Infine, Il Mio Cuore Immacolato Trionferà!

2Astinenza del venerdì richiesta anche al di fuori della quaresima

Apologetica cattolica n. 32

Una delle percezioni più conosciute dei cattolici è la nostra abitudine di mangiare pesce il venerdì. Tuttavia, pochi non cattolici comprendono affatto questa pratica. E la triste verità è che al giorno d’oggi molti cattolici non osservano correttamente questa pratica perché non si rendono conto che l’astinenza dalla carne è effettivamente richiesta tutti i venerdì dell’anno, non solo durante la Quaresima.

Prendiamoci qualche minuto per capire questa pratica e, andando avanti, seguiamola ogni venerdì dell’anno (con solo poche eccezioni, come verrà spiegato più avanti).

I cattolici osservano il venerdì come giorno obbligatorio di penitenza tutto l’anno in riconoscimento del debito che dobbiamo a Nostro Signore per la morte crudele e barbara che Egli ha subito il Venerdì Santo per la nostra salvezza. La Catholic Encyclopedia afferma: “Dagli albori del cristianesimo, il venerdì è stato segnalato come giorno di astinenza… l’Insegnamento degli Apostoli” (VIII), Clemente Alessandrino ( Stromata VI.75 ) e Tertulliano ( Sul digiuno 14) fanno menzione esplicita di questa pratica”. Questa stessa fonte spiega che «la legge dell’astinenza incarna un obbligo grave la cui trasgressione, obiettivamente considerata, comporta ordinariamente un peccato mortale».

Il Codice di diritto canonico della Chiesa stabilisce i requisiti per i cattolici su come questa penitenza deve essere osservata. Quanto segue è citato dall’attuale (1983) Codice di Diritto Canonico:

Potere. 1249 Tutti i fedeli di Cristo sono obbligati dalla legge divina, ciascuno a suo modo, a fare penitenza. Tuttavia, affinché tutti siano uniti in una certa pratica comune di penitenza, sono prescritti giorni di penitenza. In questi giorni i fedeli si dedichino in modo speciale alla preghiera, alle opere di pietà e di carità e al rinnegamento di se stessi, adempiendo più fedelmente i loro doveri e soprattutto osservando il digiuno e l’astinenza prescritti dai seguenti canoni.

Potere. 1250 I giorni e i tempi della penitenza per la Chiesa universale sono ogni venerdì di tutto l’anno e tempo di Quaresima. [enfasi aggiunta]

Potere. 1251 – Tutti i venerdì si osservi l’astinenza dalle carni, o da altro alimento stabilito dalla Conferenza Episcopale, a meno che non cada di venerdì una solennità. L’astinenza e il digiuno devono essere osservati il ​​Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo.

Potere. 1252 La legge dell’astinenza vincola coloro che hanno compiuto il quattordicesimo anno. La legge del digiuno vincola coloro che hanno raggiunto la maggiore età, fino all’inizio del loro sessantesimo anno. Pastori d’anime e genitori provvedano affinché anche a coloro che per età non sono vincolati dalla legge del digiuno e dell’astinenza, venga insegnato il vero significato della penitenza.

Potere. 1253 La Conferenza Episcopale può determinare modalità più particolari con cui osservare il digiuno e l’astinenza. Al posto dell’astinenza o del digiuno può sostituire, in tutto o in parte, altre forme di penitenza, specialmente le opere di carità e gli esercizi di pietà.

E quindi, i cattolici sono tenuti (a meno che non siano impossibilitati a farlo per malattia) ad astenersi dalla carne non solo nei venerdì di Quaresima, ma anche tutti i venerdì dell’anno a meno che la Conferenza episcopale di quella zona non lo consenta (dopo aver chiesto al Papa ed essere stato concesso il permesso per) una penitenza alternativa da eseguire. Molti fedeli cattolici, tuttavia, scelgono semplicemente di seguire la tradizione di niente carne il venerdì tutto l’anno invece di sostituirla con un’alternativa. 

Ciò è in linea con la tradizione cattolica e il codice di diritto canonico del 1917, che non consentiva una penitenza alternativa. Prevede anche un’azione comune unita da parte di tutti i cattolici – in tutto il mondo e nel corso dei secoli – invece che ogni singolo individuo scelga personalmente, ogni venerdì, quale penitenza fare dall’elenco approvato dalla Conferenza episcopale.

In Quaresima non è consentita la sostituzione. Inoltre, non puoi trasferire la tua astinenza dal venerdì a un altro giorno. Deve avvenire di venerdì, perché Cristo è morto di venerdì!

Come chiaramente stabilito nel Codice di diritto canonico del 1917, questa legge era – ed è tuttora – vincolante per tutti i cattolici tranne quando il venerdì cade in un giorno santo di precetto, nel qual caso il requisito dell’astinenza è abrogato per quel giorno. Un modo semplice per ricordare questo: se siamo obbligati sotto il dolore del peccato mortale ad assistere alla Messa, allora non siamo obbligati a digiunare o ad astenerci.

Come ulteriore eccezione per i cattolici negli Stati Uniti, Papa Pio XII ha emesso un indulto che abroga l’ astinenza del venerdì il venerdì dopo il Ringraziamento, il cosiddetto “indulto del tacchino”. 

