
La nozione di bene e male può essere riproposta in vari modi, tra cui:
• Evitare tutte le formulazioni che sanno di moralità laicista o interconfessionale, perché il secolarismo e l’interdenominazionalismo portano logicamente all’amoralità.
• Segnalando opportunamente che Dio ha il diritto di essere obbedito e che, quindi, i suoi Comandamenti sono vere leggi, che dobbiamo osservare con spirito di obbedienza e non semplicemente perché ci piacciono.
• Sottolineando che la legge di Dio è intrinsecamente buona e secondo l’ordine dell’universo, in cui si rispecchia la perfezione del Creatore. Per questo non solo va obbedito, ma amato; e il male non dovrebbe solo essere evitato, ma anche odiato.
• Diffondere il concetto di ricompensa e di castigo dopo la morte.
• Favorire consuetudini e leggi sociali in cui la rettitudine è onorata e la malvagità subisce sanzioni pubbliche.
• Favorire consuetudini e leggi intese a prevenire occasioni prossime di peccato e anche quelle condizioni che, avendo la mera apparenza di male, possono nuocere alla morale pubblica.
• Insistere sugli effetti del Peccato Originale nell’uomo, sulla sua fragilità, sulla fecondità della Redenzione di Nostro Signore Gesù Cristo e sulla necessità della grazia, della preghiera e della vigilanza affinché l’uomo perseveri.
• Cogliendo ogni occasione per indicare la missione della Chiesa come maestra di virtù, fonte di grazia e nemica inconciliabile dell’errore e del peccato.
Plinio Corrêa de Oliveira 3 ottobre 2012
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