Infine, Il Mio Cuore Immacolato Trionferà!

12Novena a San Giuseppe

Novena a San Giuseppe
Novena a San Giuseppe

Preghiera quotidiana della novena

Questa preghiera va recitata al termine di ogni giornata di devozione a San Giuseppe. Dopo le preghiere, abbiamo previsto per ogni giorno una meditazione su San Giuseppe.

Io, tuo figlio indegno, ti saluto. Tu sei il fedele protettore e intercessore di tutti coloro che ti amano e ti venerano. Tu sai che ho una fiducia speciale in te e che, dopo Nostro Signore e Nostra Signora, ripongo in te tutta la mia speranza di salvezza, perché sei particolarmente potente presso Dio e non abbandonerai mai i tuoi fedeli servitori. Perciò umilmente ti invoco e mi raccomando, con tutti coloro che mi sono cari e quanto mi appartiene, alla tua intercessione.

Ti prego, per il tuo amore per Nostro Signore e per la Madonna, di non abbandonarmi durante la vita e di assistermi nell’ora della mia morte. Glorioso San Giuseppe, sposo della Vergine Immacolata, ottienimi una mente pura, umile, caritatevole e una perfetta rassegnazione alla divina Volontà. Sii la mia guida, mio ​​padre e il mio modello per tutta la vita affinché io possa meritare di morire come Tu hai fatto tra le braccia di Nostro Signore e della Madonna.

Amo San Giuseppe, fedele seguace di Gesù Cristo, innalzo a te il mio cuore per implorare la tua potente intercessione affinché ottenga dal Divin Cuore di Gesù tutte le grazie necessarie al mio benessere spirituale e temporale, in particolare la grazia di una morte felice e la speciale grazia ora imploro: Indica qui la tua richiesta ] . Custode del Verbo Incarnato, sono fiducioso che le tue preghiere a mio nome saranno benevolmente ascoltate davanti al trono di Dio. Amen.

Meditazioni per ogni giorno della Novena a San Giuseppe

Il primo giornoQuarto giornoSettimo giorno
Secondo giornoQuinto giornoOttavo giorno
Terzo giornoSesto GiornoNono Giorno

Queste preghiere potrebbero anche essere dette.

Ricordare

Ricordati, o pietosissima Vergine Maria, che mai si è saputo che qualcuno che si rifugiava sotto la tua protezione, implorava il tuo aiuto o chiedeva la tua intercessione, rimanesse senza aiuto. Ispirato da questa fiducia, mi rivolgo a te, o Vergine delle vergini, Madre mia; a te io vengo, davanti a te mi trovo, peccatore e addolorato. O Madre del Verbo incarnato, non disprezzare le mie suppliche, ma nella tua misericordia ascoltami e rispondimi. Amen.

Una meditazione su San Giuseppe per ogni giorno della novena

Signore, abbi pietà di noi.

Signore, abbi pietà di noi. Cristo, ascoltaci.
Dio Padre dei cieli,
Dio Figlio, Redentore del mondo,
Dio Spirito Santo,
Santissima Trinità, Un solo Dio,
Maria Santissima,
San Giuseppe,
Discendenza illustre di Davide,
Luce dei Patriarchi,
Sposo della Madre di Dio,
Casto custode della Vergine,
Padre putativo del Figlio di Dio, Sollecito
protettore di Cristo,
Capo della Sacra Famiglia,
Giuseppe giustissimo,
Giuseppe castissimo, Giuseppe prudentissimo,
Giuseppe fortissimo,
Giuseppe castissimo Obbediente,
Giuseppe fedelissimo,
Specchio della pazienza,
Amante della povertà,
Modello degli artigiani,
Gloria della vita domestica,
Custode delle vergini,
Pilastro delle famiglie,
Conforto dei miseri,
Speranza degli infermi,
Patrono dei moribondi,
Terrore dei demoni,
Protettore della santa Chiesa,
Agnello di Dio, Tu che togli i peccati del mondo,
Agnello di Dio, tu che togli i peccati del mondo,
Agnello di Dio, tu che togli i peccati del mondo,
V. Lo costituì signore della sua casa.
R. E principe su tutti i suoi averi.