[Nota del redattore: questo è un indulto , non un obbligo. In altre parole, i cattolici negli Stati Uniti possono ancora scegliere di astenersi dalla carne il venerdì successivo al Ringraziamento. Sarebbe sicuramente un sacrificio gradito a Nostro Signore se quel giorno rinunciassimo a mangiare quei deliziosi avanzi di tacchino per amore per Lui e per ringraziamento per il suo sacrificio. Tuttavia è ancora un venerdì, quindi i cattolici sono obbligati a fare penitenza. L’indulto del 1941 menziona espressamente che i vescovi dovrebbero “esortare i fedeli a titolo di compenso a fare qualche offerta, specialmente in favore dei poveri”.]

Infine, l’astinenza del venerdì durante tutto l’anno può anche essere un mezzo per fare un’adeguata riparazione al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria. A Lourdes e a Fatima, il messaggio che abbiamo ricevuto dal Cielo includeva la frase

“Penitenza! Penitenza! Penitenza!” 

Questa parola ripetuta tre volte dalla Madonna (o dall’angelo di Fatima) mostra quanto sia importante per noi fare penitenza nel nostro tempo ( per approfondire vedi qui ). Eppure, stranamente, tutte le discipline e le tradizioni della Chiesa riguardanti la penitenza sembrano essere state mitigate, dimenticate o del tutto abrogate. Il drammatico aumento del peccato e del male presente intorno a noi, in particolare la sua accettazione sociale e legale, ci costringe a fare ancora più penitenza. Allora perché tanti cercano motivi per fare meno penitenza?

Astenersi dalla carne il venerdì è una semplice penitenza che tutti possiamo fare. Perché non offrirlo in riparazione per consolare i Sacri e Immacolati Cuori? 

Se lo facciamo un tale atto d’amore, allora vorremo fare questo piccolo sacrificio, invece di cercare di evitare la penitenza cercando indulti, eccezioni o opzioni mitigate. Possiamo ispirarci all’esempio dei bambini piccoli – San Francesco, Santa Giacinta e Suor Lucia – che hanno fatto volentieri molte penitenze per aiutare a salvare le anime, compreso il non mangiare carne il venerdì.

Possiamo essere piccoli ‘apostoli di Fatima’ informando gli altri sull’importanza dell’astinenza del venerdì e che la penitenza del venerdì è richiesta a tutti i cattolici – non è facoltativa.

Inoltre, i “segni dei tempi” indicano chiaramente che a tutti i fedeli cattolici è richiesta più, non meno , penitenza. Quanto amiamo Nostro Signore e Salvatore? Quanto amiamo la nostra Beata Madre? Quali penitenze possiamo offrire per mostrare il nostro amore?

