Infine, Il Mio Cuore Immacolato Trionferà!

29Il cardinale Zen a tutti i cardinali: il Vaticano sta assassinando la Chiesa in Cina

Prospettive di Fatima n. 1369

Sulla scia delle nuove linee guida che i carnefici di Pechino hanno pubblicato per l’assoggettamento definitivo della Chiesa sotterranea in Cina, oggetto della mia ultima rubrica, il cardinale Joseph Zen ha ora pubblicato una lettera inviata di recente privatamente a tutto il Collegio di Cardinali. Il Cardinale allega alla missiva un documento che delinea i suoi dubia (traduzione di OnePeterFive) sugli “ orientamenti pastorali ” del Vaticano” per la “registrazione civile del clero” in Cina in virtù dell’accordo ancora segreto con detti macellai di Pechino. Queste “linee guida” legittimano l’esistenza dell’Associazione Cattolica Patriottica (APC), la pseudo-Chiesa che i carnefici di Pechino hanno creato come veicolo per sterminare la Chiesa sotterranea, cioè la vera Chiesa cattolica in Cina, i cui membri si rifiutano ancora di aderire La creazione diabolica di Pechino.

Riguardo al documento sulle “linee pastorali”, il punto più eloquente del cardinale Zen è che una sua lettura mostra che “è assolutamente chiaro che incoraggia i fedeli in Cina ad entrare in una Chiesa scismatica (indipendente dal Papa e sotto gli ordini del Partito Comunista).” Per questo, scrive il cardinale, nel luglio scorso ha “presentato i miei ‘dubia’ al Papa”, il quale “mi ha promesso che ne sarebbe interessato, ma finora non ho sentito nulla”. 

Sicuramente il cardinale non si stupisce di non aver sentito nulla da Francesco. ( Dubia , tra l’altro, è diventata una scorciatoia latina per “un documento che Papa Francesco ignora completamente.”)

Mostrando quanto subdolo sia stato il Vaticano nel promuovere il suo atto di tradimento ecclesiastico, il cardinale Zen osserva che le “linee guida pastorali” estrapolano completamente dal contesto una frase della lettera di papa Benedetto sulla situazione della Chiesa in Cina per creare la falsa impressione che sia non è “normale” che i cattolici della Chiesa “clandestina” [cioè vera cattolica] rimangano clandestini, come per suggerire che dovrebbero uscire dalla clandestinità e aderire all’APC. Ma quella lettura, dice il cardinale Zen, «è diametralmente opposta a tutto il significato del paragrafo [da cui proviene]».

La frase in questione è l’osservazione di Benedetto XVI secondo cui «la condizione clandestina non è una caratteristica normale della vita della Chiesa», con niente di più citato nelle «linee guida». Ma, come sottolinea il cardinale Zen nei suoi dubia , l’intero paragrafo da cui è stata ritagliata la frase recita così:

“Alcuni di essi (vescovi), non volendo subire un indebito controllo esercitato sulla vita della Chiesa, e desiderosi di mantenere una fedeltà totale al Successore di Pietro e alla dottrina cattolica, si sono sentiti costretti ad optare per la consacrazione clandestina. La clandestinità non è una caratteristica normale della vita della Chiesa , e la storia mostra che Pastori e fedeli vi ricorrono solo nella sofferenza, nel desiderio di mantenere l’integrità della loro fede e di resistere alle ingerenze degli organi dello Stato in questioni che riguardano intimamente la vita della Chiesa”.

Nel contesto, quindi, la frase ritagliata significa precisamente che i cattolici della Chiesa sotterranea non hanno altra scelta che rimanere clandestini se vogliono rimanere cattolici . Dice il cardinale Zen: “Questa manipolazione del pensiero del Papa emerito è una grave mancanza di rispetto; anzi, è un insulto deplorevole alla persona del mitissimo papa ancora in vita. Mi disgusta anche che spesso dichiarino che quello che fanno è in continuità con il pensiero del papa precedente, quando in realtà è vero il contrario».

Ma allora, non ci siamo abituati a simili inganni retorici durante un pontificato il cui segno distintivo è il costante abuso delle fonti, anche della Sacra Scrittura, come qui documentato? (Ricordiamo, solo per fare uno degli innumerevoli esempi, la vergognosa censura del Cantico del Sole da parte di san Francesco d’Assisi, da cui l'”ecoenciclica” Laudato si ‘ censura ogni parte esplicitamente cattolica senza nemmeno i puntini di sospensione per indicare ciò che è stato rimosso, come mostrato qui.)

