Se fosse vero, la consacrazione della Russia potrebbe finalmente avvicinarsi.
Un moderno mistico e stigmatista
Alcuni dei seguaci del Fatima Center conoscono indubbiamente la predizione fatta dal mistico e stimmatizzato romano Antonio Ruffini su quando finalmente avrà luogo la Consacrazione della Russia.
A titolo di cronaca, Antonio Ruffini nacque a Roma l’8 dicembre 1907, primogenito di tre figli in una devota famiglia cattolica nota per la sua attenzione verso i poveri. Sua madre morì quando era molto giovane. Avendo solo un’istruzione elementare, ha imparato fin dalla tenera età a pregare con il cuore piuttosto che dai libri di preghiere. Per sua relazione, Nostro Signore e la Madonna gli apparvero per la prima volta quando aveva 17 anni. Ricevette le stigmate (ferite da puntura aperte su mani e piedi) il 12 agosto 1951, dopo una visione avvenuta presso una remota fontana lungo la Via Appia tra Roma e Terracina. (Papa Pio XII in seguito autorizzò la costruzione di una cappella sul sito.)
Da quel momento Ruffini si dedicò interamente all’assistenza fisica e spirituale dell’umanità, specialmente dei poveri e degli ammalati. Entrato nel Terz’Ordine di San Francesco, visse una vita di eminente santità sotto voto di obbedienza, manifestando una perfetta umiltà nonostante i suoi manifesti doni spirituali (comprese non solo le stimmate, ma anche la bilocazione). Un’ulteriore conferma dell’autenticità dei carismi di Ruffini esiste in quanto il noto taumaturgo padre Giuseppe Tomaselli ne pubblicò una biografia.
Antonio Ruffini morì all’età di 92 anni, in una data non meno straordinaria di quella della sua nascita. Nato nella festa della miracolosa Concezione di Nostra Signora, è morto in quella di Nostro Signore – 25 marzo 1999.
Una profezia poco conosciuta
Ora, per quanto riguarda la sua profezia sulla consacrazione della Russia, a Ruffini fu chiesto nei primi anni ’90 se Papa Giovanni Paolo II avrebbe mai ceduto ai suoi rifiuti e avrebbe ascoltato la richiesta della Madonna per quell’atto. Mi ha risposto: “No, non sarà Giovanni Paolo II. Né sarà il suo immediato successore, ma quello dopo. È lui che consacrerà la Russia”. [1]
Negli ultimi anni, il significato dell’affermazione di Ruffini è diventato più incerto con le domande che circondano l’apparente abdicazione del papato da parte di Benedetto e la pretesa di Francesco ad esso. Tuttavia, o il secondo legittimo successore di Giovanni Paolo II è sul soglio pontificio o lo sarà in un prossimo futuro. [2]
Intanto, però, in assenza dell’intervento decisivo del Cielo (che si può avere solo attraverso la debita Consacrazione della Russia), il Mistero dell’Iniquità sta facendo grandi passi verso la completa distruzione della società cristiana. Dobbiamo mantenere la speranza e continuare ad applicarci alle devozioni riparatrici richieste dalla Madonna di Fatima, ma non dobbiamo nutrire illusioni su quanto sia grave la nostra situazione attuale. Grandi sofferenze, incluso il martirio, potrebbero esserci nel nostro prossimo futuro.
Visione di Santa Giacinta
Nella sua Terza Memoria, Suor Lucia ha registrato una visione di cui Giacinta era stata testimone, che gli studiosi di Fatima hanno capito da tempo come uno scorcio dello scenario finale descritto dalla Madonna, in un mondo e una Chiesa tragicamente devastati dalla guerra, dalla fame e dalla persecuzione. Alla fine, come ha promesso la Madonna, questo tempo oscuro cederà al Suo glorioso Trionfo. Una luce irromperà nel tanto desiderato compimento della richiesta della Madonna per la Consacrazione della Russia:
“Un’altra volta, siamo andati alla grotta chiamata Lapa do Cabeço. Appena arrivati ci siamo prostrati a terra recitando le preghiere che l’Angelo ci aveva insegnato. Dopo un po’ Giacinta si alzò e mi chiamò: ‘Non vedi tutte quelle strade e strade e campi pieni di gente che piange dalla fame e non ha da mangiare? E il Santo Padre in una chiesa a pregare davanti al Cuore Immacolato di Maria? E così tante persone che pregano con lui? ‘ [Alcuni giorni dopo, Giacinta chiese a Lucia:]
‘Posso dire che ho visto il Santo Padre e tutta quella gente?’ ‘NO. Non vedi che fa parte del Segreto? Se lo fai, lo scopriranno subito!’”[3]
Data la risposta di Lucia a sua cugina, questa visione riguarda chiaramente il Grande Segreto di Fatima. Sembra certamente ragionevole presumere che l’evento qui raffigurato – presieduto dal Santo Padre, in una chiesa, davanti a una statua del Cuore Immacolato di Maria, con molti presenti – sia la tanto attesa vera e propria Consacrazione della Russia. Se è così, è altrettanto ragionevole presumere che la Consacrazione avverrà in mezzo a una grande carestia, frequente conseguenza della rivoluzione e della guerra. [4]
Continuiamo a pregare e a sacrificarci per questa intenzione, affinché la Consacrazione della Russia sia compiuta in tempo per mitigare tutta la forza delle guerre imminenti, delle carestie, delle devastazioni di massa e della perdita di anime.
