Nella liturgia della Chiesa le “Quattro tempora” sono quattro distinti gruppi di giorni, in diversi momenti dell’anno, caratterizzati da preghiera e penitenza, in cui il cristiano volge lo sguardo a Dio e alla sua Divina Provvidenza. Nel sabato delle quattro tempora di Quaresima, la liturgia romana propone un passo del Deuteronomio in cui Mosè, rivolgendosi al popolo di Israele lo invita ad essere fedele alla Legge del Signore, con queste parole: “Oggi tu hai eletto il Signore, perché egli sia il tuo Dio, hai eletto di camminare nelle sue vie, di osservare le sue cerimonie, i suoi comandamenti e le sue ordinazioni, e di obbedire al suo comando. E il Signore oggi ha eletto te, affinché tu gli sia un popolo tutto suo, come egli ha detto, e osservi tutti i suoi comandamenti; ond’egli ti renda eccelso sopra tutte le nazioni che ha create, a lode, rinomanza e gloria sua, e tu sia il popolo santo del Signore Dio tuo, come egli ha detto”. (Dt, 26, 16-19).
Dom Guéranger, che è la nostra guida nell’anno liturgico, commenta così:
“Il Signore c’insegna, in questo passo di Mosè, che una nazione fedele nel custodire tutte le prescrizioni del divino servizio sarà benedetta fra tutte le altre. La storia ci conferma la verità di questo oracolo. Di tutte le nazioni che sono perite, non ve n’è una sola che non l’abbia meritato per la dimenticanza della legge del Signore; e non può essere diversamente. A volte il Signore aspetta prima di percuotere, ma lo fa affinché il castigo sia più solenne ed esemplare. Ci si vuol rendere conto della solidità dei destini d’un popolo? Si esamini il suo grado di fedeltà alle leggi della Chiesa. Se la sua costituzione ha per base i princìpi e le istituzioni del cristianesimo, una tale nazione può avere dei germi di malattia, ma il suo temperamento è robusto; l’agiteranno le rivoluzioni, ma non l’annienteranno. Se la massa dei cittadini è fedele all’osservanza dei precetti esteriori, rispettando per esempio il giorno del Signore, e le prescrizioni della Quaresima, possiede certamente un fondamento morale, che preserverà questo popolo dai pericoli d’una dissoluzione.”
Ma cosa accade quando un popolo è infedele non solo all’osservanza dei precetti esteriori, cioè al culto e alle usanze della Chiesa, ma anche alle leggi che costituiscono il fondamento della società cristiana?
“Sono una donna, amo un’altra donna, non sono una madre” così si è presentata la nuova segretaria del Partito Democratico Elly Schlein in una manifestazione del suo partito a piazza del Popolo a Roma lo scorso 23 settembre. Il Pd, che rappresenta il 17 % dei voti degli italiani, ha eletto alla sua guida un leader che si presenta come “Bisessuale, femminista, progressista” e “non madre”. E’ un’antitesi della morale cattolica. Ma gli avversari politici, che rappresentano la maggioranza degli italiani, non mettono in discussione la proclamazione pubblica di omosessualità della Schlein, si limitano al massimo a scherzarci sopra, senza osare definirla una inaccettabile trasgressione della legge naturale. Il relativismo ha sostituito l’oggettività dei princìpi morali. Eppure ci troviamo di fronte all’ostentazione pubblica di uno di quei peccati che la morale cattolica condanna senza appello.
Secondo il Catechismo di san Pio X vi sono peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio: Questi peccati sono: “1. l’omicidio volontario; 2. l’atto impuro contro natura; 3. l’oppressione dei poveri; 4. defraudare l’operaio della giusta mercede”.
Il Catechismo della Chiesa cattolica di Giovanni Paolo II ribadisce questa verità, ricordando che esistono «peccati che gridano verso il cielo». Gridano verso il cielo, secondo il nuovo Catechismo: “il sangue di Abele;il peccato dei Sodomiti; il lamento del popolo oppresso in Egitto; il lamento del forestiero, della vedova e dell’orfano; l’ingiustizia verso il salariato”.