Cristo, abbi pietà di noi.
Cristo, ascoltaci benevolmente.
Abbi pietà di noi.
Abbi pietà di noi.
Abbi pietà di noi.
Abbi pietà di noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Prega per noi.
Risparmiaci, o Signore!
Ascoltaci benevolmente, o Signore!
Abbi pietà di noi

Una meditazione su San Giuseppe per ogni giorno della novena

Novena a San Giuseppe

Primo giorno
Quamquam Pluries
di Papa Leone XIII

I motivi speciali per i quali San Giuseppe è stato proclamato Patrono della Chiesa, e dai quali la Chiesa attende il singolare beneficio del suo patrocinio e protezione, sono che Giuseppe era lo sposo di Maria e che era reputato il Padre di Gesù Cristo. Da queste fonti è scaturita la sua dignità, la sua santità, la sua gloria. In verità, la dignità della Madre di Dio è così alta che nulla di creato può essere al di sopra di essa. Ma poiché Giuseppe è stato unito alla Beata Vergine dai vincoli del matrimonio, non si può dubitare che si sia avvicinato più di chiunque altro all’eminente dignità per la quale la Madre di Dio supera così nobilmente tutte le nature create. Infatti il ​​matrimonio è la più intima di tutte le unioni che, per sua essenza, comunica una comunione di doni tra coloro che da essa sono uniti.

Così, dando a Giuseppe la Beata Vergine come sposo, Dio lo ha nominato non solo compagno della sua vita, testimone della sua verginità, protettore del suo onore, ma anche, in forza del vincolo coniugale, partecipe della sua sublime dignità. E Giuseppe risplende tra tutti gli uomini della più augusta dignità, poiché per volontà divina fu custode del Figlio di Dio e reputato suo padre tra gli uomini. Onde avvenne che il Verbo di Dio fu umilmente sottomesso a Giuseppe, che gli ubbidì e gli rese tutti quegli uffici che i figli sono tenuti a rendere ai genitori.

Da questa duplice dignità scaturiva l’obbligo che la natura impone al capofamiglia, sicché Giuseppe divenne il custode, l’amministratore e il difensore legale della casa divina di cui era capo. E durante tutto il corso della sua vita ha adempiuto a quegli incarichi ea quei doveri. Si pose a proteggere con amore possente e con quotidiana sollecitudine la sua Sposa e il Divin Bambino; regolarmente col suo lavoro guadagnava il necessario all’uno e all’altro per il nutrimento e il vestimento; ha custodito dalla morte il Bambino minacciato dalla gelosia di un monarca, e gli ha trovato un rifugio; nelle miserie del viaggio e nelle amarezze dell’esilio fu sempre il compagno, l’assistenza e il sostenitore della Vergine e di Gesù.

Ora la casa divina, che Giuseppe governava con l’autorità di un padre, conteneva nei suoi limiti la nascente Chiesa. Per lo stesso fatto che la santissima Vergine è la madre di Gesù Cristo, è ella la madre di tutti i cristiani che generò sul monte Calvario tra le sommo spasimi della Redenzione; Gesù Cristo è, in certo qual modo, il primogenito dei cristiani, che per l’adozione e la redenzione sono suoi fratelli. E per tali ragioni il beato Patriarca considera come affidata specialmente alla sua fiducia la moltitudine dei cristiani che compongono la Chiesa, questa illimitata famiglia sparsa sulla terra, sulla quale, in quanto sposo di Maria e Padre di Gesù Cristo, egli detiene, per così dire, un’autorità paterna. È, allora,

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Novena a San Giuseppe

Secondo giorno
San Giuseppe: Maria della Grandezza
Di Plinio Corrêa de Oliveira

Per cominciare anche solo a comprendere la natura di San Giuseppe, Patrono della Chiesa universale, dobbiamo tenere presenti due fatti impressionanti. San Giuseppe è il vergine-sposo di Nostra Signora e il padre-custode di Nostro Signore.

Il marito deve essere proporzionato alla moglie. Sposa di San Giuseppe è la Beata Vergine Maria, la più perfetta di tutte le creature e capolavoro dell’opera del Creatore. Nella sua incomparabile persona troviamo la somma di tutte le virtù di tutti gli angeli e santi, anzi di tutta la creazione fino alla fine dei tempi. Anche queste povere considerazioni, ovviamente, non riescono a trasmettere adeguatamente la sublime perfezione della Santissima Madre di Dio.

