Infine, Il Mio Cuore Immacolato Trionferà!

1L’eresia dell’indifferentismo religioso: l’ecumenismo moderno

Nota dell’editore : il numero più recente di The Fatima Crusader , intitolato “Smascherati: gli errori del Sinodo del 2023”, contiene articoli di otto sacerdoti buoni e fedeli sugli otto principali errori proposti dal Sinodo. Uno di quegli articoli, “Una religione o molte?” di padre Terry Brennan, affronta il problema dell’indifferentismo religioso. Il volto moderno di questa eresia va sotto il nome di “ecumenismo”. Questo articolo fornisce materiale aggiuntivo a sostegno dell’articolo di padre Brennan.

Un uomo che era stato protestante per tutta la vita una volta chiese al Fatima Center in che modo gli insegnamenti della Chiesa Cattolica fossero cambiati negli ultimi 100 e più anni dal tempo delle apparizioni di Fatima. Si era imbattuto nella commovente “profezia” del cardinale Eugenio Pacelli (il futuro Papa Pio XII) del 1931:

“Sono preoccupato per i messaggi della Beata Vergine a Lucia di Fatima. Questa insistenza di Maria sui pericoli che minacciano la Chiesa è un avvertimento divino contro il suicidio di alterare la fede, nella sua liturgia, nella sua teologia e nella sua anima… Verrà un giorno in cui il mondo civilizzato negherà il suo Dio, in cui la Chiesa dubbio come dubitava Pietro. Sarà tentata di credere che l’uomo è diventato Dio”.

Per me è stato interessante che un protestante fosse così sinceramente preoccupato per il “suicidio” della Chiesa cattolica così come si è verificato durante la nostra vita. Non mi sorprenderebbe affatto sapere che oggi è cattolico. Ciò che gli risuonava molto chiaramente in quel momento, e ciò che le parole di Pio XII esprimono in modo così toccante, è che in realtà tali cambiamenti non possono esserci. Gli insegnamenti del cristianesimo devono sempre essere gli insegnamenti di Cristo stesso. Altrimenti non ci sarebbe alcun fondamento per affermare di essere cristiani.

La Madonna di Fatima ha promesso che in Portogallo il dogma della Fede sarà sempre preservato. Questo di per sé è un avvertimento terribile per il resto del mondo. Un avvertimento che la Fede andrà perduta.

Cosa significa perdere la Fede? L’apostasia potrebbe essere la prima cosa che viene in mente, soprattutto perché è noto con certezza (attraverso la testimonianza del Cardinale Luigi Ciappi) che il Terzo Segreto di Fatima mette in guardia esplicitamente contro un gran numero di fedeli che vengono indotti all’apostasia da uomini ecclesiastici ai più alti livelli. della gerarchia.

Ma l’apostasia è il rifiuto dell’intero corpo degli insegnamenti cristiani. Quale sarebbe l’effetto dell’abbandono di un solo dogma di fede, come la verità definita che fuori dalla Chiesa non c’è salvezza? San Tommaso risponde in modo molto conciso che nel rifiuto ostinato di ogni singolo insegnamento dogmatico, la Fede è già perduta nella sua interezza:

 «[Chi] aderisce all’insegnamento della Chiesa, come a una regola infallibile, acconsente a tutto ciò che la Chiesa insegna; altrimenti, se tra gli insegnamenti della Chiesa ritiene ciò che vuole tenere e rifiuta ciò che vuole rifiutare, non aderisce più all’insegnamento della Chiesa come a una regola infallibile, ma alla propria volontà. Quindi è evidente che un eretico che ostinatamente non crede ad un articolo di fede, non è disposto a seguire l’insegnamento della Chiesa in tutte le cose… Quindi è chiaro che un tale eretico riguardo ad un articolo non ha fede negli altri articoli, ma solo una sorta di opinione conforme alla sua volontà”. (ST, II-II Q. 5, a. 3)

Le false dottrine come “nuova teologia”

A rigor di termini, quindi, dobbiamo insistere sul fatto che le dottrine della Chiesa non sono state in alcun modo alterate dal giorno della sua fondazione. Negli ultimi decenni, però, gli autorevoli rappresentanti pubblici della Chiesa, nel complesso, non sono stati fedeli al loro dovere di credere e insegnare quelle verità. L’effetto, ovviamente, è stato catastrofico. Al giorno d’oggi, non è raro trovare “cattolici” praticanti che trovano ripugnante la liturgia tradizionale della Chiesa, che non conoscono l’ Ave Maria e che non credono che Gesù Cristo sia presente nel Santissimo Sacramento, e nemmeno che Gesù Cristo è Dio incarnato. Dobbiamo pregare con grande fervore affinché la Madonna ci liberi da questa debacle. Intanto è della massima importanza capire da dove sono scese le acque avvelenate negli ultimi sessant’anni.