Lo stesso Giovanni Paolo II, nella enciclica Veritatis Splendor, al n. 81, ricorda le parole di San Paolo: “Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il Regno di Dio, 1 Cor. 6,9-10”
Ritornano le parole di Dom Guéranger “Ci si vuol rendere conto della solidità dei destini d’un popolo? Si esamini il suo grado di fedeltà alle leggi della Chiesa”.
Elly Schlein, che proclama pubblicamente di essere sodomita, sfida quell’ordine naturale e cristiano, su cui si dovrebbe basare qualsiasi consorzio umano. Dio può assistere indifferente a questo sovvertimento morale, condiviso in maniera diretta o indiretta, da milioni di italiani? “A volte – dice dom Guéranger –il Signore aspetta prima di percuotere, ma lo fa affinché il castigo sia più solenne ed esemplare”.La prospettiva di Fatima, secondo cui un grande castigo attendeva l’umanità, se non si fosse convertita, non dovrebbe costituire un elemento di riflessione in questa Quaresima, in cui Elly Schlein domina lo scenario politico?
Roberto De Mattei
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Pace: l’altra condizione della Madonna
di Julio Loredo
Da quando Papa Francesco ha annunciato che consacrerà la Russia (e l’Ucraina) al Cuore Immacolato di Maria, insieme a tutti i vescovi del mondo – ai quali ha rivolto un preciso appello in questo senso – tutto il mondo cattolico vive nell’attesa di questo storico evento.
C’è chi, mosso da spirito pio, vede nel gesto pontificio una soluzione definitiva che metterà fine alla guerra, porterà alla conversione della Russia e al risanamento morale del mondo moderno. Altri, invece, mossi da spirito critico, vi segnalano possibili omissioni e contraddizioni. In ogni caso, bisogna rimarcare come l’annuncio di Papa Francesco – mettendo Fatima al centro degli avvenimenti contemporanei – abbia toccato una fibra profonda nell’opinione pubblica mondiale.
L’atto di Francesco si collega a una precisa richiesta fatta dalla Madonna a Fatima nel 1917.
Parlando ai pastorelli, la Madonna volle parlare al mondo intero, esortando tutti gli uomini alla preghiera, alla penitenza, all’emendazione della vita. In modo speciale, Ella parlò al Papa e alla sacra Gerarchia, chiedendo loro la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato.
Queste richieste, la Madre di Dio le fece di fronte alla situazione religiosa in cui si trovava il mondo intero all’epoca delle apparizioni. La Madonna indicò tale situazione come estremamente pericolosa. L’empietà e l’impurità avevano a tale punto preso possesso della terra, che per punire gli uomini sarebbe esplosa quella autentica ecatombe che fu la Grande Guerra 1914-1918.
Questa conflagrazione sarebbe terminata rapidamente, e i peccatori avrebbero avuto il tempo di emendarsi, secondo il richiamo fatto a Fatima. Se questo richiamo fosse stato ascoltato, l’umanità avrebbe conosciuto la pace. Nel caso non fosse stato ascoltato, sarebbe venuta un’altra guerra ancora più terribile. E, nel caso che il mondo fosse rimasto sordo alla voce della sua Regina, una suprema ecatombe, di origine ideologica e di portata universale, implicante una grave persecuzione religiosa, avrebbe afflitto tutti gli uomini, portando con sé grandi prove per i cattolici: “La Russia diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa (...) I buoni saranno martirizzati. Il Santo Padre dovrà soffrire molto”.
“Per impedire tutto questo – continua la Madonna – verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace”. Dopo un periodo di estrema tribolazione e di terribili castighi “come non si sono mai visti” (santa Giacinta di Fatima), la Madonna promette il trionfo finale: “Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace”.
Ancor oggi gli esperti discutono sulla validità o meno delle varie consacrazioni fatte da Pio XII e da Giovanni Paolo II. La Madonna aveva posto tre condizioni: che la consacrazione fosse fatta dal Sommo Pontefice, che menzionasse la Russia, e che fosse fatta in unione con tutti i vescovi del mondo. In un modo o nell’altro, a tutte le consacrazioni – 1942, 1952, 1982, 1984 – mancava almeno una di delle condizioni. Dopo aver affermato perentoriamente che la consacrazione del 1984, fatta da Giovanni Paolo II, non era valida, la veggente suor Lucia aveva cambiato opinione, attestando invece la sua conformità a quanto richiesto dalla Madonna. Questa è la posizione più diffusa negli ambienti della Chiesa e fra i fedeli in generale.