Tra tutti gli uomini, Dio scelse un uomo degno di amare e onorare come suo sposo la Madre del suo Figlio unigenito. Era un marito proporzionato alla moglie nell’amore di Dio, nella purezza, nella sapienza, nella giustizia, in ogni virtù. San Giuseppe era quell’uomo. Tuttavia rimane qualcosa di ancora più incomprensibile. Il padre deve essere proporzionato a suo figlio e, come abbiamo notato, il Figlio per il quale Dio cercava un padre terreno non era altro che Suo. Non poteva esserci che un uomo adatto a una responsabilità così tremenda, l’uomo che Dio creò proprio per questa vocazione e la cui anima Egli incoronò con ogni virtù. Anche quell’uomo era San Giuseppe.

San Giuseppe è proporzionale alla Beata Madre e al suo Divin Figlio. Quale omaggio più grande potremmo rendergli? È al di là del nostro potere immaginare la grandezza dell’esaltazione di san Giuseppe. Le parole non possono esprimere la profondità della sua penetrazione nell’anima santissima della Madonna e il grado della sua intimità con il Verbo Incarnato.

Sant’Antonio da Padova è comunemente raffigurato con Gesù Bambino in braccio. Poiché il Divino Bambino ha riposato tra le sue braccia per pochi istanti, riteniamo Sant’Antonio particolarmente beato. Eppure quante volte San Giuseppe ha tenuto tra le braccia Gesù Bambino?

Quelle di San Giuseppe furono le labbra pure che insegnarono a Gesù e risposero alle sue domande. Pensiamo alla falegnameria di San Giuseppe a Nazaret, dove un figlio impara il mestiere del padre. Se riesci a concepire un uomo con la purezza, l’umiltà e la saggezza per governare la Sacra Famiglia come suo signore, puoi iniziare ad apprezzare la virtù sublime di San Giuseppe. Ma come reagirono i contemporanei di San Giuseppe di fronte a questa grandezza? San Luca fornisce una chiara testimonianza. “Ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia; perché non c’era posto per loro nell’albergo». (Luca 2:7)

Queste ultime parole rivelano un’amara verità. Nel loro meschino egoismo, gli uomini trovano difficile accettare ciò che è grande, tanto meno ciò che è divino. Potremmo pensare che agli uomini piaccia affrontare questioni importanti. In effetti alcuni uomini godono di queste cose, ma in modo superficiale ed egoistico. Ciò che attrae gli uomini non è tanto la grandezza quanto la mediocrità, un misto di bene e male in cui predomina il male. Si capisce allora perché i locandieri di Betlemme non fossero disposti a far posto alla Sacra Famiglia. San Giuseppe e Maria mostrarono loro la più tenera bontà. La loro maestà era inconfondibile, anche nella loro povertà.

Tuttavia la distinzione è accettabile solo quando è accompagnata dalla ricchezza, poiché quest’ultima perdona la prima. Inoltre, l’avidità incita all’adulazione, che prende il posto del rispetto. Così, quando bussa alla porta un uomo povero e di grande rango, non c’è posto. Ci sarebbero voluti solo cinque minuti per organizzare un’ampia sistemazione per i ricchi mediocri, ma nella locanda non c’era posto per San Giuseppe o per sua moglie con Bambino. Anche se avessero saputo che il Bambino era il Messia promesso, non li avrebbero comunque ricevuti. Come ci ricorda giustamente Donoso Cortes, “Lo spirito umano ha fame di assurdità e peccato”.

Il Bambino Gesù somigliava alla Madonna. Era la prefigura del Redentore. Anche San Giuseppe gli somigliava, ma nell’albergo non c’era posto per la Sacra Famiglia. Così la storia registra il primo rifiuto del popolo ebreo. Nostro Signore bussa alle porte, al cuore degli uomini, per la paterna intercessione di san Giuseppe e viene rifiutato.

San Giuseppe, principe della Casa di Davide, la famiglia regale da cui verrà la Speranza delle Nazioni – bussa alla porta ed è respinto, ma in questo rifiuto sta la sua gloria. Facendo un altro passo verso il martirio, conduce la sua augusta sposa in una povera stalla, dove nascerà il Signore dell’Universo.

A questa gloria se ne aggiungerebbero molte altre: la gloria di essere considerato una persona di poco valore; la gloria di prendere su di sé l’umiliazione, l’ignominia e l’obbrobrio che sarebbero caduti su Nostro Signore; o la gloria di essere disprezzato dagli uomini per la grandezza della sua anima. Ancora oggi, quella stessa gloria ci porta a implorare: “San Giuseppe, martire della grandezza, prega per noi!”