Al Concilio Vaticano II è stata proposta una serie di principi di una “Nuova Teologia”, tutti del tutto contrari alla fede cattolica, soprattutto per quanto riguarda la libertà religiosa, la collegialità e l’ecumenismo (essendo chiare infiltrazioni delle rivoluzionarie piattaforme massoniche di “libertà, uguaglianza e fraternità”).

Per continuare con l’esempio sopra citato (riguardo alla necessità di appartenere alla Chiesa cattolica per la salvezza), troviamo una serie di errori mortali sottilmente insinuati nel documento conciliare sulla Chiesa, Lumen Gentium . Attraverso un linguaggio diabolicamente ambiguo, la vera Fede viene messa in discussione, lasciando i cattolici scarsamente informati vulnerabili a errori mortali – in particolare, che la vera Chiesa di Nostro Signore sulla terra non è identificata esclusivamente con la Chiesa Cattolica, ma piuttosto è presente anche, in tutte le sue forme essenziali elementi, nelle sette non cattoliche; che queste sette sono usate dallo Spirito di Cristo come mezzi di salvezza, avendo una propria missione apostolica; e che queste sette condividono con la Chiesa cattolica la stessa fede cristiana, e una comunione almeno imperfetta. Tutte queste false nozioni, ammesse implicitamente dalla terminologia vaga della Lumen Gentium , troveranno espressione esplicita dopo il Concilio.

Riscoprire la vera fede

Facciamo un breve riassunto della vera visione della Chiesa sull’ecumenismo.

Come insegna il Catechismo del Concilio di Trento (Parte I, articolo 9), tutte le false religioni provengono dal padre della menzogna. Gli incontri di preghiera interreligiosi sono un fenomeno relativamente nuovo, ma in sostanza non sono altro che una falsa adorazione , vietata dal Primo Comandamento. In questo contesto più ampio, e fin dal tempo degli Apostoli, la voce della Chiesa è stata chiara:

“Non siate loro partecipi. Poiché prima eravate tenebre, ma ora luce nel Signore; camminate come figli della luce, … e non abbiate comunione con le opere infruttuose delle tenebre”. (Efesini 5:6)

“Non portare il giogo insieme agli infedeli; infatti quale partecipazione ha la giustizia con l’ingiustizia? O quale comunione c’è tra la luce e le tenebre? E quale armonia c’è tra Cristo e Belial? Ovvero, che parte hanno i fedeli con i non credenti?». (2 Cor 6,14-15)

Abbiamo anche questa commovente ingiunzione di Papa Paolo IV ai cattolici d’Inghilterra, scritta in un periodo in cui soffrivano le più dure persecuzioni a meno che non accettassero di recarsi di tanto in tanto nelle chiese pubbliche:

“Grande è stato il dolore del nostro animo per le tribolazioni e le calamità che hai costantemente patito a causa della tua adesione alla fede cattolica; e poiché comprendiamo che queste prove sono diventate attualmente più severe, la nostra afflizione è aumentata oltremodo. Sappiamo infatti che siete costretti, sotto gravissime pene, a frequentare le chiese degli eretici, a frequentare le loro riunioni e ad assistere alle loro prediche. Siamo infatti pienamente persuasi che voi, che con tanta fortezza e costanza avete finora sopportato miserie quasi infinite «per camminare immacolati nella legge del Signore», non acconsentirete mai a contaminarvi comunicando con coloro che hanno abbandonato la legge divina. Nondimeno, spinti dallo zelo del nostro dovere pastorale e dalla paterna sollecitudine con cui quotidianamente operiamo per la salvezza delle vostre anime, siamo costretti ad ammonirvi e scongiurarvi affinché non vi rechiate per nessun motivo nelle chiese degli eretici, né ascoltiate i loro sermoni, o partecipare ai loro riti, per non incorrere nell’ira di Dio; poiché non vi è lecito fare tali cose, senza disonorare Dio e ferire le vostre proprie anime ”.

