Infine, Il Mio Cuore Immacolato Trionferà!

1Il messaggio di Fatima e il problema della falsa obbedienza

Di Padre Nicholas Gruner

Nota: Pubblicato originariamente su The Fatima Crusader , Numero 96, Autunno 2010, pp. 61-78.
– Per una trattazione più ampia di questo argomento, vedi anche Crucial Truths to Save Your Soul ( in inglese ) di Padre Nicholas Gruner, B. Comm., STL, STD (Cand.).

Sono molto grato per l’opportunità di scrivere su questo argomento. Se solo un numero maggiore di pubblicazioni cattoliche fosse aperto alla ricerca della verità su quello che è, nell’ambiente postconciliare, un argomento quanto mai “politicamente scorretto”: il Messaggio di Fatima e il suo rapporto con l’attuale crisi della Chiesa e del mondo.

introduzione

I temi di questo pezzo sono: (1) L’evidente soppressione di un testo del Terzo Segreto di Fatima che spiegherebbe e accompagnerebbe la visione del “Vescovo vestito di bianco” pubblicato sotto gli auspici (stranamente) del Segretario vaticano di State il 26 giugno 2000. (2) L’altro argomento è la consacrazione della Russia, ovviamente non fatta, di cui il cardinale Bertone ci vieta di parlare.

Non è mio scopo qui, tuttavia, passare in rassegna tutte le prove che hanno portato Antonio Socci, il luminare cattolico in Italia che era determinato a confutare l’esistenza di questo testo, ad “arrendersi”, come dice lui, e a concludere: con quelli che una volta liquidò come “Fatimisti” – “che c’è una parte del Segreto non rivelata e considerata ‘indicibile’ è certo”. (1)

Nella mia versione estesa di questo articolo, ho allegato un riassunto dei fatti chiave che eliminano ogni ragionevole dubbio che, come scrive Socci, “la parte esplosiva del ‘Terzo Segreto di Fatima’ esiste ma è ben nascosta…” Infatti, Socci ha contribuito a fare la storia scrivendo un libro ( Il Quarto Segreto di Fatima ) sull’argomento che sostanzialmente accusa il Segretario di Stato vaticano di aver soppresso le stesse parole della Madre di Dio.

Piuttosto che rivedere le prove, la mia attenzione qui sarà su un grande ostacolo alla realizzazione degli imperativi del Messaggio di Fatima: la falsa obbedienza. (2)Permettetemi di accennare brevemente al contesto in cui è sorto questo ostacolo.

Il ruolo della falsa obbedienza nella crisi postconciliare

Dal Concilio Vaticano II c’è stata una divisione senza precedenti della Chiesa in fazioni belligeranti che issano le rispettive bandiere dietro fortificazioni impenetrabili. L’emergere di questi campi è il risultato diretto del presunto “nuovo orientamento” della Chiesa dopo il Concilio – un miraggio, ovviamente, ma che ha provocato danni terribili nella Chiesa. L’esistenza stessa di un’inedita distinzione tra Novus Ordo e cattolici “tradizionalisti” ci dice che le “riforme” del Vaticano II hanno provocato un disastroso quasi-scisma all’interno della Chiesa stessa.

Ora, i “tradizionalisti” sono semplicemente i cattolici che non sono cambiati, mentre i vertici del collegio Novus Ordo difendono le novità degli ultimi quarant’anni come se fossero definiti dogmi della Fede, anche se Papa Benedetto ha smascherato l’assoluta frode di questo atteggiamento dichiarando che l’antica Messa non è stata “mai abrogata” e che il suo uso da parte di ogni sacerdote nella Chiesa è stato “sempre permesso”.

L’imposizione di queste novità alla Chiesa – e con essa l’opposizione “ufficiale” al Messaggio di Fatima – è dipesa proprio da una falsa nozione di obbedienza all’autorità ecclesiastica. Nient’altro che l’attuale Papa stesso ha esposto questa falsa idea quando era ancora il cardinale Ratzinger:

Il Papa non è un monarca assoluto la cui volontà è legge, ma è il custode della Tradizione autentica, e quindi il primo garante dell’obbedienza… Ecco perché, rispetto alla Liturgia, ha il compito di un giardiniere, non quello di un tecnico che costruisce nuove macchine e butta quelle vecchie nella spazzatura…

Qui il cardinale Ratzinger commentava ciò che anche il nuovo Catechismo dichiara: che «anche la suprema autorità nella Chiesa non può cambiare arbitrariamente la Liturgia, ma solo nell’obbedienza della fede e con religioso rispetto per il mistero della Liturgia». (3)(CCC, n. 1125, p. 256)

E ciò che è vero per il Papa – che il suo potere e la sua autorità sono limitati dall’obbedienza della fede – è tanto più vero per i suoi subordinati. Eppure, nelle loro file, l’obbedienza della fede è stata ampiamente sostituita nell’epoca postconciliare dall’obbedienza fine a se stessa alla loro autorità. Il positivismo (la mia volontà è legge) e il nominalismo (quello che voglio è bene perché lo voglio) hanno invaso la Chiesa, ammantando i loro abusi nella virtù dell’obbedienza, che sembra essere diventata l’unica virtù su cui insiste l’autorità ecclesiastica.

Non è un caso che questa invasione della Chiesa da parte del positivismo e del nominalismo coincida con «l’invasione della Chiesa da parte del pensiero mondano» che lamentava Paolo VI – ma troppo tardi, perché l’«apertura al mondo» aveva già cominciato a infliggere i suoi incalcolabili danni, e il “fumo di Satana” di cui anch’egli tardivamente si lamentava era già entrato nella Chiesa attraverso le “fessure” che notò solo dopo che il fumo era entrato.