E poi questa affermazione esplosiva: “Ho buone ragioni per credere (e spero di poterlo un giorno dimostrare con documenti d’archivio) che l’accordo che è stato firmato è lo stesso che Papa Benedetto aveva, a suo tempo, , ha rifiutato di firmare . Credo che ci possano essere pochi dubbi su questo, ma vedremo.

Il Cardinale conclude con questo appello ai suoi confratelli: “Cara Eminenza, possiamo assistere passivamente a questa uccisione della Chiesa in Cina da parte di coloro che dovrebbero proteggerla e difenderla dai suoi nemici? Pregandoti in ginocchio, tuo fratello.

Ma dai cardinali solo silenzio. Il silenzio del semplice mercenario di cui parla Nostro Signore, che «vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge: e il lupo scaglia e disperde le pecore. E il mercenario fugge, perché è un mercenario, e non si cura delle pecore». (Gv 10-12)

Ma le pecore in Cina non solo sono state abbandonate ai lupi, ma positivamente consegnate loro dall’apparato vaticano. Vale a dire, la stessa burocrazia vaticana esibisce il comportamento dei lupi. Gli stessi lupi di cui Benedetto disse all’inizio del suo pontificato: «Pregate per me perché io non fugga per paura dei lupi». Gli stessi lupi che ora, dopo aver cacciato Benedict dall’incarico, lo citano erroneamente a sostegno della loro predazione del gregge.

Madonna di Fatima, prega per noi!