In qualsiasi momento e in qualsiasi circostanza, qualsiasi partecipazione agli sforzi interreligiosi costituirebbe un peccato grave. Papa Pio XI condannò il movimento ecumenico moderno fin dal suo inizio, agli inizi del 1900, definendolo una minaccia ai “fondamenti della fede cattolica”. Scrisse nella sua enciclica Mortalium Animos :

“C’è un solo modo in cui l’unità dei cristiani può essere favorita, ed è quello di favorire il ritorno all’unica vera Chiesa di Cristo di coloro che ne sono separati. … Sebbene possiate sentire molti non cattolici predicare ad alta voce la comunione fraterna in Gesù Cristo, tuttavia non troverete nessuno a cui venga mai in mente con devota sottomissione di obbedire al Vicario di Cristo nella sua qualità di insegnante o governante. Intanto affermano la loro disponibilità a trattare con la Chiesa di Roma, ma ad armi pari, da pari a pari . … Stando così le cose, è chiaro che la Sede Apostolica non può in alcun modo prendere parte a queste assemblee, né è in alcun modo lecito ai cattolici incoraggiare o sostenere tali iniziative. Se lo facessero, darebbero sostegno ad un falso cristianesimo del tutto estraneo all’unica Chiesa di Cristo”.

Il vescovo scozzese George Hay metteva in guardia i cattolici dagli errori dell’ecumenismo già alla fine del XIX secolo, prima che questi dessero forma al movimento protestante con quel nome:

“[Tutta] la comunicazione in materia di religione con coloro che sono separati dalla Chiesa di Cristo… è un gravissimo crimine agli occhi di Dio, e severamente proibito dalla Sua santa legge, in quanto intrinsecamente malvagia per sua stessa natura,…perché tale la comunicazione implica un’approvazione della loro falsa dottrina…. [Siamo] obbligati ad amare le persone di coloro che sono impegnati nelle false religioni, ad augurare loro il bene e a far loro del bene; ma… ci è espressamente vietata ogni comunicazione nella loro religione – cioè nei loro falsi dogmi e nel loro culto. [Ciò includerebbe] recarsi nei loro luoghi di culto, ascoltare i loro sermoni, unirsi alle loro preghiere,…prendere i loro sacramenti…o qualsiasi altro ufficio divino di sorta…”.

Padre Francis Connell, C.Ss.R., autore di Outlines of Moral Theology , non è una grande autorità nella Chiesa, ma spiega l’insegnamento cattolico in modo molto succinto e in un modo che le orecchie moderne possono facilmente comprendere:

“[Un] cattolico farebbe qualcosa di gravemente sbagliato se suonasse l’organo, cantasse, ecc., in un servizio pubblico non cattolico, anche se avesse estremo bisogno di sostegno materiale o anche se gli fosse comandato di prendere parte dal ufficiali dell’esercito o della marina…, [o allo stesso modo se dovesse] unirsi alle preghiere o agli inni in un servizio pubblico non cattolico…, anche quando non c’è nulla di errato espresso in questi inni o preghiere…. [È] sbagliato prendere parte attivamente a un simile servizio… perché… l’unico ente religioso autorizzato da Cristo a svolgere servizi pubblici è la Sua unica vera Chiesa”.

Distinguere il nero dal bianco

In opposizione a questo autentico insegnamento cattolico, tuttavia, troviamo nel Decreto del Concilio Vaticano II sull’ecumenismo (chiamato anche Unitatis Redintegratio ) questa scandalosa “esortazione” che va dritta in faccia alla condanna di Papa Pio XI:

  • 4. Il Sacro Concilio esorta tutti i fedeli cattolici a riconoscere i segni dei tempi e a partecipare attivamente e intelligentemente all’opera dell’ecumenismo.
  • 8. [Durante] gli incontri ecumenici è lecito, anzi auspicabile, che i cattolici si uniscano in preghiera con i fratelli separati.
  • 15. [Alcuni culti in comune ( communicatio in sacris )… non solo sono possibili ma devono essere incoraggiati.
  • 9, 18. È desiderio urgente del Concilio che… venga compiuto ogni sforzo per la graduale realizzazione di questa unità, soprattutto attraverso la preghiera e il dialogo fraterno… dove ciascuno possa rapportarsi con uguaglianza con l’altro  .

