
Dopo le precisazioni di ordine teologico è mia intenzione presentare, in una serie di articoli, una corposa rassegna di testimonianze profetiche sull’avvento del regno di Maria ( vedi anche qui ) e sulle sue caratteristiche. Grazie ad esse si può rinsaldare la fede in questa divina promessa mostrando che esiste un plurisecolare carisma profetico suscitato da Dio che garantisce che ciò che ho offerto finora non sono vaneggiamenti della mente né ragioni teologiche di semplice opportunità o convenienza ma vera rivelazione di Dio, infallibile perché reiterata in modo costante, come tra poco vedremo.
Tra il XIX e il XX secolo spiccano analoghi vaticini, come quelli della beata Anna Katharina Emmerick, del beato John Herny Newman (1), del servo di Dio Fulton Sheen.
La beata K. Emmerich (2), in particolare, fu favorita di numerosissime visione profetiche. In lei il carisma profetico spicca, facendola una delle profetesse più importanti e attendibili dei nostri tempi. Tra le sue visioni profetiche, alcune interessano in modo speciale il tempo del futuro trionfo della Chiesa e del periodo immediatamente precedente:
« Mi apparve il tormento della Chiesa e il suo crollo interno ed esterno […]. Ma, in mezzo alla rovina, vidi dodici uomini che ricevevano nell’anima i raggi dello splendore dell’Acqua viva […]: tutto quello ch’era andato perduto, essi lo ricevevano di nuovo da Dio usandolo per il bene […]. Così tutto venne rigenerato e rinnovato […].
Le sette riconobbero la Chiesa, convinte dalla meravigliosa vittoria dei bianchi [ i cattolici] […].
Mi comparve una grande celebrazione nella Chiesa che, dopo il superamento della battaglia, splendeva come un sole […]. La Chiesa aveva ripreso il suo magnifico splendore; fin dai confini del mondo, la gente di buona volontà, di tutte le condizioni, aveva formato una immane catena umana per passarsi ad una ad una le pietre per ricostruirla, e fu del tutto ricostruita in breve tempo » (3).
« Vidi ancora una volta che la Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla setta segreta, mentre le bufere la stavano danneggiando. Ma vidi anche che l’aiuto sarebbe arrivato quando le afflizioni avrebbero raggiunto il loro culmine. Vidi di nuovo la Beata Vergine ascendere sulla Chiesa e stendere il suo manto su di essa. Vidi un Papa che era mite e al tempo stesso molto fermo […]. Vidi un grande rinnovamento e la Chiesa che si librava in alto nel cielo ».
« Gesù mi disse, fra le altre cose, che la Chiesa […] sarebbe sembrata in completo declino. Ma sarebbe risorta. Anche se rimanesse un solo cattolico, la Chiesa vincerebbe di nuovo perché non si fonda sui consigli e sull’intelligenza umani ».
« Quando la Chiesa per la maggior parte era stata distrutta (4) e quando solo i santuari e gli altari erano ancora in piedi, vidi entrare nella Chiesa i devastatori con la Bestia. Là essi incontrarono una donna di nobile contegno che sembrava portare nel suo grembo un bambino, perché camminava lentamente. A questa vista i nemici erano terrorizzati e la Bestia non riusciva a fare neanche un altro passo in avanti. Essa proiettò il suo collo verso la Donna come per divorarla, ma la Donna si voltò e si prostrò [in segno di sottomissione a Dio], con la testa che toccava il suolo. Allora vidi la Bestia che fuggiva di nuovo verso il mare, e i nemici stavano scappando nella più grande confusione […]. Poi vidi, in grande lontananza, grandiose legioni che si avvicinavano. Davanti a tutti vidi un uomo su un cavallo bianco. I prigionieri venivano liberati e si univano a loro. Tutti i nemici venivano inseguiti. Allora,vidi che la Chiesa veniva prontamente ricostruita, ed era magnifica più di prima » (5).
Invece, così scriveva il noto predicatore e vescovo americano, il venerabile Fulton Sheen:
« Molti considerano il nostro mondo moderno come se fosse senza speranza. Invero, esso è come un vasto e orribile Venerdì Santo in cui ogni cosa divina sembra stata sconfitta […]. Ma il mondo sembrava senza speranza anche allora, quando crocifisse il suo Salvatore. Eppure, nonostante tutto il suo paganesimo e nazionalismo, esso giunse alla novità e freschezza della vita e della civiltà cristiane. Il miracolo della Risurrezione può ripetersi. Il mondo può risollevarsi ancora, com’è accaduto almeno una dozzina di volte dall’avvento della Cristianità. Ma non dobbiamo illuderci: esso non risorgerà alla pace e alla felicità mediante rimedi meramente economici: esso risorgerà solo mediante una spirituale rinascita dei cuori e delle anime umane […].