La vera obbedienza: l’obbedienza della fede

Certo, ciò che vale per la Liturgia vale per tutto il resto della Chiesa: c’è un’obbedienza della fede più alta dell’obbedienza agli uomini, più alta anche di quanto l’obbedienza deve obbedire a Dio, piuttosto che agli uomini». (Atti 5:29)

In effetti, tutta l’autorità deriva dall’autorità divina, poiché se non ci fosse Dio, non ci sarebbe alcun fondamento su cui un uomo potrebbe affermare l’autorità su un altro, ma solo vari “contratti sociali” basati sul “consenso”. Tutta l’autorità sulla terra, sia temporale che spirituale – dal genitore al poliziotto al politico, dal sacerdote al prelato al Papa – deriva in ultima analisi dall’autorità divina. Tutti coloro che esercitano l’autorità di qualsiasi tipo, anche l’autorità papale, devono esercitare tale autorità in conformità con la volontà divina. E tutti coloro che obbediscono all’autorità di qualsiasi tipo devono prima obbedire all’autorità divina.

L’incapacità di riconoscere e riconoscere l’obbedienza che è assolutamente dovuta a Dio al di sopra di ogni autorità umana è ciò che non va nella moderna nozione di autorità. Rappresenta il caos morale, politico e sociale del nostro tempo. E quello stesso caos, come lamentava troppo tardi Paolo VI, ha contagiato anche l’elemento umano della Chiesa, producendo la situazione paradossale di pretese di rispetto dell’«autorità» che contravviene al fondamento stesso di ogni vera autorità: la volontà divina per l’uomo.

Ora, poiché ogni autorità viene da Dio, noi obbediamo agli uomini perché – e solo perché – la loro autorità si basa in ultima analisi sull’autorità di Dio. E questa obbedienza, dove non contravviene alla legge di Dio, è in realtà un atto di giustizia: dare a un altro, e in ultima analisi a Dio, ciò che è dovuto. Ma Dio non dà a nessun uomo l’autorità di comandare, né a nessuno il diritto di obbedire a un comando, che contravvenga ai comandi che ci ha dato, compreso il Decalogo e la legge del Vangelo, che è la “legge positiva” di Cristo il Re.

Inoltre, ogni autorità sulla terra è limitata dal decreto di Dio. Nemmeno il Papa ha un’autorità illimitata. E conosciamo la limitazione dell’autorità del Papa da parte della Rivelazione, della Scrittura, della Tradizione e degli insegnamenti del Magistero autentico, sia Ordinario che Universale, nonché del Magistero Straordinario nelle sue definizioni dogmatiche.

L’obbedienza della fede e il messaggio di Fatima

Certo, come dice sant’Agostino, “Dio è ordine”. E, quindi, esiste una gerarchia di autorità. E il comando dell’autorità superiore – quando si trova nell’ambito della sua giurisdizione – sostituisce il comando dell’autorità inferiore. C’è una gerarchia di angeli, una gerarchia di essere nella natura e una gerarchia di autorità nella Chiesa. L’autorità della Madonna, dopo quella del suo Divin Figlio, è la massima autorità nella Chiesa e nel mondo. Si deve notare che la Beata Vergine Maria, come Regina del Cielo e della Terra e Madre di tutti i viventi, ha una reale autorità materna e regale su ciascuno di noi, su ogni membro del genere umano, e in particolare su ogni cattolico, inclusi tutti e ogni sacerdote, vescovo e cardinale, e infine il Papa stesso.

Il 13 ottobre 1917, la Regina del Cielo e della Terra ha comandato al sole, e anche il sole le ha obbedito. Così devono fare tutti i Suoi figli, non importa quale sia il loro rango nella Chiesa. Il Messaggio di Fatima, con le sue prescrizioni per la Chiesa, è appunto un esercizio della sua autorità su tutta la Chiesa, Papa compreso. Ed è impossibile che l’immacolata e sempre Vergine Madre di Dio, posseduta dalla visione beatifica in modo unico e ineguagliabile, abusi o ecceda la sua autorità. Pertanto, quando Lei comanda, dobbiamo obbedire. Anche il Papa deve obbedirle.

Quindi l’obbedienza al Messaggio di Fatima, che significa obbedienza alla Madre di Dio, è sussunta sotto il concetto di obbedienza della fede che obbliga anche il Papa ad agire per la fede, per la salvezza delle anime, prima di tutto. Il che mi porta in particolare alla questione del Terzo Segreto e alla sua relazione con il problema della falsa obbedienza.

L’obbedienza della fede contro la falsa obbedienza riguardo al Terzo Segreto

Ora, sappiamo con certezza che il testo mancante del Segreto – quello che è “ben nascosto” in Vaticano – coinvolge le famose parole della Madonna riportate nella Quarta Memoria di Suor Lucia: “In Portogallo, il dogma della Fede sempre conservata ecc.‘” E sappiamo che un gesuita austriaco, padre Joseph Schweigl, inviato in missione da Pio XII per interrogare suor Lucia sui contenuti del Segreto nel 1952, rivelò che il Segreto

“ha due parti : una riguarda il Papa. L’altro, logicamente – anche se non devo dire nulla – dovrebbe essere la continuazione delle parole : ‘In Portogallo si conserverà sempre il dogma della Fede’”. (4)

Così, sappiamo che il testo che comprende la seconda parte mancante del Terzo Segreto registra parole preziose della Vergine per le quali Suor Lucia teneva il posto con il suo “ecc.”

Ma il Segretario di Stato vaticano, cardinale Bertone, continua a sostenere la finzione che la visione «non facile da decifrare» (5)del «Vescovo vestito di bianco», che ha ricevuto un tumulto di interpretazioni contrastanti, sia tutto quello che c’è da il Terzo Segreto di Fatima. Si rifiutò fermamente e in modo più eloquente di chiedere a Suor Lucia in merito all’importante “ecc.”, anche se ebbe tutte le opportunità di farlo durante i cinque anni di polemiche che infuriarono dal momento in cui la visione fu pubblicata nel 2000 – fino al diffuso scetticismo sulla completezza della rivelazione del Vaticano – fino alla morte di Suor Lucia nel 2005. O forse si è informato ed è in possesso di informazioni che ha ritenuto opportuno non rivelare.

Ora, però, i partigiani di una falsa e cieca obbedienza all’autorità ci consigliano di dimenticare le stesse parole della Madre di Dio perché un funzionario vaticano le ha ritenute superflue. Uno di questi portavoce, Antonio Borelli (6)di Tradizione, Famiglia e Proprietà (TFP), che si professa un paladino della Madonna di Fatima, dichiara che le parole abbracciate da quel rivelatore “ecc” “rimarranno per sempre un mistero inspiegabile” e che “è una grande delusione che non sia stato possibile risolvere la questione dell'” ecc “, ma dobbiamo lavorare con quel fatto concreto inevitabile”. Veramente? E perché?

