
Tutto questo è molto bello, ma c’è qualcosa di ancora più bello che mi hanno chiesto di esplicitare. Ma cosa posso dire? Le cose infinite sono ineffabili. Il pulchrum [bellezza] di un ideale si riflette nell’anima di chi lotta per esso.
Prendi, ad esempio, Santa Giovanna d’Arco. Tutti vedono il pulchrum della sua figura. Che cos’è? È il pulchrum di una vergine che fa la volontà di Dio. E siccome Dio vuole fare di lei una combattente, attinge dalla sua debolezza verginale una forza straordinaria e con essa vince gli uomini più forti.
Cos’è questo nell’anima di Santa Giovanna d’Arco? È un cavaliere, non una “cavaliere”. È una fanciulla fragile, fine e delicata come si conviene al sesso femminile. Tuttavia, è una guerriera e una grande guerriera! Come si spiega questo? La spiegazione è nell’equilibrio delle qualità che esistono in lei. Ha la forza di un uomo, la delicatezza di una donna, la forza di una vergine che sa difendersi e ha la necessaria integrità d’animo. Ma soprattutto è un’anima alla quale Dio ha parlato attraverso le voci; un’anima che ad un certo momento, per così dire, ha sentito la voce di Dio. Una tale luce l’ha adombrata che si ha l’impressione che Santa Giovanna d’Arco irradi luce in tutti i momenti della sua vita.
Novena a Santa Giovanna d’Arco

Anche nel tragico momento in cui le fiamme hanno cominciato a propagarsi sulla catasta di legna a cui era legata e che alla fine l’ha bruciata, ha brillato ancor più delle stesse fiamme. Era un riflesso del grande amore di Dio che muoveva la sua anima.

L’articolo precedente è tratto da una conferenza informale tenuta dal professor Plinio Corrêa de Oliveira il 16 febbraio 1990. È stato tradotto e adattato per la pubblicazione senza la sua revisione. –Ed.
Traduzione inglese e pubblicata per la prima volta da Nobility.org.
Plinio Corrêa de Oliveira 28 maggio 2017
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