NOTE DI CHIUSURA:
[1] Questa profezia è pia e degna di fede ma non obbligatoria. Non ha l’approvazione formale del Magistero. Vedi sul canale YouTube del Fatima Center, dalla conferenza Mystery of Iniquity in Idaho, 28-30 settembre 2012, Q&A Session #1 (dal minuto 42:32 al 49:20, in inglese e altre lingue).
[2] Nota del redattore: Preghiamo il lettore di tenere presente che prima del suo compimento la profezia è di difficile interpretazione, anche se appare evidente. Nell’ordine naturale, le questioni di lingua e traduzione possono renderle più astruse. Abbiamo la profezia di Ruffini in inglese, ma quella non era la sua lingua madre.
[3] Frère Michel de la Sainte Trinité, Tutta la verità su Fatima , vol. II: Il Segreto e la Chiesa (Buffalo, Immaculate Heart Publications, 1989), p. 117.
[4] p. A Gruner fu detto da una fonte vicina a Suor Lucia che Nostra Signora le aveva assicurato che un giorno il Terzo Segreto sarebbe stato rivelato nel corso di una grande guerra. Per saperne di più, consulta l’articolo “Perché il Terzo Segreto di Fatima deve essere svelato prima che la Russia possa essere consacrata” in The Fatima Crusader, numero 130 (primavera 2023).
Pace: l’altra condizione della Madonna
di Julio Loredo
Da quando Papa Francesco ha annunciato che consacrerà la Russia (e l’Ucraina) al Cuore Immacolato di Maria, insieme a tutti i vescovi del mondo – ai quali ha rivolto un preciso appello in questo senso – tutto il mondo cattolico vive nell’attesa di questo storico evento.
C’è chi, mosso da spirito pio, vede nel gesto pontificio una soluzione definitiva che metterà fine alla guerra, porterà alla conversione della Russia e al risanamento morale del mondo moderno. Altri, invece, mossi da spirito critico, vi segnalano possibili omissioni e contraddizioni. In ogni caso, bisogna rimarcare come l’annuncio di Papa Francesco – mettendo Fatima al centro degli avvenimenti contemporanei – abbia toccato una fibra profonda nell’opinione pubblica mondiale.
L’atto di Francesco si collega a una precisa richiesta fatta dalla Madonna a Fatima nel 1917.
Parlando ai pastorelli, la Madonna volle parlare al mondo intero, esortando tutti gli uomini alla preghiera, alla penitenza, all’emendazione della vita. In modo speciale, Ella parlò al Papa e alla sacra Gerarchia, chiedendo loro la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato.
Queste richieste, la Madre di Dio le fece di fronte alla situazione religiosa in cui si trovava il mondo intero all’epoca delle apparizioni. La Madonna indicò tale situazione come estremamente pericolosa. L’empietà e l’impurità avevano a tale punto preso possesso della terra, che per punire gli uomini sarebbe esplosa quella autentica ecatombe che fu la Grande Guerra 1914-1918.
Questa conflagrazione sarebbe terminata rapidamente, e i peccatori avrebbero avuto il tempo di emendarsi, secondo il richiamo fatto a Fatima. Se questo richiamo fosse stato ascoltato, l’umanità avrebbe conosciuto la pace. Nel caso non fosse stato ascoltato, sarebbe venuta un’altra guerra ancora più terribile. E, nel caso che il mondo fosse rimasto sordo alla voce della sua Regina, una suprema ecatombe, di origine ideologica e di portata universale, implicante una grave persecuzione religiosa, avrebbe afflitto tutti gli uomini, portando con sé grandi prove per i cattolici: “La Russia diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa (...) I buoni saranno martirizzati. Il Santo Padre dovrà soffrire molto”.
“Per impedire tutto questo – continua la Madonna – verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace”. Dopo un periodo di estrema tribolazione e di terribili castighi “come non si sono mai visti” (santa Giacinta di Fatima), la Madonna promette il trionfo finale: “Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace”.