Secondo il sig. Borelli la risposta è: semplicemente e solo perché così vorrà un’autorità umana . E un’autorità umana, peraltro, che non ha alcuna autorità in materia, poiché la Segreteria di Stato vaticana è una creazione degli uomini, non di Dio, e non fa parte in alcun modo della costituzione divina della Chiesa. Infatti, Pio XII ha dispensato dall’ufficio durante il suo pontificato.

Fu quando prestava servizio come Segretario di Stato sotto Pio XI che il futuro Pio XII fece la sorprendente e profetica dichiarazione:

Sono preoccupato per i messaggi della Beata Vergine alla piccola Lucia di Fatima. Questa insistenza di Maria sui pericoli che minacciano la Chiesa è un monito divino contro il suicidio di alterazione della fede, nella sua liturgia, nella sua teologia e nella sua anima … Sento tutto intorno a me innovatori che vogliono smantellare la Sacra Cappella, distruggere l’universale fiamma della Chiesa, rifiutare i suoi ornamenti e farle provare rimorso per il suo passato storico. (7)

Verrà un giorno in cui il mondo civilizzato rinnegherà il suo Dio, in cui la Chiesa dubiterà come dubitò Pietro . Sarà tentata di credere che l’uomo sia diventato Dio. Nelle nostre chiese i cristiani cercheranno invano la lampada rossa dove Dio li aspetta . Come Maria Maddalena, piangendo davanti alla tomba vuota, chiederanno: “Dove l’hanno portato?” (8)

Sembra più che probabile che proprio la catastrofe predetta dal futuro Pio XII sia preannunciata con dovizia di particolari dalle parole della Vergine di Fatima che si trovano all’interno di quel fastidioso “ecc.” Ma i partigiani della falsa obbedienza sostengono che dobbiamo toglierci dalla mente la questione per soddisfare i desideri del Cardinale Bertone e di tutti coloro che non hanno l’autorità di nascondere alcuna parte del Messaggio di Fatima.

Falsa obbedienza contro la consacrazione della Russia

Allo stesso modo sostengono l’obbedienza cieca e falsa all’autorità umana ordinando o dando l’impressione di comandarci di cessare di chiedere al Papa (9)la Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato, che Nostra Signora di Fatima ha prescritto per la pace nel mondo e la salvezza delle anime nel nostro tempo. Lo fanno semplicemente perché l’autorità umana ha dichiarato una sostituzione per quanto richiesto dalla Regina del Cielo.

Invece della Consacrazione della Russia, nel 1984 ci è stata data una consacrazione del mondo e di “tutti i popoli”. Il Papa, seguendo i suoi fin troppo fallibili consiglieri umani, ha evitato qualsiasi menzione della Russia per paura di offendere gli ortodossi russi in violazione di “ protocollo ecumenico”. (10)E così il Papa – la cui stessa vita era stata salvata dalla Vergine, come lui stesso ha pubblicamente attestato a Fatima nel 1982 – ha consacrato il mondo e “tutti i popoli” proprio perché non sembrasse che la Russia in particolare fosse consacrata . Fu indotto a farlo per non offendere gli uomini, pur discostandosi dalla richiesta della Vergine, lamentando poi (come riporta L’ Osservatore Romano ) di aver “cercato di fare tutto il possibile nelle circostanze concrete”. (11)

Sulla base di una “consacrazione della Russia” che si rifiutava di menzionare la Russia, l’autorità umana – non il Papa, ma un funzionario vaticano, l’allora arcivescovo Bertone – dichiarò in concomitanza con la pubblicazione della visione nel 2000 che “ogni ulteriore discussione o richiesta” per la La consacrazione della Russia “è senza fondamento”. (12)Ogni ulteriore discussione o richiesta! Ci viene detto da un uomo in Vaticano, che non ha alcuna vera autorità in materia, di astenersi anche dal discutere ciò che la Vergine Madre di Dio, parlando anche come Madre della Chiesa, ha incaricato la Chiesa di fare per la salvezza delle anime e la pace nel mondo. Dobbiamo stare zitti!

Inoltre, da quella dichiarazione “ufficiale” ci viene de facto detto di astenerci dall’esercitare il nostro diritto dato da Dio, definito dal Concilio di Lione II e dal Concilio Vaticano I, di chiedere al Papa una sentenza pienamente vincolante e autorevole sulla questione .

Il messaggio di Fatima non può mai essere seppellito

In risposta al mormorio giustificato dei fedeli, che non volevano “tacere”, l’8 ottobre 2000 la burocrazia vaticana ha offerto un altro sostituto umano a quanto chiesto dalla Madre di Dio: un “affidamento” papale a Maria praticamente di tutti e di tutto sulla faccia della terra tranne la Russia. Questa idea di un “affidamento”, opposto alla consacrazione La Madonna ha chiesto, era un “emendamento” della prescrizione del Cielo per soddisfare l’obiezione di certe autorità umane alla consacrazione di qualsiasi cosa al Cuore Immacolato, che essi considerano teologicamente insostenibile. Questo disprezzo per la Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria riflette un disprezzo per l’evento di Fatima in generale da parte di coloro che perseguono il “nuovo orientamento” della Chiesa, e un desiderio di farla finita con Fatima una volta per tutte – mentre, certo, dando l’impressione di trattarla seriamente per placare i “semplici fedeli”, come amano chiamarli.