Fu questo l’insegnamento supremo di Cristo: ossia che il mondo non verrà salvato da un risanamento sociale, ma da una rinascita: rinascita dalla morte in forza del potere della divinità il Cristo » (6).
Nella stessa epoca, drammatica e suggestiva è la visione di san Giovanni Bosco che raffigura la nave della Chiesa – una sorta di novella barca di Pietro – minacciata dalle ciurme avversarie e sul punto di naufragare, poi miracolosamente illesa, dopo che il Romano Pontefice ne avrà guidato l’approdo alle due colonne salvifiche: la Madonna Immacolata e l’Eucaristia (ne riparleremo…).
Un altro apostolo e sociologo cristiano del secolo scorso, il beato Giuseppe Toniolo, sosteneva:
« Un grande ciclo storico […] sta ora per chiudersi in un dissolvimento completo e irreparabile […]. Ma questo non può dar luogo ormai che a un rinnovamento radicale a tutti gli ordini sociali e civili, dinanzi al quale tutte le forze intermedie, ibride ed oscillanti sono destinate a scomparire, per non lasciar posto che a due schiere tra loro colludenti: quella assolutamente religiosa e quella interamente irreligiosa […].
Finalmente la Chiesa ha la missione, il forte volere, la pienezza dei mezzi per condurre a salvamento, attraverso questa lotta, la società, e d’iniziare da sola un nuovo ciclo di civiltà integralmente cattolica » (7).
Note:
1) Il beato cardinale John Henry Newman, constatando che « la notte è quasi passata, il giorno si avvicina », prevedeva « un nuovo avvento » di Cristo nella sua Chiesa e il trionfo di una nuova civiltà cristiana: cf beato J. H. Newman, Discussions and arguments, Green and Co., London 1891, pp. 102-103.
2) Katharina Emmerick nacque l’8 settembre 1774 nella comunità di contadini di Flamschen presso Coesfeld. Nel 1802 entrò nel monastero di Agnetenberg e prese i voti. Qui ricevette le stigmate, i cui dolori aveva già sofferto da molto più tempo. La sua vita fu contraddistinta da una profonda unione con Cristo e il suo amore per le persone che cercò sempre di aiutare con la preghiera, con l’incoraggiamento e il conforto. Ebbe visioni riguardanti la vita di Gesù e di Maria, ma soprattutto della Passione di Cristo. Ricevette anche profezie eccezionali circa il futuro della Chiesa e del mondo. Morì a Dülmen il 9 febbraio 1824, diventando una delle beate più conosciute in Europa.
3) Beata Anna Katharina Emmerich, Visioni, Cantagalli, Siena 1995, pp. 136, 143-144, 148-149.
4) La visione della beata Emmerick della chiesa di San Pietro in rovine è da intendersi certamente in senso figurato: l’immagine della distruzione delle mura di San Pietro rappresenta gli attacchi alla Fede e la decadenza della Chiesa che avranno luogo prima del suo più grande trionfo durante l’èra di pace. Tuttavia, se si considerano le numerose profezie che parlano di una futura distruzione di Roma, non si può escludere che anche il Vaticano in quest’occasione subirà pesanti danni materiali e devastazioni (si veda per esempio S. Gaeta, Il veggente. Il segreto delle Tre Fontane, p. 210). Il veggente Bruno Cornacchiola, il 10 febbraio 2000, ebbe un sogno profetico in cui vide l’assalto degli islamici alla basilica di San Pietro: « Mi trovo […] a San Pietro […]. Una folla di barbari correva dentro la basilica, uccidendo chiunque incontrava. […]Tutti i sacerdoti presenti [erano] con l’abito talare; […] ai lati del sagrato, i vescovi erano a sinistra […], i cardinali a destra, e pregavano in ginocchio col viso a terra» (ivi, p. 210). Il 26 gennaio 1996 ne ebbe un altro alla fine di cui riporta nel suo diario: «Questa notte ho visto San Pietro, la basilica, andare a fuoco »: ivi, p. 220.
5) Cf The Dolorous Passion of Our Lord Jesus Christ,From the Meditations of Anne Catherine Emmerich, Benziger Brothers, New York 1904.
6) Beato F. J. Sheen, The prodigal world, Society of St. Paul, Alba 2003, pp. 154-155.
7) Beato Giuseppe Toniolo, Democrazia Cristiana. Istituti e forme, prefazione di A. Ardigò, Studium, Città del Vaticano 1951, vol. 2, pp. 28-29.
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Fonte: Tempi di Maria