Non vogliamo entrare in un tema tanto complesso. Facciamo però notare che, alla Cova da Iria, la Madonna indicò due condizioni, entrambe indispensabili, perché si allontanassero i castighi con cui ci minacciava.
Una di queste condizioni era la consacrazione. Supponiamo che sia stata fatta nel modo richiesto dalla santissima Vergine. Rimane la seconda condizione: la divulgazione della pratica della comunione riparatrice dei primi cinque sabati del mese. Ci sembra evidente che questa devozione non si è propagata fino a oggi nel mondo cattolico nella misura desiderata dalla Madre di Dio.
E vi è ancora un’altra condizione, implicita nel messaggio ma anch’essa indispensabile: è la vittoria del mondo sulle mille forme di empietà e di impurità che oggi, molto più che nel 1917, lo stanno dominando. Tutto indica che questa vittoria non è stata ottenuta, e, al contrario, che in questa materia ci avviciniamo sempre più al parossismo. Così, un mutamento di indirizzo dell’umanità sta diventando sempre più improbabile. E, nella misura in cui avanziamo verso questo parossismo, diventa più probabile che avanziamo verso la realizzazione dei castighi.
A questo punto bisogna fare una osservazione, e cioè che, se non si vedessero le cose in questo modo, il messaggio di Fatima sarebbe assurdo. Infatti, se la Madonna affermò nel 1917 che i peccati del mondo erano giunti a un tale livello da richiedere il castigo di Dio, non parrebbe logico che questi peccati siano continuati ad aumentare per più di mezzo secolo, che il mondo si sia rifiutato ostinatamente e fino alla fine di prestare ascolto a quanto gli fu detto a Fatima, e che il castigo non arrivi. Sarebbe come se Ninive non avesse fatto penitenza e, nonostante tutto, le minacce del profeta non si fossero realizzate.
Per di più, la stessa consacrazione richiesta dalla Madonna non avrebbe l’effetto di allontanare il castigo se il genere umano dovesse restare sempre più attaccato alla empietà e al peccato. Infatti, fintanto che le cose staranno così, la consacrazione avrà qualcosa di incompleto.
Insomma, siccome non si è operato nel mondo l’enorme trasformazione spirituale richiesta alla Cova da Iria, stiamo sempre più avanzando verso l’abisso. E, nella misura in cui avanziamo, tale trasformazione sta diventando sempre più improbabile.
Applaudiamo l’atto di Papa Francesco e ci sommiamo toto corde a esso se seguirà i requisiti posti dalla Madonna a Fatima. Tuttavia, finché a questo atto non seguirà una vera e propria crociata spirituale contro l’immoralità dilagante – aborto, omosessualità, LGBT, mode indecenti, pornografia, gender e via dicendo – la semplice consacrazione della Russia – per quanto gradita alla Divina Provvidenza – non allontanerà il castigo.
Mi sia permesso di sollevare un’altra perplessità, e non di piccolo peso.
A Fatima la Madonna indicò, come l’elemento allora più dinamico del processo rivoluzionario che portava l’umanità verso l’abisso, gli “errori della Russia”, ossia il comunismo, che proprio nell’Unione Sovietica trovò la sua sede e fuoco di espansione. Non ci sarà una vera conversione finché questa ideologia non sarà rigettata in ogni sua manifestazione.
Ora, proprio in questo campo il pontificato di Papa Francesco si è contraddistinto per la sua prossimità all’estrema sinistra: dalla vicinanza alla dittatura cubana, al sostegno ai “movimenti popolari” latinoamericani di matrice marxista, senza dimenticare i contatti col patriarca Kiryll, che della dittatura sovietica fu fedele servitore e propagandista.
Anche qui, salvo miglior giudizio, ci sembra che, finché all’atto di venerdì a San Pietro non seguirà una vera e propria crociata spirituale contro il comunismo e i suoi epigoni, la sola consacrazione della Russia non fungerà da toccasana per risparmiare una catastrofe alla civiltà contemporanea.
Fonte: TFP - Tradizione Famiglia Proprietà -
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