Eppure non si possono fare con Fatima, perché il Messaggio di Fatima viene da Dio. Papa dopo Papa ha attestato il carattere soprannaturale delle apparizioni e del Messaggio di Fatima in particolare. Anche Papa Benedetto, che come il Cardinale Ratzinger ha prestato il proprio nome alla campagna della Segreteria di Stato per persuadere i fedeli che gli eventi predetti nel Terzo Segreto “appartengono al passato”, (13) si è ribaltato e ha cominciato a parlare di Fatima come di un cartello celeste che indica ancora il futuro, un futuro in cui il trionfo e la tragedia sono in bilico. A Betlemme, nel 2009, Benedetto ha definito il Trionfo del Cuore Immacolato un evento che deve ancora accadere:

Ai tre bambini di Fatima hai promesso che “alla fine il Mio Cuore Immacolato trionferà”. Possa essere così! Possa l’amore trionfare sull’odio, la solidarietà sulla divisione e la pace su ogni forma di violenza! Possa l’amore che hai portato a tuo Figlio insegnarci ad amare Dio con tutto il nostro cuore, forza e anima. Possa l’Onnipotente mostrarci la sua misericordia, rafforzarci con la sua potenza e riempirci di ogni bene. (cfr Lc 1,46-56)

Il 13 maggio 2010 a Fatima, il Papa ha pregato affinché il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria si realizzi prima del 2017 d.C.

Pertanto, lo stesso Papa Benedetto XVI respinge l’assurda affermazione dell’“autorità” umana (come il Cardinale Bertone) che la cerimonia del 1984 sia stata la “Consacrazione della Russia”. (14)La Madonna lo ha chiesto, e ciò che vediamo oggi in Russia – una dittatura neo-stalinista e tre aborti per ogni donna – e che ciò che vediamo oggi nel mondo – collasso morale, spirituale, sociale, politico ed economico – non è il Trionfo del Cuore Immacolato che Ella ha promesso al momento della consacrazione della Russia a Lei.

Il fatto che il Messaggio di Fatima provenga da Dio è la ragione per cui, come ha giustamente affermato uno scrittore cattolico, Fatima continua a galleggiare in superficie come un tappo sott’acqua. Ciò che certi uomini, che superano la loro autorità, continuano a cercare di sommergere – Fatima – risorge ancora e ancora, con lo stesso Papa che vanifica i loro sforzi per tenerlo basso.

Nessun uomo può far tacere Dio

“Io vi dico che se costoro taceranno, grideranno le pietre”. (Luca 19:40) Così rispose Nostro Signore ai farisei quando gli chiesero di far tacere i suoi discepoli, che proclamavano: “Benedetto sia il re che viene nel nome del Signore”. I farisei che presto avrebbero orchestrato l’esecuzione dello stesso Unto che loro e la razza ebraica stavano aspettando, tentarono dapprima un opportuno compromesso: obbedite a noi, vostri superiori religiosi. Rimani in silenzio , come chiediamo, e ti lasceremo in pace.

Ma il silenzio non era possibile; perché nessun uomo può far tacere Dio. Se ognuno dei discepoli fosse stato intimidito al silenzio da quell’abuso farisaico di autorità, le stesse rocce sul terreno avrebbero predicato il Vangelo al loro posto. E guai a coloro che avevano consigliato il silenzio in nome dell’obbedienza all’autorità umana. Subito dopo questo incontro con i farisei, giunto a Gerusalemme, Nostro Signore pronunciò il suo terrificante giudizio su coloro che non volevano ascoltare il Vangelo:

E quando si avvicinò, vedendo la città, pianse su di essa, dicendo: Se anche tu avessi saputo, e questo in questo tuo giorno, le cose che sono per la tua pace; ma ora sono nascosti ai tuoi occhi. Poiché i giorni verranno su di te, e i tuoi nemici getteranno trincee intorno a te, e ti circonderanno, e ti stringeranno da ogni parte, e abbatteranno te e i tuoi figli che sono in te; lascia in te pietra su pietra, perché non hai conosciuto il tempo della tua visitazione. (Cfr Lc 19, 40-43)

Fatima non deve essere messa a tacere

E così è con il Messaggio di Fatima, che contiene “cose che sono per la tua pace; ma ora sono nascoste ai tuoi occhi», cioè agli occhi di coloro che hanno il dovere di ascoltarle e di farle conoscere, così come i farisei che pretendevano il silenzio dai discepoli avevano il dovere di ascoltarle e seguirle Messia.

Non si tratta, ovviamente, di affermare che il Messaggio di Fatima è il Vangelo, ma piuttosto che il Vangelo stesso obbliga la Chiesa ad ascoltarlo come un’autentica profezia: “Non spegnete lo Spirito. Non disprezzare la profezia”. (15)Perché, come ci ricorda san Tommaso, Dio invia i suoi profeti in ogni epoca «non certo per proclamare alcuna nuova dottrina , ma per dirigere gli atti umani ». (16)

Il Messaggio di Fatima è stato dato alla Chiesa proprio per orientare gli atti umani del nostro tempo: la Consacrazione della Russia, le devozioni del Primo Sabato compresa la Comunione Riparatrice, i sacrifici per i peccatori e la fervida recita del Rosario. E quali credenziali profetiche più grandi potevano esserci di quelle della stessa Madre di Dio e del Miracolo del Sole – il più grande miracolo pubblico dopo la Risurrezione – che Ella si degnò ottenere in risposta ai Suoi beffardi sfidanti affinché «tutti vedessero e credessero .”

Bisogna affermare, in tutta franchezza, che siamo vittime di un abuso di autorità da parte di certi ecclesiastici che disprezzano la profezia di Fatima (cioè l’intero Messaggio di Fatima), anche se gli stessi Papi l’hanno riconosciuta come vincolante per la Chiesa. Ecco una spiegazione papale che Giovanni Paolo II diede nel 1982 proprio sul luogo delle apparizioni di Fatima. Il Papa stesso ha proclamato proprio il punto che ho sottolineato qui – che il dovere di obbedire a Fatima procede dal Vangelo e dalla sacra Tradizione, le fonti gemelle della Rivelazione:

L’appello della Signora del Messaggio di Fatima è così profondamente radicato nel Vangelo e in tutta la Tradizione che la Chiesa sente che il messaggio le impone un impegno . (17)(13 maggio 1982, a Fatima)

Lo ha detto molto bene Antonio Socci proprio nel libro in cui giustamente accusa l’autorità umana errante di nascondere parte del Terzo Segreto e di impedire la Consacrazione della Russia: “L’evento di Fatima ha ricevuto da parte della Chiesa – che in generale è sempre molto cauto riguardo ai fenomeni soprannaturali – un riconoscimento senza eguali nella storia del cristianesimo…. È davvero impossibile – dopo tutto questo – continuare a parlare di una ‘rivelazione privata’ e dell’importanza relativa del Messaggio”. (18)