Importanza di mantenere la chiarezza sulla fede

È stato con nostro grande danno (e pericolo) che la catechesi cattolica sia stata così trascurata negli ultimi anni. Se più cattolici fossero stati adeguatamente istruiti e in guardia, avrebbero potuto riconoscere questi nuovi insegnamenti del Concilio per quello che sono: errori condannati.

Come cattolici, siamo vincolati all’autentica regola di fede cattolica, in particolare come definita dal Magistero straordinario della Chiesa – un carisma che il Papa e i vescovi nel Concilio Vaticano II hanno espressamente rifiutato di esercitare. Laddove troviamo i documenti di quel Concilio che si discostano dal costante insegnamento precedente della Chiesa (come avviene riguardo all’ecumenismo), dobbiamo attenerci alla Fede tradizionale.

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Il Centro di Fatima

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Pubblicato da gianluca05

Pace: l’altra condizione della Madonna di Julio Loredo Da quando Papa Francesco ha annunciato che consacrerà la Russia (e l’Ucraina) al Cuore Immacolato di Maria, insieme a tutti i vescovi del mondo – ai quali ha rivolto un preciso appello in questo senso – tutto il mondo cattolico vive nell’attesa di questo storico evento. C’è chi, mosso da spirito pio, vede nel gesto pontificio una soluzione definitiva che metterà fine alla guerra, porterà alla conversione della Russia e al risanamento morale del mondo moderno. Altri, invece, mossi da spirito critico, vi segnalano possibili omissioni e contraddizioni. In ogni caso, bisogna rimarcare come l’annuncio di Papa Francesco – mettendo Fatima al centro degli avvenimenti contemporanei – abbia toccato una fibra profonda nell’opinione pubblica mondiale. L’atto di Francesco si collega a una precisa richiesta fatta dalla Madonna a Fatima nel 1917. Parlando ai pastorelli, la Madonna volle parlare al mondo intero, esortando tutti gli uomini alla preghiera, alla penitenza, all’emendazione della vita. In modo speciale, Ella parlò al Papa e alla sacra Gerarchia, chiedendo loro la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato. Queste richieste, la Madre di Dio le fece di fronte alla situazione religiosa in cui si trovava il mondo intero all’epoca delle apparizioni. La Madonna indicò tale situazione come estremamente pericolosa. L’empietà e l’impurità avevano a tale punto preso possesso della terra, che per punire gli uomini sarebbe esplosa quella autentica ecatombe che fu la Grande Guerra 1914-1918. Questa conflagrazione sarebbe terminata rapidamente, e i peccatori avrebbero avuto il tempo di emendarsi, secondo il richiamo fatto a Fatima. Se questo richiamo fosse stato ascoltato, l’umanità avrebbe conosciuto la pace. Nel caso non fosse stato ascoltato, sarebbe venuta un’altra guerra ancora più terribile. E, nel caso che il mondo fosse rimasto sordo alla voce della sua Regina, una suprema ecatombe, di origine ideologica e di portata universale, implicante una grave persecuzione religiosa, avrebbe afflitto tutti gli uomini, portando con sé grandi prove per i cattolici: “La Russia diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa (...) I buoni saranno martirizzati. Il Santo Padre dovrà soffrire molto”. “Per impedire tutto questo – continua la Madonna – verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace”. Dopo un periodo di estrema tribolazione e di terribili castighi “come non si sono mai visti” (santa Giacinta di Fatima), la Madonna promette il trionfo finale: “Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace”. Ancor oggi gli esperti discutono sulla validità o meno delle varie consacrazioni fatte da Pio XII e da Giovanni Paolo II. La Madonna aveva posto tre condizioni: che la consacrazione fosse fatta dal Sommo Pontefice, che menzionasse la Russia, e che fosse fatta in unione con tutti i vescovi del mondo. In un modo o nell’altro, a tutte le consacrazioni – 1942, 1952, 1982, 1984 – mancava almeno una di delle condizioni. Dopo aver affermato perentoriamente che la consacrazione del 1984, fatta da Giovanni Paolo II, non