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Novena a San Giuseppe

Terzo giorno
Preghiera a San Giuseppe Lavoratore
Di Papa San Pio X

O glorioso San Giuseppe, modello di tutti coloro che sono dediti al lavoro, ottienimi la grazia di lavorare con coscienza, anteponendo il richiamo del dovere alle mie inclinazioni naturali, di lavorare con gratitudine e gioia, in spirito di penitenza per la remissione dei i miei peccati, considerando un onore impiegare e sviluppare mediante il lavoro, i doni ricevuti da Dio.

Lavorare con ordine, pace, moderazione e pazienza, senza mai sottrarsi alle fatiche e alle difficoltà. Lavorare soprattutto con purezza d’intenzione e distacco da sé, avendo sempre davanti agli occhi la morte e il conto che devo rendere del tempo perduto, dei talenti sprecati, del bene omesso, della vana compiacenza nel successo, così fatale all’opera di Dio. Tutto per Gesù, tutto per mezzo di Maria, tutto secondo il tuo esempio, o Patriarca, San Giuseppe. Tale sarà la mia parola d’ordine in vita e in morte. Amen.

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Quarto giorno
Con quale forza ti confidi in San Giuseppe?
Di Santa Teresa d’Avila

“Potrei persuadere tutti gli uomini ad essere devoti a questo glorioso Santo, poiché so per lunga esperienza quali benedizioni può ottenerci da Dio. Non ho mai conosciuto nessuno che gli fosse veramente devoto e lo onorasse di particolari servizi, che non progredisse molto nella virtù: perché aiuta in modo speciale quelle anime che si raccomandano a lui.

Sono ormai tanti anni che ho cominciato a chiedergli qualcosa per la sua festa, e l’ho sempre ricevuto. Se la petizione era in qualche modo errata, la rettificava per il mio maggior bene. Chiedo per amore di Dio che chi non mi crede faccia la prova per se stesso, poi conosca per esperienza il gran bene che risulta dal raccomandarsi a questo glorioso Patriarca e dall’essere a lui devoto” San Giuseppe, Prega per noi!

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Novena a San Giuseppe

Quinto giorno
Amore disinteressato per la gerarchia
Di Plinio Corrêa de Oliveira, 2 novembre 1992

Vediamo l’esempio di San Giuseppe, Nostra Signora e Nostro Signore Gesù Cristo per comprendere la gerarchia nella sua espressione più pura, più chiara e più perfetta. Una pratica di questa virtù che era priva di ogni egoismo e pretesa; uno che è un puro amore di Dio. Genera l’amore per ogni tipo di gerarchia senza la preoccupazione di essere grandi, fare molto o avere molto potere. È l’amore della gerarchia per l’amor di Dio.

Le anime che hanno il vero senso della gerarchia amano disinteressatamente i loro superiori. Per loro, la parola maestà ha un significato. È il mistero e la luce speciale che rende venerabili e rispettabili i re e gli imperatori, anche quando per difetti personali non meritano l’omaggio che ricevono per quello che sono.

Se un re o un imperatore corrisponde in qualche modo ad essere ciò che è stato chiamato ad essere, questa corrispondenza, per quanto piccola, è come il profumo di un fiore straordinario. Una sola goccia di profumo di questo augusto fiore produce sull’uomo retto un effetto simile a quello prodotto da una maggiore santità su una minore santità. Questa è un’analogia di ciò che è avvenuto tra le tre persone indicibilmente sublimi della Sacra Famiglia – una di loro Dio.

Si tratta di riflessioni sull’alta ammirazione e l’entusiasmo che le vere gerarchie dovrebbero suscitare nelle anime rette e autenticamente cattoliche. Come la perfetta gerarchia che esisteva nella Sacra Famiglia in maniera archetipica.

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Sesto giorno
San Giuseppe: protagonista dei più grandi avvenimenti della storia
Di Plinio Corrêa de Oliveira

Il grande San Giuseppe era di ascendenza illustre, ma visse nell’oscurità tra quelli della classe sociale più bassa del suo tempo; un netto contrasto con la sua alta nascita. Ha poco dei mezzi naturali con cui gli uomini diventano grandi. Non ha né eserciti né sudditi per diffondere la gloria del suo nome.