E qui devo notare il fatto notevole che Papa Benedetto, avendo ricevuto il libro di Socci che accusa l’autorità umana di questo abuso di potere veramente farisaico, lo ha ringraziato per “i sentimenti che lo hanno suggerito”, parole che Socci dice sono “confortanti davanti agli insulti e grossolane accuse” gli ha scagliato contro Bertone. (19)

Il dovere di rifiutare la falsa obbedienza nel rispetto di Fatima

Cosa dobbiamo fare allora? Dobbiamo fare quello che fecero i discepoli di fronte a una richiesta di obbedienza falsa e immorale: rifiutare rispettosamente, ma con fermezza, di obbedire. (20)Come insegna san Tommaso, abbiamo il diritto e anche il dovere di disobbedire a certi comandi dei capi della Chiesa per gli stessi motivi per cui non siamo tenuti a obbedire in tutto ai capi politici.

In primo luogo, “la carità”, dice san Tommaso, “è una virtù più grande dell’obbedienza”. (21)La più grande carità è la salvezza delle anime. La Madonna ha detto: “Se ciò che vi dico sarà fatto, molte anime saranno salvate e ci sarà pace”. (22)(13 luglio 1917) E, come la Chiesa insegna e professa, la salvezza delle anime è la sua prima legge. (Canone 1752) Quindi, il Messaggio di Fatima appartiene alla prima legge della Chiesa — la legge alla quale tutte le altre leggi della Chiesa devono essere conformi.

In secondo luogo, è una questione di buon senso – e nessuno ha più buon senso di San Tommaso – che nemmeno i governanti della Chiesa abbiano alcuna autorità da parte di Dio che superi l’ambito della loro autorità, come ha fatto il Segretario di Stato nel caso di Fatima. Né alcuna autorità nella Chiesa può esigere l’obbedienza a comandi ingiusti contrari al bene comune della Chiesa o alla stessa legge divina, o anche al mero bene umano, da cui deriverebbe un danno indebito. Ad esempio, se anche il Papa dovesse emettere un ordine che tutti i cattolici debbano dormire sul pavimento per il resto della loro vita come penitenza, uno potrebbe rifiutarsi di obbedire a tale ordine semplicemente a causa del suo indebito peso sul bene umano e necessità del sonno.

In terzo luogo, come insegna S. Tommaso, vi sono tre tipi di obbedienza: obbedienza sufficiente per la salvezza; obbedienza perfetta o sovrabbondante; e, infine, quella che chiama obbedienza indiscreta , che obbedisce anche nelle cose illecite. L’obbedienza indiscreta è contraria alla legge di Dio e, quindi, non dobbiamo mai darla. L’obbedienza indiscreta è, molto semplicemente, un peccato .

Anche parlando dei religiosi professi, che nella Chiesa hanno il più alto dovere di obbedienza, san Tommaso insegna che il religioso è tenuto ad obbedire al suo superiore solo per quanto riguarda le cose che appartengono al suo modo di vivere religioso – che basta un’obbedienza limitata alla salvezza. Se un suddito volesse obbedire in altre cose, mostrerebbe una sovrabbondanza della virtù dell’obbedienza. Ma tale sovrabbondante obbedienza non deve essere “contraria a Dio o alla regola che professano, poiché l’obbedienza in questi casi sarebbe illegale”. (23)Ripeto: S. Tommaso insegna che sarebbe illecito anche per un religioso professo, sotto il più stretto voto di obbedienza, obbedire a un comando contrario a Dio o alla regola che professa davanti a Dio.

Obbedire a un comando di tacere da parte di coloro che disprezzano la profezia della Madre di Dio a Fatima è disprezzare noi stessi quella profezia, contrariamente all’ingiunzione del Vangelo, e quindi contraria a Dio. È anche contraria alla regola che tutti i cattolici professano al Battesimo e alla Cresima: la regola della Fede, che obbliga a non disprezzare la profezia ea rifiutarsi di seguire coloro che disprezzano la profezia. Seguire i disprezzatori della profezia è, infatti, disobbedienzadella peggior specie: seguire gli uomini piuttosto che Dio, che porterà alla nostra distruzione non meno sicuramente di quanto ha fatto la distruzione di Gerusalemme. Come ci avverte la stessa Madonna di Fatima: “Se le Mie richieste saranno ascoltate, la Russia si convertirà e ci sarà la pace; se no, diffonderà i suoi errori nel mondo, provocando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà molto soffrire, varie nazioni saranno annientate ”.

Crediamo o no a questa profezia? Se lo si crede, come si deve, il silenzio o l’inerzia di fronte ai tentativi di alterare o seppellire non è un’opzione, tanto meno un dovere di “obbedienza”, ma un peccato di omissione. Il nostro dovere, quindi, non è quello di obbedire a coloro che avrebbero chiuso con Fatima, ma al contrario pregare incessantemente, supplicare ed esigere con tutto il dovuto rispetto che la volontà umana ceda il posto alla volontà divina, che il Terzo Segreto di Fatima — un prezioso messaggio-monito alla Chiesa e al mondo intero – sia rivelato in pieno, e che la Russia sia consacrata al Cuore Immacolato di Maria.

Le conseguenze che affrontiamo

Quali sono le conseguenze se gli ecclesiastici continuano a ignorare ciò che la Madonna di Fatima ha comandato? Molto semplicemente: rendere conto a Nostro Signore stesso, alla Beata Vergine e ai loro simili per il conseguente castigo a causa della disobbedienza. Ho esplorato tutte le implicazioni di questa responsabilità altrove. (24)

Ma qui basta considerare l’esempio del re di Francia. Se il Re di Francia non fosse stato soggetto all’obbedienza al Sacro Cuore di Gesù quando gli fu dato l’ordine tramite Santa Margherita Maria, il 17 giugno 1689, di consacrare la Francia al Sacro Cuore, allora non ci sarebbe stata alcuna giustificazione per il castigo del suo successore, Luigi XVI, il 17 giugno 1789 – cent’anni esatti dopo – quando il Terzo Stato rovesciò la sua autorità e si dichiarò Assemblea Nazionale, dando così inizio alla Rivoluzione francese che portò all’esecuzione di Luigi in 1793.