Fonte: Il Centro di Fatima

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Pubblicato da gianluca05

Pace: l’altra condizione della Madonna di Julio Loredo Da quando Papa Francesco ha annunciato che consacrerà la Russia (e l’Ucraina) al Cuore Immacolato di Maria, insieme a tutti i vescovi del mondo – ai quali ha rivolto un preciso appello in questo senso – tutto il mondo cattolico vive nell’attesa di questo storico evento. C’è chi, mosso da spirito pio, vede nel gesto pontificio una soluzione definitiva che metterà fine alla guerra, porterà alla conversione della Russia e al risanamento morale del mondo moderno. Altri, invece, mossi da spirito critico, vi segnalano possibili omissioni e contraddizioni. In ogni caso, bisogna rimarcare come l’annuncio di Papa Francesco – mettendo Fatima al centro degli avvenimenti contemporanei – abbia toccato una fibra profonda nell’opinione pubblica mondiale. L’atto di Francesco si collega a una precisa richiesta fatta dalla Madonna a Fatima nel 1917. Parlando ai pastorelli, la Madonna volle parlare al mondo intero, esortando tutti gli uomini alla preghiera, alla penitenza, all’emendazione della vita. In modo speciale, Ella parlò al Papa e alla sacra Gerarchia, chiedendo loro la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato. Queste richieste, la Madre di Dio le fece di fronte alla situazione religiosa in cui si trovava il mondo intero all’epoca delle apparizioni. La Madonna indicò tale situazione come estremamente pericolosa. L’empietà e l’impurità avevano a tale punto preso possesso della terra, che per punire gli uomini sarebbe esplosa quella autentica ecatombe che fu la Grande Guerra 1914-1918. Questa conflagrazione sarebbe terminata rapidamente, e i peccatori avrebbero avuto il tempo di emendarsi, secondo il richiamo fatto a Fatima. Se questo richiamo fosse stato ascoltato, l’umanità avrebbe conosciuto la pace. Nel caso non fosse stato ascoltato, sarebbe venuta un’altra guerra ancora più terribile. E, nel caso che il mondo fosse rimasto sordo alla voce della sua Regina, una suprema ecatombe, di origine ideologica e di portata universale, implicante una grave persecuzione religiosa, avrebbe afflitto tutti gli uomini, portando con sé grandi prove per i cattolici: “La Russia diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa (...) I buoni saranno martirizzati. Il Santo Padre dovrà soffrire molto”. “Per impedire tutto questo – continua la Madonna – verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace”. Dopo un periodo di estrema tribolazione e di terribili castighi “come non si sono mai visti” (santa Giacinta di Fatima), la Madonna promette il trionfo finale: “Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace”. Ancor oggi gli esperti discutono sulla validità o meno delle varie consacrazioni fatte da Pio XII e da Giovanni Paolo II. La Madonna aveva posto tre condizioni: che la consacrazione fosse fatta dal Sommo Pontefice, che menzionasse la Russia, e che fosse fatta in unione con tutti i vescovi del mondo. In un modo o nell’altro, a tutte le consacrazioni – 1942, 1952, 1982, 1984 – mancava almeno una di delle condizioni. Dopo aver affermato perentoriamente che la consacrazione del 1984, fatta da Giovanni Paolo II, non era valida, la veggente suor Lucia aveva cambiato opinione, attestando invece la sua conformità a quanto richiesto dalla Madonna. Questa è la posizione più diffusa negli ambienti della Chiesa e fra i fedeli in generale. Non vogliamo entrare in un tema tanto complesso. Facciamo però notare che, alla Cova da Iria, la Madonna indicò due condizioni, entrambe indispensabili, perché si allontanassero i castighi con cui ci minacciava. Una di queste condizioni era la consacrazione. Supponiamo che sia stata fatta nel modo richiesto dalla santissima Vergine. Rimane la seconda condizione: la divulgazione della pratica della comunione riparatrice dei primi cinque sabati del mese. Ci sembra evidente che questa devozione non si è propagata fino a oggi nel mondo cattolico nella misura desiderata dalla Madre di Dio. E vi è ancora un’altra condizione, implicita nel messaggio ma anch’essa indispensabile: è la vittoria del mondo sulle mille forme di empietà e di impurità che oggi, molto più che nel 1917, lo stanno dominando. Tutto indica che questa vittoria non è stata ottenuta, e, al contrario, che in questa materia ci avviciniamo sempre più al parossismo. Così, un mutamento di indirizzo dell’umanità sta diventando sempre più improbabile. E, nella misura in cui avanziamo verso questo parossismo, diventa più probabile che avanziamo verso la realizzazione dei castighi. A questo punto bisogna fare una osservazione, e cioè che, se non si vedessero le cose in questo modo, il messaggio di Fatima sarebbe assurdo. Infatti, se la Madonna affermò nel 1917 che i peccati del mondo erano giunti a un tale livello da richiedere il castigo di Dio, non parrebbe logico che questi peccati siano continuati ad aumentare per più di mezzo secolo, che il mondo si sia rifiutato ostinatamente e fino alla fine di prestare ascolto a quanto gli fu detto a Fatima, e che il castigo non arrivi. Sarebbe come se Ninive non avesse fatto penitenza e, nonostante tutto, le minacce del profeta non si fossero realizzate. Per di più, la stessa consacrazione richiesta dalla Madonna non avrebbe l’effetto di allontanare il castigo se il genere umano dovesse restare sempre più attaccato alla empietà e al peccato. Infatti, fintanto che le cose staranno così, la consacrazione avrà qualcosa di incompleto. Insomma, siccome non si è operato nel mondo l’enorme trasformazione spirituale richiesta alla Cova da Iria, stiamo sempre più avanzando verso l’abisso. E, nella misura in cui avanziamo, tale trasformazione sta diventando sempre più improbabile. Applaudiamo l’atto di Papa Francesco e ci sommiamo toto corde a esso se seguirà i requisiti posti dalla Madonna a Fatima. Tuttavia, finché a questo atto non seguirà una vera e propria crociata spirituale contro l’immoralità dilagante – aborto, omosessualità, LGBT, mode indecenti, pornografia, gender e via dicendo – la semplice consacrazione della Russia – per quanto gradita alla Divina Provvidenza – non allontanerà il castigo. Mi sia permesso di sollevare un’altra perplessità, e non di piccolo peso. A Fatima la Madonna indicò, come l’elemento allora più dinamico del processo rivoluzionario che portava l’umanità verso l’abisso, gli “errori della Russia”, ossia il comunismo, che proprio nell’Unione Sovietica trovò la sua sede e fuoco di espansione. Non ci sarà una vera conversione finché questa ideologia non sarà rigettata in ogni sua manifestazione. Ora, proprio in questo campo il pontificato di Papa Francesco si è contraddistinto per la sua prossimità all’estrema sinistra: dalla vicinanza alla dittatura cubana, al sostegno ai “movimenti popolari” latinoamericani di matrice marxista, senza dimenticare i contatti col patriarca Kiryll, che della dittatura sovietica fu fedele servitore e propagandista. Anche qui, salvo miglior giudizio, ci sembra che, finché all’atto di venerdì a San Pietro non seguirà una vera e propria crociata spirituale contro il comunismo e i suoi epigoni, la sola consacrazione della Russia non fungerà da toccasana per risparmiare una catastrofe alla civiltà contemporanea. Fonte: TFP - Tradizione Famiglia Proprietà -