Non aveva i fondi per salire in posizione elevata. Visse umile e sconosciuto all’ombra del maestoso tempio di Davide, nella terra dove un tempo regnava la sapienza di Salomone. Tuttavia risplende del fuoco della carità. Il suo intenso amore per Dio, la sua mirabile spiritualità e vita interiore, rendono la sua anima gradita alla Santissima Trinità. È quest’uomo umile che è chiamato a partecipare direttamente agli eventi che hanno causato i fatti più notevoli della storia, come la Redenzione dell’umanità.

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Settimo giorno
Estratto da un sermone su san Giuseppe
di san Bernardino da Siena

È fuor di dubbio che Cristo non negò a Giuseppe in cielo quella intimità, rispetto e alto onore che gli mostrò come a un padre durante la sua stessa vita umana, ma piuttosto la completò e la perfezionò. Giustamente si dovrebbero applicare a lui le parole di Nostro Signore: “Entra nella gioia del tuo Signore”. Sebbene sia la gioia della felicità eterna quella che entra nel cuore dell’uomo, Nostro Signore preferisce dirgli “entra nella gioia”.

L’implicazione mistica è che questa gioia non è solo dentro l’uomo, ma lo circonda ovunque e lo assorbe, come se fosse immerso in un abisso infinito. Ricordati dunque di noi, beato Giuseppe, e intercedi per noi presso Colui che gli uomini credevano tuo Figlio. Ottienici il favore della Santissima Vergine tua sposa, la Madre di Colui che vive e regna con lo Spirito Santo nei secoli senza fine. Amen.

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Ottavo giorno
Le virtù di san Giuseppe
Di san Francesco di Sales

“Tutte le virtù e perfezioni si riflettevano allora assolutamente in San Giuseppe, sicché pareva quasi che fosse perfetto e possedesse tutte le virtù in grado così alto come la gloriosa Vergine, nostra Signora”. Conf XIX, Sulle virtù di san Giuseppe, p. 368.

“Certamente si dice giustamente che San Giuseppe assomiglia alla palma (albero), sempre costante, perseverante, forte e valoroso. C’è una grande differenza tra queste quattro virtù.

Chiamiamo costante un uomo quando rimane fermo e pronto a subire gli assalti del nemico, senza sorpresa o perdita di coraggio durante il combattimento. La perseveranza, tuttavia, ha principalmente a che fare con una certa stanchezza mentale che ci viene addosso quando abbiamo sofferto a lungo, e questa stanchezza è il nemico più potente che possiamo incontrare. Ora, la perseveranza permette all’uomo di ignorare questo nemico, che ottiene la vittoria su di esso con una continua calma e sottomissione alla volontà di Dio.

La forza fa sì che un uomo resista vigorosamente agli attacchi dei suoi nemici, e il valore è una virtù che ci fa non solo tenerci pronti a combattere o a opporre resistenza quando si presenta l’occasione, ma anche ad attaccare il nemico nel momento in cui meno se lo aspetta.” Conf XIX, Sulle virtù di S. Giuseppe, p. 378.

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Nono giorno
Costanza di San Giuseppe
Di San Francesco di Sales

Ora, il nostro glorioso San Giuseppe era dotato di tutte le virtù della costanza, della perseveranza, della forza e del valore, e le praticava meravigliosamente bene. Quanto alla sua costanza, non l’ha mostrata meravigliosamente quando vedendo la Madonna incinta e non sapendo come ciò potesse essere, la sua mente era agitata da angoscia, perplessità e turbamento? Eppure, nonostante tutto, non si lamentò mai, non fu mai aspro o sgarbato verso il suo santo Sposo, ma rimase nel suo contegno gentile e rispettoso come lo era sempre stato.

Ma quale valore e forza non dimostrò nella vittoria che riportò sui due più grandi nemici dell’uomo, il diavolo e il mondo, e con la pratica di una perfettissima umiltà, come abbiamo detto, durante tutto il corso della sua vita? vita? Il diavolo, che per mancanza di umiltà, e perché non accetterebbe se fosse per sua inseparabile compagna, fu cacciato dal cielo e precipitato nell’inferno, è un così grande nemico dell’umile virtù, che non c’è sacrificio o invenzione che egli non servirà a farne sviare gli uomini, tanto più perché è virtù che li rende infinitamente graditi a Dio. Possiamo quindi ben dire: “Valido e forte nell’umiltà; sarà vincitore insieme del diavolo e del mondo, che è pieno di ambizione, vanità e superbia”. Conf XIX, Sulle virtù di S. Giuseppe, p. 379.

TFP.org 9 marzo 2010

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