Ancor oggi gli esperti discutono sulla validità o meno delle varie consacrazioni fatte da Pio XII e da Giovanni Paolo II. La Madonna aveva posto tre condizioni: che la consacrazione fosse fatta dal Sommo Pontefice, che menzionasse la Russia, e che fosse fatta in unione con tutti i vescovi del mondo. In un modo o nell’altro, a tutte le consacrazioni – 1942, 1952, 1982, 1984 – mancava almeno una di delle condizioni. Dopo aver affermato perentoriamente che la consacrazione del 1984, fatta da Giovanni Paolo II, non era valida, la veggente suor Lucia aveva cambiato opinione, attestando invece la sua conformità a quanto richiesto dalla Madonna. Questa è la posizione più diffusa negli ambienti della Chiesa e fra i fedeli in generale.
Non vogliamo entrare in un tema tanto complesso. Facciamo però notare che, alla Cova da Iria, la Madonna indicò due condizioni, entrambe indispensabili, perché si allontanassero i castighi con cui ci minacciava.
Una di queste condizioni era la consacrazione. Supponiamo che sia stata fatta nel modo richiesto dalla santissima Vergine. Rimane la seconda condizione: la divulgazione della pratica della comunione riparatrice dei primi cinque sabati del mese. Ci sembra evidente che questa devozione non si è propagata fino a oggi nel mondo cattolico nella misura desiderata dalla Madre di Dio.
E vi è ancora un’altra condizione, implicita nel messaggio ma anch’essa indispensabile: è la vittoria del mondo sulle mille forme di empietà e di impurità che oggi, molto più che nel 1917, lo stanno dominando. Tutto indica che questa vittoria non è stata ottenuta, e, al contrario, che in questa materia ci avviciniamo sempre più al parossismo. Così, un mutamento di indirizzo dell’umanità sta diventando sempre più improbabile. E, nella misura in cui avanziamo verso questo parossismo, diventa più probabile che avanziamo verso la realizzazione dei castighi.
A questo punto bisogna fare una osservazione, e cioè che, se non si vedessero le cose in questo modo, il messaggio di Fatima sarebbe assurdo. Infatti, se la Madonna affermò nel 1917 che i peccati del mondo erano giunti a un tale livello da richiedere il castigo di Dio, non parrebbe logico che questi peccati siano continuati ad aumentare per più di mezzo secolo, che il mondo si sia rifiutato ostinatamente e fino alla fine di prestare ascolto a quanto gli fu detto a Fatima, e che il castigo non arrivi. Sarebbe come se Ninive non avesse fatto penitenza e, nonostante tutto, le minacce del profeta non si fossero realizzate.
Per di più, la stessa consacrazione richiesta dalla Madonna non avrebbe l’effetto di allontanare il castigo se il genere umano dovesse restare sempre più attaccato alla empietà e al peccato. Infatti, fintanto che le cose staranno così, la consacrazione avrà qualcosa di incompleto.
Insomma, siccome non si è operato nel mondo l’enorme trasformazione spirituale richiesta alla Cova da Iria, stiamo sempre più avanzando verso l’abisso. E, nella misura in cui avanziamo, tale trasformazione sta diventando sempre più improbabile.
Applaudiamo l’atto di Papa Francesco e ci sommiamo toto corde a esso se seguirà i requisiti posti dalla Madonna a Fatima. Tuttavia, finché a questo atto non seguirà una vera e propria crociata spirituale contro l’immoralità dilagante – aborto, omosessualità, LGBT, mode indecenti, pornografia, gender e via dicendo – la semplice consacrazione della Russia – per quanto gradita alla Divina Provvidenza – non allontanerà il castigo.
Mi sia permesso di sollevare un’altra perplessità, e non di piccolo peso.
A Fatima la Madonna indicò, come l’elemento allora più dinamico del processo rivoluzionario che portava l’umanità verso l’abisso, gli “errori della Russia”, ossia il comunismo, che proprio nell’Unione Sovietica trovò la sua sede e fuoco di espansione. Non ci sarà una vera conversione finché questa ideologia non sarà rigettata in ogni sua manifestazione.
Ora, proprio in questo campo il pontificato di Papa Francesco si è contraddistinto per la sua prossimità all’estrema sinistra: dalla vicinanza alla dittatura cubana, al sostegno ai “movimenti popolari” latinoamericani di matrice marxista, senza dimenticare i contatti col patriarca Kiryll, che della dittatura sovietica fu fedele servitore e propagandista.
Anche qui, salvo miglior giudizio, ci sembra che, finché all’atto di venerdì a San Pietro non seguirà una vera e propria crociata spirituale contro il comunismo e i suoi epigoni, la sola consacrazione della Russia non fungerà da toccasana per risparmiare una catastrofe alla civiltà contemporanea.
Fonte: TFP - Tradizione Famiglia Proprietà -
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