Allo stesso modo, se il Papa e i vescovi non fossero strettamente vincolati dall’obbedienza alla Beata Vergine Maria e alle sue richieste fatte loro nel Messaggio di Fatima, allora il castigo del Papa e dei vescovi come predetto nella visione del “Vescovo vestito di bianco” ” – essere giustiziati da un gruppo di soldati fuori da una città semidistrutta – non sarebbe giustificato a causa della loro incapacità di consacrare la Russia o di rivelare il Terzo Segreto nella sua interezza.

Eppure, è proprio la mancanza di obbedienza del Re, nel primo caso, e del Papa e dei vescovi, nel secondo, che fa scendere sul loro capo un castigo divino. Come Nostro Signore stesso ammonì Suor Lucia a Rianjo: “Fate sapere ai Miei ministri, dato che seguono l’esempio del Re di Francia nel ritardare l’esecuzione del Mio comando, lo seguiranno anche nella sventura”.

Se il Papa desidera seguire consiglieri fallibili invece della Madre di Dio, allora, come il re di Francia, sarà tenuto a pagarne il prezzo. Allo stesso modo, se i vescovi, con la loro indolenza, ribellione o falso consiglio, persisteranno nell’impedire l’adempimento degli imperativi per la Chiesa stabiliti a Fatima, si ritroveranno su quella collina fuori dalla città in rovina nella visione, accanto al “Vescovo vestito in bianco”, che viene giustiziato prima che vengano giustiziati.

E che Dio abbia pietà di tutti noi! Perché se trascuriamo di fare la parte assegnata a ciascuno di noi secondo il suo posto nella Chiesa, allora parteciperemo alla punizione dovuta per non aver riconosciuto il nostro momento di grazia e perdono e il momento della nostra “visita” [Lc 19: 43], che è in rapida scadenza. Come il Vangelo, anzi, perché del Vangeloil Messaggio di Fatima deve essere gridato dai tetti. Non le pietre nel terreno, ma i Cattolici di tutto il mondo devono proclamare il Messaggio di Fatima fino a quando i suoi imperativi Divini non saranno stati ascoltati e obbediti dai capi ribelli di una Chiesa che essi hanno condotto in una crisi senza precedenti. Solo allora la Chiesa e il mondo potranno evitare il destino di cui siamo stati ben avvertiti dal più grande di tutti i Profeti dopo Nostro Signore stesso: Sua Madre senza peccato, Mediatrice di tutte le grazie, inclusa la grazia di Fatima.

Note di fine

Per coloro che desiderano una trattazione più completa degli argomenti qui sollevati, si consigliano i seguenti lavori: Christopher A. Ferrara, The Secret Still Hidden (2008) – disponibile anche in italiano (2009), portoghese, spagnolo e francese (tutti 2010) – Padre Paul Kramer, L’ultima battaglia del diavolo (2010); la lunga risposta ad Antonio Borelli della TFP, “Riflessioni amichevoli?” (2010), e il suo riassunto, “Riflessioni amichevoli? Una sintesi della critica” (2010); Padre Nicholas Gruner e altri esperti di Fatima, World Enslavement or Peace … It’s Up to the Pope (1988); e Padre Joseph de Sainte-Marie, OCD, “RIFLESSIONI sull’atto di consacrazione a Fatima di Papa Giovanni Paolo II il 13 maggio 1982”, in Marianum(Roma: Ephemerides Mariologiae, 1982), Annus XLIV, Fasc. I-II, n. 128, pp. 88-142. Vedi anche Padre Joseph de Sainte-Marie, OCD, “Il dovere della Chiesa di fronte al messaggio di Fatima”, in The Fatima Crusader , n. 9-10 (ottobre-dicembre 1982), pp. 9-10; Vescovo Rudolph Graber, “Perché questa coltre di silenzio su Fatima?”, in The Fatima Crusader , n. 19 (febbraio-aprile 1986), pp. 4-5; e (riguardo alla nota n. 3) padre Paul Kramer, The Suicide of Altering the Faith in the Litrgy (2006 in inglese ).

(1)Antonio Socci, Il Quarto Segreto di Fatima [ Il quarto segreto di Fatima ] (Milano: Rizzoli, 2006), ed. inglese, p. 162; popolare ed., p. 111; ed. italiana, pp. 172-173.

(2)Sul rigoroso obbligo di tutti i cattolici – incluso il Papa – di credere e obbedire a tutti i comandi di Nostro Signore e di Nostra Signora nel Messaggio di Fatima, vedere anche i saggi di Padre Nicholas Gruner “L’obbligo più grave” e “Non estinguere the (Holy) Spirit, Do Not Despise Prophecy”, contenuto in Fatima Priest (Pound Ridge, New York: Good Counsel Publications, 1997), Libro II (“In His Own Words”), Capitoli 5-6, Prima Edizione, pp 275-301; Seconda edizione, pp. 262-288. Vedi anche Padre Joseph de Sainte-Marie, OCD, “REFLECTIONS on the Act of Consecration at Fatima of Pope John Paul II on 13th May 1982”, in World Enslavement or Peace … It’s Up to the Pope (Fort Erie: The Fatima Crusader, 1988), Sezione XV, pp. 534-582; originariamente pubblicato su Marianum(Roma: Ephemerides Mariologiae, 1982), Annus XLIV, Fasc. I-II, n. 128, pp. 88-142.

(3)Il Concilio di Trento, nella Sessione 7, Canone 13, “Dei Sacramenti in generale”, definisce che nessun pastore di alcun rango – nemmeno il Papa – può cambiare la Liturgia in nuovi riti della Messa. Nelle parole di Canone 13: “Se qualcuno afferma che i riti ricevuti e approvati dalla Chiesa cattolica abitualmente usati nella solenne amministrazione dei Sacramenti possono essere disprezzati, o possono essere liberamente omessi dai ministri senza peccato, o possono essere cambiati in altri nuovi riti da qualsiasi pastore di chiesa chiunque, sia anatema”.