Fonte: Il Centro di Fatima

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Pubblicato da gianluca05

Pace: l’altra condizione della Madonna di Julio Loredo Da quando Papa Francesco ha annunciato che consacrerà la Russia (e l’Ucraina) al Cuore Immacolato di Maria, insieme a tutti i vescovi del mondo – ai quali ha rivolto un preciso appello in questo senso – tutto il mondo cattolico vive nell’attesa di questo storico evento. C’è chi, mosso da spirito pio, vede nel gesto pontificio una soluzione definitiva che metterà fine alla guerra, porterà alla conversione della Russia e al risanamento morale del mondo moderno. Altri, invece, mossi da spirito critico, vi segnalano possibili omissioni e contraddizioni. In ogni caso, bisogna rimarcare come l’annuncio di Papa Francesco – mettendo Fatima al centro degli avvenimenti contemporanei – abbia toccato una fibra profonda nell’opinione pubblica mondiale. L’atto di Francesco si collega a una precisa richiesta fatta dalla Madonna a Fatima nel 1917. Parlando ai pastorelli, la Madonna volle parlare al mondo intero, esortando tutti gli uomini alla preghiera, alla penitenza, all’emendazione della vita. In modo speciale, Ella parlò al Papa e alla sacra Gerarchia, chiedendo loro la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato. Queste richieste, la Madre di Dio le fece di fronte alla situazione religiosa in cui si trovava il mondo intero all’epoca delle apparizioni. La Madonna indicò tale situazione come estremamente pericolosa. L’empietà e l’impurità avevano a tale punto preso possesso della terra, che per punire gli uomini sarebbe esplosa quella autentica ecatombe che fu la Grande Guerra 1914-1918. Questa conflagrazione sarebbe terminata rapidamente, e i peccatori avrebbero avuto il tempo di emendarsi, secondo il richiamo fatto a Fatima. Se questo richiamo fosse stato ascoltato, l’umanità avrebbe conosciuto la pace. Nel caso non fosse stato ascoltato, sarebbe venuta un’altra guerra ancora più terribile. E, nel caso che il mondo fosse rimasto sordo alla voce della sua Regina, una suprema ecatombe, di origine ideologica e di portata universale, implicante una grave persecuzione religiosa, avrebbe afflitto tutti gli uomini, portando con sé grandi prove per i cattolici: “La Russia diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa (...) I buoni saranno martirizzati. Il Santo Padre dovrà soffrire molto”. “Per impedire tutto questo – continua la Madonna – verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace”. Dopo un periodo di estrema tribolazione e di terribili castighi “come non si sono mai visti” (santa Giacinta di Fatima), la Madonna promette il trionfo finale: “Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace”. Ancor oggi gli esperti discutono sulla validità o meno delle varie consacrazioni fatte da Pio XII e da Giovanni Paolo II. La Madonna aveva posto tre condizioni: che la consacrazione fosse fatta dal Sommo Pontefice, che menzionasse la Russia, e che fosse fatta in unione con tutti i vescovi del mondo. In un modo o nell’altro, a tutte le consacrazioni – 1942, 1952, 1982, 1984 – mancava almeno una di delle condizioni. Dopo aver affermato perentoriamente che la consacrazione del 1984, fatta da Giovanni Paolo II, non era valida, la veggente suor Lucia aveva cambiato opinione, attestando invece la sua conformità a quanto richiesto dalla Madonna. Questa è la posizione più diffusa negli ambienti della Chiesa e fra i fedeli in generale. Non vogliamo entrare in un tema tanto complesso. Facciamo però notare che, alla Cova da Iria, la Madonna indicò due condizioni, entrambe indispensabili, perché si allontanassero i castighi con cui ci minacciava. Una di queste condizioni era la consacrazione. Supponiamo che sia stata fatta nel modo richiesto dalla santissima Vergine. Rimane la seconda condizione: la divulgazione della pratica della comunione riparatrice dei primi cinque sabati del mese. Ci sembra evidente che questa devozione non si è propagata fino a oggi nel mondo cattolico nella misura desiderata dalla Madre di Dio. E vi è ancora un’altra condizione, implicita nel messaggio ma anch’essa indispensabile: è la vittoria del mondo sulle mille forme di empietà e di impurità che oggi, molto più che nel 1917, lo stanno dominando. Tutto indica che questa vittoria non è stata ottenuta, e, al contrario, che in questa materia ci avviciniamo sempre più al parossismo. Così, un mutamento di indirizzo dell’umanità sta diventando sempre più improbabile. E, nella misura in cui avanziamo verso questo parossismo, diventa più probabile che avanziamo verso la realizzazione dei castighi. A questo punto bisogna fare una osservazione, e cioè che, se non si vedessero le cose in questo modo, il messaggio di Fatima sarebbe assurdo. Infatti, se la Madonna affermò nel 1917 che i peccati del mondo erano giunti a un tale livello da richiedere il castigo di Dio, non parrebbe logico che questi peccati siano continuati ad aumentare per più di mezzo secolo, che il mondo si sia rifiutato ostinatamente e fino alla fine di prestare ascolto a quanto gli fu detto a Fatima, e che il castigo non arrivi. Sarebbe come se Ninive non avesse fatto penitenza e, nonostante tutto, le minacce del profeta non si fossero realizzate. Per di più, la stessa consacrazione richiesta dalla Madonna non avrebbe l’effetto di allontanare il castigo se il genere umano dovesse restare sempre più attaccato alla empietà e al peccato. Infatti, fintanto che le cose staranno così, la consacrazione avrà qualcosa di incompleto. Insomma, siccome non si è operato nel mondo l’enorme trasformazione spirituale richiesta alla Cova da Iria, stiamo sempre più avanzando verso l’abisso. E, nella misura in cui avanziamo, tale trasformazione sta diventando sempre più improbabile. Applaudiamo l’atto di Papa Francesco e ci sommiamo toto corde a esso se seguirà i requisiti posti dalla Madonna a Fatima. Tuttavia, finché a questo atto non seguirà una vera e propria crociata spirituale contro l’immoralità dilagante – aborto, omosessualità, LGBT, mode indecenti, pornografia, gender e via dicendo – la semplice consacrazione della Russia – per quanto gradita alla Divina Provvidenza – non allontanerà il castigo. Mi sia permesso di sollevare un’altra perplessità, e non di piccolo peso. A Fatima la Madonna indicò, come l’elemento allora più dinamico del processo rivoluzionario che portava l’umanità verso l’abisso, gli “errori della Russia”, ossia il comunismo, che proprio nell’Unione Sovietica trovò la sua sede e fuoco di espansione. Non ci sarà una vera conversione finché questa ideologia non sarà rigettata in ogni sua manifestazione. Ora, proprio in questo campo il pontificato di Papa Francesco si è contraddistinto per la sua prossimità all’estrema sinistra: dalla vicinanza alla dittatura cubana, al sostegno ai “movimenti popolari” latinoamericani di matrice marxista, senza dimenticare i contatti col patriarca Kiryll, che della dittatura sovietica fu fedele servitore e propagandista. Anche qui, salvo miglior giudizio, ci sembra che, finché all’atto di venerdì a San Pietro non seguirà una vera e propria crociata spirituale contro il comunismo e i suoi epigoni, la sola consacrazione della Russia non fungerà da toccasana per risparmiare una catastrofe alla civiltà contemporanea. Fonte: TFP - Tradizione Famiglia Proprietà -