociali e gli altri gruppi intermedi che si frappongono tra l’individuo e lo Stato devono essere liberi di esercitare le attività necessarie per adempiere ai propri doveri in modo autonomo e secondo le proprie modalità. Lo Stato dovrebbe rispettare l’autonomia di tutti dando ad ogni regione il diritto di organizzarsi secondo le proprie strutture socio-economiche, il carattere e le tradizioni. Infine, lo Stato stesso, operando nel proprio e supremo ambito, dovrebbe esercitare il suo potere sovrano con onore, vigore ed efficienza.

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Qualcuno potrebbe chiedersi quale sarebbe il risultato finale se questi principi fossero rispettati. Sarebbe un ritorno al Medioevo? O ci sposteremmo verso una società futura nuova e assolutamente imprevedibile?
Ad entrambe le domande va data risposta affermativa. La natura umana è costante; è lo stesso in tutti i tempi e luoghi. Anche i principi fondamentali della civiltà cristiana sono immutabili. Così, questo nuovo ordine di cose — questa nuova civiltà cristiana che noi immaginiamo — sarà ovviamente profondamente simile, o meglio identica a quella antica nei suoi tratti essenziali. Poiché questo ordine è legato a Dio (che non cambia), i suoi principi sono applicabili tanto nel tredicesimo quanto nel ventunesimo secolo.
Cosa intendiamo per società cristiana organica?
D’altra parte, una tale società avrebbe molti elementi nuovi. Le condizioni tecniche e materiali di vita sono profondamente cambiate dal XIII secolo. Niente sarebbe più inorganico che ignorare questi cambiamenti.
Per costruire una società cristiana organica, dobbiamo stare attenti a non fare tanti progetti complessi. I fondatori della civiltà cristiana nel Medioevo non fecero tali piani per raggiungere l’apice della civiltà medievale nel XIII secolo. Avevano semplicemente l’intenzione generale di costruire un mondo cattolico. A tal fine, ogni generazione ha risolto gradualmente, con il proprio acuto intuito e senso cattolico, i problemi alla sua portata. Per quanto riguarda il resto, non sono stati coinvolti in complicate speculazioni.
Dobbiamo fare come loro. In generale, l’intera struttura di questa società ci è già nota attraverso la storia e il Magistero della Chiesa. Per quanto riguarda i dettagli, andiamo avanti per gradi senza piani teorici astratti elaborati in qualche ufficio burocratico, seguendo la massima evangelica: «Alla giornata basta il suo male».
Verso una società cristiana organica ( libro in inglese )
Plinio Corrêa de Oliveira 8 dicembre 2012