(4)Frère Michel de la Sainte Trinité, Tutta la verità su Fatima – vol. III: Il Terzo Segreto (Buffalo: Immaculate Heart Publications, 1990, ripubblicato nel 2001), p. 710.

(5)Come lo ha definito il cardinale Ratzinger in Il messaggio di Fatima , p. 32.

(6)Per una risposta completa alla riflessione di Antonio Borelli sul Terzo Segreto di Fatima, si veda la risposta di Christopher A. Ferrara, “Riflessioni amichevoli?”

(7)Mons. Georges Roche, Pie XII Devant L’Histoire (Parigi: Edizioni Robert Laffont, 1972), p. 52.

(8)Ivi, p. 53.

(9)Ogni membro dei fedeli della Chiesa cattolica ha il diritto, definito dal Concilio di Lione II e dal Concilio Vaticano I, di appellarsi al Papa nelle questioni attinenti alla giurisdizione ecclesiastica. Vedi Dz. 466 (DS 861), Dz. 1830 (DS 3063) e Dz. 1831 (DS 3064).

(10)Cfr . rivista Inside the Vatican , novembre 2000.

(11)L’Osservatore Romano , 19 maggio 1982.

(12)“Introduzione”, Il Messaggio di Fatima (2000).

(13)Ibid., “Commento teologico”.

(14)Il 25 marzo 1984, anche Papa Giovanni Paolo II respinse questa assurda tesi affermando dopo la consacrazione: «Illuminate specialmente le genti di cui Voi stesso attendete la nostra consacrazione e confidenza», come riportato nel 26-27 marzo, Numero del 1984 de L’Osservatore Romano. Vedere la riproduzione fotografica in Father Paul Kramer, The Devil’s Final Battle, Second Edition (Buffalo: The Missionary Association, 2010), Appendice I ; cfr. L’ultima battaglia del diavolo , prima edizione (2002), p. 274. Si veda anche la riproduzione fotografica dell’articolo de L’Osservatore Romano che riporta analoghe parole pronunciate dal Papa in una preghiera pubblica tre ore dopo, inThe Devil’s Final Battle , seconda edizione, versione in un volume, sezione inserto fotografico, p. XVI; versione in due volumi, p. 287.

(15)1 Tess. 5:19-22.

(16)Summa Theologicae, II-II, q. 174, art. 6.

(17)Per un’ulteriore spiegazione dettagliata (oltre questo articolo) del motivo per cui la Chiesa è obbligata a obbedire a Nostra Signora di Fatima, vedere i miei vari saggi su questo argomento, tra cui: “Il messaggio di Fatima impone un obbligo alla Chiesa”, ” I vescovi devono obbedire a Nostra Signora di Fatima”, e “La pace nel mondo dipende dai vescovi cattolici e da voi” in World Asservment or Peace … It’s Up to the Pope, pp. 84-111, 117-134.

(18)Antonio Socci, Il Quarto Segreto di Fatima [ Il quarto segreto di Fatima ] (Milano: Rizzoli, 2006), ed. inglese, pp. 7-9; ed. popolare, pp. 13-14; ed. italiana, p. 17. Vedi anche Padre Nicholas Gruner e altri esperti di Fatima, “La Chiesa (ovvero i fedeli, i vescovi, il papa) hanno l’obbligo di obbedire alle richieste della Madonna”, Asservimento mondiale o pace… Dipende dal papa, Sezione V , pp. 83-157.

(19)Antonio Socci, “Caro cardinale Bertone: chi – tra me e te – sta deliberatamente mentendo?”, 12 maggio 2007, in www.antoniosocci.com.

(20)Infatti, San Roberto Bellarmino, Suarez e Torquemada insegnano tutti l’obbligo di resistere a un ordine contrario al bene comune della Chiesa. (Vitoria: Obras , pp. 486-487; Suarez: De Fide , disp. X, sec. VI, n. 16; S. Roberto Bellarmino: de Rom. Pont ., Libro 2, Cap. 29; Cornelius a Lapide: ad Gal. 2, 11, ecc.)

(21)Summa Theologicae, II-II, Q. 104, art. 3.

(22)Traduzione inglese del testo in Suor Lucia, “Fourth Memoir”, Fatima in Lucia’s Own Words (Fatima: Postulation Centre, 1976), p. 162. Vedi anche Frère Michel de la Sainte Trinité, Tutta la verità su Fatima – vol. I: Scienza e fatti (Buffalo: Immaculate Heart Publications, 1989), p. 182.

(23)Summa Theologicae , II-II, Q. 104, art. 5.

(24)Cfr. Asservimento mondiale o pace… Tocca al Papa  e ad altri saggi a cui si fa riferimento in queste note.