era valida, la veggente suor Lucia aveva cambiato opinione, attestando invece la sua conformità a quanto richiesto dalla Madonna. Questa è la posizione più diffusa negli ambienti della Chiesa e fra i fedeli in generale. Non vogliamo entrare in un tema tanto complesso. Facciamo però notare che, alla Cova da Iria, la Madonna indicò due condizioni, entrambe indispensabili, perché si allontanassero i castighi con cui ci minacciava. Una di queste condizioni era la consacrazione. Supponiamo che sia stata fatta nel modo richiesto dalla santissima Vergine. Rimane la seconda condizione: la divulgazione della pratica della comunione riparatrice dei primi cinque sabati del mese. Ci sembra evidente che questa devozione non si è propagata fino a oggi nel mondo cattolico nella misura desiderata dalla Madre di Dio. E vi è ancora un’altra condizione, implicita nel messaggio ma anch’essa indispensabile: è la vittoria del mondo sulle mille forme di empietà e di impurità che oggi, molto più che nel 1917, lo stanno dominando. Tutto indica che questa vittoria non è stata ottenuta, e, al contrario, che in questa materia ci avviciniamo sempre più al parossismo. Così, un mutamento di indirizzo dell’umanità sta diventando sempre più improbabile. E, nella misura in cui avanziamo verso questo parossismo, diventa più probabile che avanziamo verso la realizzazione dei castighi. A questo punto bisogna fare una osservazione, e cioè che, se non si vedessero le cose in questo modo, il messaggio di Fatima sarebbe assurdo. Infatti, se la Madonna affermò nel 1917 che i peccati del mondo erano giunti a un tale livello da richiedere il castigo di Dio, non parrebbe logico che questi peccati siano continuati ad aumentare per più di mezzo secolo, che il mondo si sia rifiutato ostinatamente e fino alla fine di prestare ascolto a quanto gli fu detto a Fatima, e che il castigo non arrivi. Sarebbe come se Ninive non avesse fatto penitenza e, nonostante tutto, le minacce del profeta non si fossero realizzate. Per di più, la stessa consacrazione richiesta dalla Madonna non avrebbe l’effetto di allontanare il castigo se il genere umano dovesse restare sempre più attaccato alla empietà e al peccato. Infatti, fintanto che le cose staranno così, la consacrazione avrà qualcosa di incompleto. Insomma, siccome non si è operato nel mondo l’enorme trasformazione spirituale richiesta alla Cova da Iria, stiamo sempre più avanzando verso l’abisso. E, nella misura in cui avanziamo, tale trasformazione sta diventando sempre più improbabile. Applaudiamo l’atto di Papa Francesco e ci sommiamo toto corde a esso se seguirà i requisiti posti dalla Madonna a Fatima. Tuttavia, finché a questo atto non seguirà una vera e propria crociata spirituale contro l’immoralità dilagante – aborto, omosessualità, LGBT, mode indecenti, pornografia, gender e via dicendo – la semplice consacrazione della Russia – per quanto gradita alla Divina Provvidenza – non allontanerà il castigo. Mi sia permesso di sollevare un’altra perplessità, e non di piccolo peso. A Fatima la Madonna indicò, come l’elemento allora più dinamico del processo rivoluzionario che portava l’umanità verso l’abisso, gli “errori della Russia”, ossia il comunismo, che proprio nell’Unione Sovietica trovò la sua sede e fuoco di espansione. Non ci sarà una vera conversione finché questa ideologia non sarà rigettata in ogni sua manifestazione. Ora, proprio in questo campo il pontificato di Papa Francesco si è contraddistinto per la sua prossimità all’estrema sinistra: dalla vicinanza alla dittatura cubana, al sostegno ai “movimenti popolari” latinoamericani di matrice marxista, senza dimenticare i contatti col patriarca Kiryll, che della dittatura sovietica fu fedele servitore e propagandista. Anche qui, salvo miglior giudizio, ci sembra che, finché all’atto di venerdì a San Pietro non seguirà una vera e propria crociata spirituale contro il comunismo e i suoi epigoni, la sola consacrazione della Russia non fungerà da toccasana per risparmiare una catastrofe alla civiltà contemporanea. Fonte: TFP - Tradizione Famiglia Proprietà -