Per altri approfondimenti vedi anche Il punto sul Terzo Segreto di Fatima

Fonte: Il Centro di Fatima

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Pubblicato da gianluca05

Pace: l’altra condizione della Madonna di Julio Loredo Da quando Papa Francesco ha annunciato che consacrerà la Russia (e l’Ucraina) al Cuore Immacolato di Maria, insieme a tutti i vescovi del mondo – ai quali ha rivolto un preciso appello in questo senso – tutto il mondo cattolico vive nell’attesa di questo storico evento. C’è chi, mosso da spirito pio, vede nel gesto pontificio una soluzione definitiva che metterà fine alla guerra, porterà alla conversione della Russia e al risanamento morale del mondo moderno. Altri, invece, mossi da spirito critico, vi segnalano possibili omissioni e contraddizioni. In ogni caso, bisogna rimarcare come l’annuncio di Papa Francesco – mettendo Fatima al centro degli avvenimenti contemporanei – abbia toccato una fibra profonda nell’opinione pubblica mondiale. L’atto di Francesco si collega a una precisa richiesta fatta dalla Madonna a Fatima nel 1917. Parlando ai pastorelli, la Madonna volle parlare al mondo intero, esortando tutti gli uomini alla preghiera, alla penitenza, all’emendazione della vita. In modo speciale, Ella parlò al Papa e alla sacra Gerarchia, chiedendo loro la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato. Queste richieste, la Madre di Dio le fece di fronte alla situazione religiosa in cui si trovava il mondo intero all’epoca delle apparizioni. La Madonna indicò tale situazione come estremamente pericolosa. L’empietà e l’impurità avevano a tale punto preso possesso della terra, che per punire gli uomini sarebbe esplosa quella autentica ecatombe che fu la Grande Guerra 1914-1918. Questa conflagrazione sarebbe terminata rapidamente, e i peccatori avrebbero avuto il tempo di emendarsi, secondo il richiamo fatto a Fatima. Se questo richiamo fosse stato ascoltato, l’umanità avrebbe conosciuto la pace. Nel caso non fosse stato ascoltato, sarebbe venuta un’altra guerra ancora più terribile. E, nel caso che il mondo fosse rimasto sordo alla voce della sua Regina, una suprema ecatombe, di origine ideologica e di portata universale, implicante una grave persecuzione religiosa, avrebbe afflitto tutti gli uomini, portando con sé grandi prove per i cattolici: “La Russia diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa (...) I buoni saranno martirizzati. Il Santo Padre dovrà soffrire molto”. “Per impedire tutto questo – continua la Madonna – verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace”. Dopo un periodo di estrema tribolazione e di terribili castighi “come non si sono mai visti” (santa Giacinta di Fatima), la Madonna promette il trionfo finale: “Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace”. Ancor oggi gli esperti discutono sulla validità o meno delle varie consacrazioni fatte da Pio XII e da Giovanni Paolo II. La Madonna aveva posto tre condizioni: che la consacrazione fosse fatta dal Sommo Pontefice, che menzionasse la Russia, e che fosse fatta in unione con tutti i vescovi del mondo. In un modo o nell’altro, a tutte le consacrazioni – 1942, 1952, 1982, 1984 – mancava almeno una di delle condizioni. Dopo aver affermato perentoriamente che la consacrazione del 1984, fatta da Giovanni Paolo II, non era valida, la veggente suor Lucia aveva cambiato opinione, attestando invece la sua conformità a quanto richiesto dalla Madonna. Questa è la posizione più diffusa negli ambienti della Chiesa e fra i fedeli in generale. Non vogliamo entrare in un tema tanto complesso. Facciamo però notare che, alla Cova da Iria, la Madonna indicò due condizioni, entrambe indispensabili, perché si allontanassero i castighi con cui ci minacciava. Una di queste condizioni era la consacrazione. Supponiamo che sia stata fatta nel modo richiesto dalla santissima Vergine. Rimane la seconda condizione: la divulgazione della pratica della comunione riparatrice dei primi cinque sabati del mese. Ci sembra evidente che questa devozione non si è propagata fino a oggi nel mondo cattolico nella misura desiderata dalla Madre di Dio. E vi è ancora un’altra condizione, implicita nel messaggio ma anch’essa indispensabile: è la vittoria del mondo sulle mille forme di empietà e di impurità che oggi, molto più che nel 1917, lo stanno dominando. Tutto indica che questa vittoria non è stata ottenuta, e, al contrario, che in questa materia ci avviciniamo sempre più al parossismo. Così, un mutamento di indirizzo dell’umanità sta diventando sempre più improbabile. E, nella misura in cui avanziamo verso questo parossismo, diventa più probabile che avanziamo verso la realizzazione dei castighi. A questo punto bisogna fare una osservazione, e cioè che, se non si vedessero le cose in questo modo, il messaggio di Fatima sarebbe assurdo. Infatti, se la Madonna affermò nel 1917 che i peccati del mondo erano giunti a un tale livello da richiedere il castigo di Dio, non parrebbe logico che questi peccati siano continuati ad aumentare per più di mezzo secolo, che il mondo si sia rifiutato ostinatamente e fino alla fine di prestare ascolto a quanto gli fu detto a Fatima, e che il castigo non arrivi. Sarebbe come se Ninive non avesse fatto penitenza e, nonostante tutto, le minacce del profeta non si fossero realizzate. Per di più, la stessa consacrazione richiesta dalla Madonna non avrebbe l’effetto di allontanare il castigo se il genere umano dovesse restare sempre più attaccato alla empietà e al peccato. Infatti, fintanto che le cose staranno così, la consacrazione avrà qualcosa di incompleto. Insomma, siccome non si è operato nel mondo l’enorme trasformazione spirituale richiesta alla Cova da Iria, stiamo sempre più avanzando verso l’abisso. E, nella misura in cui avanziamo, tale trasformazione sta diventando sempre più improbabile. Applaudiamo l’atto di Papa Francesco e ci sommiamo toto corde a esso se seguirà i requisiti posti dalla Madonna a Fatima. Tuttavia, finché a questo atto non seguirà una vera e propria crociata spirituale contro l’immoralità dilagante – aborto, omosessualità, LGBT, mode indecenti, pornografia, gender e via dicendo – la semplice consacrazione della Russia – per quanto gradita alla Divina Provvidenza – non allontanerà il castigo. Mi sia permesso di sollevare un’altra perplessità, e non di piccolo peso. A Fatima la Madonna indicò, come l’elemento allora più dinamico del processo rivoluzionario che portava l’umanità verso l’abisso, gli “errori della Russia”, ossia il comunismo, che proprio nell’Unione Sovietica trovò la sua sede e fuoco di espansione. Non ci sarà una vera conversione finché questa ideologia non sarà rigettata in ogni sua manifestazione. Ora, proprio in questo campo il pontificato di Papa Francesco si è contraddistinto per la sua prossimità all’estrema sinistra: dalla vicinanza alla dittatura cubana, al sostegno ai “movimenti popolari” latinoamericani di matrice marxista, senza dimenticare i contatti col patriarca Kiryll, che della dittatura sovietica fu fedele servitore e propagandista. Anche qui, salvo miglior giudizio, ci sembra che, finché all’atto di venerdì a San Pietro non seguirà una vera e propria crociata spirituale contro il comunismo e i suoi epigoni, la sola consacrazione della Russia non fungerà da toccasana per risparmiare una catastrofe alla civiltà contemporanea. Fonte: TFP - Tradizione Famiglia Proprietà -